Nella millenaria Storia del Teatro, non è nel 2020 la prima volta che le sale sono state chiuse, con il divieto di rappresentare pubblici spettacoli. La peste colpisce come un flagello fin dall’antichità e la reazione dei popoli e dei governi alla sua devastazione ha spesso comportato la scelta, dolorosa ma forse inevitabile, di sospendere ogni occasione di assembramento, prima fra tutte lo spettacolo dal vivo. La reazione scomposta e irrazionale che abbiamo sperimentato nasce dal fatto che a memoria d’uomo i teatri d’Occidente non erano mai stati chiusi. Ma, si sa, la nostra memoria è corta, mentre la storia del teatro di secoli ne ha compiuti venticinque, attraversando epoche in cui le epidemie colpivano con più frequenza e incontravano popoli più preparati – soprattutto dal punto di vista psicologico – ad affrontare gli inevitabili periodi di quarantena. Tutte le epidemie hanno sconvolto il mondo che hanno trovato, senza eccezioni. Ma il teatro, da sempre, si trasforma e si reinventa, trovando la forza di resistere e rinascere, animato da resilienza, creatività e passione. Il libro racconta il passato per immaginare prospettive future, che sappiano trasformare la crisi in un’occasione di rinascita. |