La questione sulla libertà di stampa in Turchia è molto delicata.
Lo scorso anno, secondo l'associazione degli editori turchi, 43 libri e 37 scrittori sono stati censurati oppure coinvolti in azioni legali per la questione armena, curda oppure per oscenità.
Ricordiamo anche la condanna dello scrittore Orhan Pamuk a tre anni di carcere per aver sostenuto lo sterminio del popolo armeno.
Lo scorso anno sono stati confiscati anche i libri degli autori Elfride Jelinek, Jonathan Ames, Pedro Almadovar e Irvine Welsh per oscenità.
Uno spiraglio di luce in questo clima di censura sembra essersi aperto in direzione di un avvicinamento all'unione europea con la modifica dell'articolo 426 del codice penale turco in modo da escludere le opere letterarie e i lavori accademici dall'accusa di oscenità.
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