Biografia Georges Simenon |
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Georges Simenon nasce a Liegi il 12 febbraio 1903, da Désiré Simenon e Henriette Brüll, che si erano conosciuti due anni prima ai grandi magazzini di Liegi, in cui Henriette lavorava. Nulla lasciava prevedere un'unione così rapida e feconda tra due persone appartenenti a classi diverse (Désiré è ricoo, Henriette è una sottoproletaria). La famiglia Simenon è apparentemente un nido d'amore che garantisce serenità al piccolo Georges. Non è la verità dei fatti. La madre Henriette rimane incinta del fratello di Georges, Christian, a cui si dedicherà totalmente, abbandonando il primogenito all'indifferenza del padre, per cui Georges nutre tuttavia una stima sconfinata. In breve Henriette si rivela una matriarca severissima e Désiré un padre debole. In difficoltà economiche, la madre di Simenon non esiterà a ospitare sconosciuti a pagamento nella sua casa: un evento che rimarrà a lungo impresso nella memoria di Georges. Georges Simenon trascorre l'infanzia soprattutto studiando presso i frati dell'Istituto Saint André. L'intelligenza del ragazzo impressiona gli insegnanti. A otto anni, Simenon è chierichetto nel coro prestigioso della cappella dell'Hôpital de Bavière. Simenon, pur così giovane, è un lettore vorace: passa moltissimo tempo sulle pagine di Dumas, Dickens, Balzac, Stendhal, Conrad e Stevenson. Terminate le elementari, Georges frequenta il collegio dei Padri Gesuiti. Nel 1915 per Simenon si presenta l'occasione di una rivelazione epocale: ha il primo rapporto sessuale. Da anziano, confesserà di avere avuto più di diecimila donne, per lo più prostitute. La sua vita sarà riassumibile nell'esperienza erotica e in quella letteraria. Intanto Georges si iscrive al collegio scientifico Saint Servais: ma è la letteratura che lo interessa e decide di disertare l'esame di maturità. Dal 1918 si interrompono gli studi ufficiali di Georges Simenon: proseguiranno invece le sterminate letture private. Nel gennaio del '19, per azzardo, Simenon fa il suo ingresso nel palazzo in cui ha sede la redazione della Gazzetta di Liegi. Si reca dal direttore e chiede un posto da giornalista. Incredibile ma vero: viene assunto su due piedi. Inizia così l'apprendistato alla scrittura cronachistica, in un giornale ultraconservatore che spedisce Simenon in giro per Liegi alla ricerca di notizie di ogni tipo. L'attività prediletta da Georges è la cronaca nera. Per quattro anni Simenon lavorerà come giornalista alla Gazzetta, raccogliendo parecchio materiale per i suoi futuri romanzi. Intanto nel '21 si è fidanzato con Régine Renchon. Sembrerebbe un anno fortunato, ma non lo è: nel '21 arriva la convocazione per il servizio militare e l'amatissimo padre Désiré muore improvvisamente. Il servizio militare di Simenon si svolge ad Aix-la-Chapelle: non è un regime di vita duro, ma Simenon riesce a farsi congedare dopo un mese, grazie alle amicizie che ha stretto facendo il giornalista. Ritornato a Liegi, il futuro scrittore rimane poco nella città natale: desidera un panorama esistenziale più vasto e sceglie di trasferirsi a Parigi. L'11 dicembre 1922, alla Gare du Nord di Parigi, Georges Simenon scende sul suolo che canterà come pochi sono riusciti a fare nel Novecento. Parigi accoglie il suo futuro romanziere in uno splendore che affascina il giovane belga. Il quale ha una valigia di cartone e soldi sufficienti per affittare camere spoglie e umili. Lega subito con un gruppo d'artisti che si ritrova a Montmartre. Sbarca il lunario facendo il factotum dello scrittore belga Binet-Valmer. Il 24 marzo 1923 Simenon sposa a Liegi Régine (ribattezzata Tigy). La sera stessa delle nozze i due prendono un treno e arrivano a Parigi. Con sua moglie a fianco, Simenon si risolve a lasciare il lavoro presso Binet-Valmer e si impiega come segretario presso il marchese de Tracy. Simenon, che sta già scrivendo racconti, entra in contatto con un ambiente aristocratico e raffinato. Georges lavora di giorno e scrive la notte. I suoi racconti vengono acquistati dalle riviste parigine e ottengono un buon successo, tanto da risollevare le sorti economiche della coppia Simenon. A questo punto, Georges prende una risoluzione decisiva: decide di abbandonare il lavoro e di dedicarsi totalmente alla scrittura, mantenendosi con la vendita di racconti che vengono ormai pubblicati da testate popolarissime come Le Matin. Dal '24, l'attività letteraria di Simenon è fiorente. Nel '23 ha conosciuto Colette, che si è risposata con Henry de Jouvenel, capo redattore di Le Matin. La scrittrice corregge i testi di Simenon e all'inizio del '24 la fornitura di racconti al giornale costituisce un "fisso" per lo scrittore belga. Per mantenersi, tuttavia, occorre scrivere romanzi, ed è ciò che Simenon si presta a fare, anche se si tratta di titoli popolari e sentimentali: sono titoli disconosciuti da Simenon, purissima "letteratura alimentare" che, però, a parte gli stereotipi del genere, indicano i germi della futura produzione del padre di Maigret. Il successo di questi romanzi non si limita a migliorare pallidamente le finanze dei Simenon: li rende letteralmente ricchi, tanto che possono permettersi di trasferirsi in Place des Voges (dove aveva vissuto Hugo), di organizzare feste e di assumere anche una cameriera che funge anche da segretaria. Simenon adora la vita parigina: ama frequentare Vlaminck, Picasso e Max Jacob. Una sera d'ottobre del '25, Simenon conosce al teatro dei Campi Elisi una giovane di colore originaria di Saint Louis, Joséphine Baker: è un colpo di fulmine. La relazione durerà fino al '27. La moglie di Georges, Tigy, sembra ignorare il tradimento. Il giovane romanziere scrive a un ritmo frenetico (una delle qualità che gli verranno più spesso riconosciute e invidiate) e al tempo stesso si dà a una vita notturna che rasenta lo scialo. Terminata la relazione con la Baker, tuttavia, Simenon torna a cullare i suoi sogni di giovinezza: vorrebbe imbarcarsi, ma è troppo maturo per un'impresa scriteriata del genere. Decide allora di fare il giro di Francia attraverso i canali e affitta un'imbarcazione di cinque metri, attrezzandosi di tenda da campeggio, per compiere il suo viaggio acquatico. Sono con lui la moglie Tigy, la segretaria (soprannominata Boule) e il cane Olaf. La passione marina di Simenon è però inarrestabile: acquisisce il brevetto di capitano di lungo corso e acquisisce un'imbarcazione da 10m, l'Ostrogoth, che ha bisogno di lavori di calafatatura. Durante i lavori, Simenon partorisce l'idea di un romanzo poliziesco, centrato sulla figura del commissario Maigret, a cui già in precedenza era occasionalmente ricorso per la stesura dei romanzi popolari firmati con pseudonimo. E' la nascita del commissario più celebre della letteratura mondiale. E' pronta la prima stesura del leggendario Pietr il lettone, a firma Georges Simenon. Alla fine del 1930 le prime inchieste di Maigret sono già pronte, ma l'editore di Simenon, Fayard, insiste perché l'autore riprenda la stesura dei romanzi sentimental-popolari. Simenon insiste e il 20 febbraio 1931 esce la prima avventura del commissario Maigret, lanciata con una festa a cui tutta Parigi viene invitata. E' un evento incredibile, ribattezzato Bal anthropométrique, a cui partecipano intellettuali, gente comune, prostitute e criminali provenienti da ogni angolo della Capitale. Un'operazione di marketing perfetta: il libro di Simenon si vende a Parigi come il pane e l'editore Fayard cambia opinione sul destino delle inchieste di Maigret quando Jean Tarride decide di portare su grande schermo Le Chien jaune un anno prima che il romanzo venga pubblicato, mentre Jean Renoir gira La Nuit du carrefour en 1932, sceneggiandolo insieme allo stesso Simenon. Intanto Georges e Tigy decidono di accasarsi in campagna, in una villa del sedicesimo secolo vicino a La Rochelle. Ma Simenon non è un uomo che può restare fisso in un luogo a lungo: s'imbarca per l'Egitto e scende per il continente africano fino al Congo, rientrando dopo mesi in Francia. Dopo l'esperienza africana, che Simenon ha messo a frutto scrivendo reportage per i giornali francesi, Georges decide di impegnarsi in un tour europeo, inviando i reportage dal cuore stesso del Vecchio Continente. Nel '33 Simenon è in Germania: la situazione è grave e le analisi di Simenon, rispetto al regime tedesco, appaiono accomodanti al punto che i suoi reportage non otterranno pubblicazione. Attraversando l'Europa, Simenon arriva in Turchia, dove riesce a intervistare Trotskij in esilio. Vanamente il padre di Maigret tenta di darsi al giornalismo investigativo: i suoi articoli non entusiasmano e per Simenon si tratta di un autentico scacco. Allora viene presa una decisione ancora più radicale: si chiude con l'Europa e si gira il mondo. Le tappe del viaggio intrapreso nel '34 sono New York, Panama, le Galapagos, Tahiti, l’Australia e il Mar Rosso. Almeno sei romanzi esotici vengono ispirati da questa esperienza di nomade planetario... Il '34 è un anno decisivo. Completato Maigret, Simenon decide di farla finita con i romanzi sul commissario. Maigret è per lui soltanto una tappa del suo mestiere di scrittore. E' lite furibonda con Fayard: Georges decide di sbattere la porta in faccia al suo editore. In realtà già dal '33 Simenon aveva preso contatto con Gallimard. In un leggendario incontro con Gaston Gallimard, a porte chiuse e per tre ore, Simenon aveva trattato con l'editore delle condizioni per lui vantaggiosissime, a dispetto della durezza con cui il celebre Gallimard trattava il suo parco autori. Le Locataire è il primo romanzo che esce per Gallimard, nel '34, e interrompe la serie Maigret. Il romanzo non permette a Simenon di sdoganarsi presso l'élite culturale parigina, che lo sdegna in quanto autore di romanzi popolari. Ma nel '35 avviene un incontro decisivo per Georges: è quello con André Gide che, riconosciuta la statura di "fenomeno" a Simenon, desidera vederlo. L'incontro è parte della leggenda di Simenon: Gide lo bombarda di domande, dando inizio a un'amicizia ricca di reciproca stima e destinata a consolidarsi nel tempo. La coppia Simenon si dà a una vita da arricchiti. Nel giro di pochi anni le prestese economiche di Simenon irriteranno irrimediabilmente il suo editore. Alla fine degli anni Trenta la situazione del romanziere belga è il massimo a cui uno scrittore possa aspirare: ora Simenon è considerato un grande autore e viene pubblicato dalla casa editrice francese di maggiore prestigio. Dal punto di vista sentimentale, Simenon continua il rapporto coniugale con Tigy, che tradisce regolarmente con prostitute, per evitare relazioni incandescenti e fisse che possano compromettere il matrimonio. All'approssimarsi dei quarant'anni, Tigy chiede a Georges un figlio: Marc Simenon, primogenito di Georges, nasce il 19 aprile 1939, a Bruxelles. La guerra sorprende i Simenon nella residenza di Nieul, vicino a La Rochelle. L'invasione tedesca del Belgio costringe Georges a riparare all'ambasciata belga a Parigi, dove viene nominato alto commissario per i rifugiati suoi connazionali. L'impegno di Simenon è garantito sul piano dell'efficacia, ma non su quello della partecipazione personale agli eventi. Simenon è per la neutralità, posizione più ideale per un individualista come lui. Ma alla minaccia d'invasione della Francia da parte delle truppe hitleriane, la preoccupazione per la sopravvivenza della sua famiglia spinge lo scrittore a ben altro indirizzo. Intanto lavora, su consiglio di Gide, al romanzo Pedigree, confessione autobiografica della propria infanzia, ma anche a un'opera di forte impatto come La Veuve Couderc (entrambi i titoli usciranno da Gallimard. I contatti che Simenon stringerà con alcuni produttori cinematografici tedeschi interessati a Maigret procureranno non poche grane allo scrittore, all'indomani della Liberazione. Viene istruito un autentico dossier Simenon: si susseguono interrogatori allo scrittore, col fine di provare la natura collaborazionista delle sue attività durante l'occupazione. Insomma, alla fine del '45 l'unico sogno di Simenon è lasciare la Francia... I rapporti con Gallimard sono tra l'altro deteriorati in massimo grado e le vendite dei romanzi di Simenon si sono radicalmente ridotte. Simenon decide allora di chiudere i rapporti con Gastone Gallimard e, con grande sorpresa dell'ambiente letterario, sceglie come editore lo sconosciuto coetaneo danese Sven Nielsen, col quale firma nel luglio del '45 il primo contratto con Presses de la Cité. Dopodiché, Simenon si sente libero di lasciare la Francia. E sceglie l'America. Dopo un breve soggiorno a Londra, i tre Simenon giungono per mare a New York. Simenon ha 42 anni e si trova a ricominciare una nuova vita. Simenon non sa una parola d'inglese. Assume una giovane canadese, la venticinquenne Denyse Ouimet, che gli farà da segretaria bilingue e non solo: con lei Simenon intratterrà una duratura relazione. Il periodo americano è quindi dolce e romantico per Georges Simenon. La Ouimet si rivela una perfetta segretaria: guida, traduce, allaccia rapporti, si occupa della legittima consorte di Georges e di suo figlio Marc. I Simenon viaggiano un po' per tutti gli States, prima di stabilirsi in Arizona. Ma lo scrittore belga non riesce a integrarsi con la nuova realtà. Georges si concentra sulla stesura di romanzi d'ambientazione americana, non disdegnando tuttavia la letteratura alimentare (Maigret a New York risale a questi anni. All'altezza del '49 la relazione con Tigy è puramente formale, anche se la donna rimane al fianco di Simenon per occuparsi del loro figlio Marc. Intanto, però, resta incinta Denyse. Simenon opterebbe per l'aborto, ma il puritanesimo americano non concilia la scelta. Tigy non accetta il divorzio e la situazione è complicata. Simenon ricorre alla giustizia rapida americana, che sentenzia l'avvenuta separazione della coppia nel '50. Immediatamente dopo la sentenza, Georges e Denyse si sposano a Rheno, in Nevada. A fine '49 era nato a Tucson il loro figlio John Simenon. Georges e Denyse si stabiliscono nel New England, regione che ricorda l'Europa allo scrittore belga. La produzione narrativa di Simenon procede a un ritmo impressionante. Tutti i suoi romanzi vengono pubblicati in anteprima da Presse de la Cité in Francia e poi sono tradotti in ogni angolo del pianeta. Simenon, più che uno scrittore, è un'azienda. Ha un solo cruccio: la nostalgia dell'Europa lo strugge e nel 1952 decide di tornarvi per un lungo viaggio. La prima tappa è Parigi: Simenon viene accolto come un eroe. Viene aperto in suo onore il portone del 36 del Quai Des Orfevres: è la sede della polizia giudiziaria, il regno di Maigret. Dopo Parigi, è la volta di Liegi, città natale. La popolazione scorta lo scrittore in una processione attraverso la città, accogliendolo come un divo. La terza tappa del viaggio è Bruxelles: a Simenon viene offerto l'ingresso nell'Académie royale de langue et de littérature françaises de Belgique. Dopo un rapido ritorno a Parigi, Simenon riparte per l'America. La seconda figlia di Georges e Denyse, Marie-Jo, nasce nel '53. Per due anni l'arrivo della nuova figlia riconcilia Simenon con l'America, ma nel '55 la decisione è presa: Simenon, in pratica con un colpo di testa, ritorna in Francia e si stabilisce nel Mezzogiorno, a Mougins, dove termina la stesura di In caso di disgrazia e due Maigret. Dopo il primo periodo di permanenza felice, qualcosa si rompe nell'equilibrio di Simenon: ha continuamente bisogno di bere per stimolare la propria vena creativa, e Denyse lo segue sulla china che conduce all'etilismo. Sono anni oscuri: Simenon è violento, sempre ubriaco, Denyse lo aiuta a soddisfare i suoi irrefrenabili appetiti sessuali seducendo giovani ragazze per il marito. Malgrado la nascita di Pierre, il terzo figlio di Georges e Denyse, nel '59, gli anni oscuri di Simenon sembrano non dare tregua alla coppia. I malanni, le isterie, le depressioni dello scrittore si fanno sempre più frequenti e stremanti (basti leggere l'opera più importante di questo periodo atrabiliare, il diario autobiografico di Quand j’étais vieux). Nel '60, l'instabilità di Simenon, nominato presidente della giuria di Cannes, diviene pubblica, con la scenata che conduce alla Palma d'Oro Fellini, inviso da tutta la giuria e amatissimo dallo scrittore belga. In questi anni, Simenon inizia a interessarsi di psichiatria e di medicina in generale. Stringe contatti con molti luminari e ne diviene amico: un amico interessato, viste le sue proprie condizioni e le frequenti crisi maniaco-depressive di Denyse. Come sempre, per dare una svolta alla propria esistenza, Simenon decide di cambiare luogo di residenza. Decide di farsi costruire una villa su misura a Epalinges, non lontano da Losanna. La costruzione risulterà impressionante ad amici e giornalisti in visita allo scrittore, in particolare per l'installazione del cosiddetto "blocco operatorio": un vasto locale a uso di infermeria, a conferma dell'intorcinamento ipocondriaco di Simenon. Intanto Denyse è crollata definitivamente: per lei è un continuo entrare e uscire da cliniche psichiatriche. Nel '64, lascerà definitivamente Epalinges. Verrà rapidamente sostituita dalla discretissima Teresa, un'italiana che sarà l'ultima compagna del romanziere. A 85 anni muore la madre dello scrittore: a causa degli scontri che Simenon ha sempre avuto con Henriette, costerà molta fatica all'autore belga tornare a Liegi per i funerali. Nel febbraio 1972, quando la scrittura è diventata per Simenon una fatica e un dovere, l'autore belga prende la decisione di farla finita con Maigret: Maigret et monsieur Charles è l'ultimo romanzo della serie gialla. Tuttavia Simenon non rinuncia alla scrittura o, almeno, a una forma di scrittura orale: registrerà in cassetta pensieri e riflessioni, noti come Le Dictées, che verranno pubblicati dal '75 all'81. Eppure è del '74 uno degli esiti più alti della letteratura di Simenon: Lettre à ma mère è un capolavoro che vale tutta la sofferenza spesa da Simenon e da sua madre durante le loro esistenze. Con la fine dell'attività di romanziere, Simenon decide anche di porre termine al suo soggiorno a Epalinges. Si trasferisce a Losanna, in un piccolo appartamento. Sono anni di sofferenze psichiche e fisiche, allentate dalla presenza costante e affettuosa di Teresa. Ma la tragedia incombe: nel 1978 a Simenon tocca di apprendere del suicidio di sua figlia Marie-Jo, che aveva ereditato le turbe mentali della madre Denyse, la quale fa ricadere totalmente su Simenon la responsabilità del gesto di Marie-Jo. Di fronte allo scandalo sollevato da Denyse, Simenon tace per qualche mese. Poi decide di difendersi e riprende a scrivere: nascono così le Mémoires intime, in cui l'autore spende tutta l'energia creativa e intellettuale che gli è rimasta. Pubblicato nell'81, questo libro è l'ultimo edito in vita da Simenon. Simenon ritorna di culto per merito dei media: la sua apparizione alla celebre trasmissione Apostrophe, condotta da Bernard Pivot, rilancia le vendite della sterminata opera del padre di Maigret. Ormai Simenon è un vecchio ammalato e depresso. Non riceve più giornalisti e solo qualche amico può andarlo a trovare. Nell'84 viene operato di tumore al cervello. Teresa gli è sempre accanto. Dall'87, Simenon subisce una paralisi al braccio sinistro e alle gambe. L'ultima intervista, rilasciata nel dicembre '88 testimonia della devastante decadenza fisica di Simenon. Dopo una breve permanenza in un albergo di Losanna, Simenon si spegne nella notte tra il 3 e il 4 settembre 1989. I suoi tre figli apprendono della morte del padre attraverso i giornali, secondo una precisa volontà testamentaria di Simenon.
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