In questi giorni si sente sempre più parlare di transnistria, una striscia di terra tra Ucraina e Moldavia.
Politicamente fa parte della Repubblica Moldava ma è uno Stato indipendente de facto, non riconosciuto dai Paesi membri dell'ONU.
La situazione della Transnistria è molto simile a quella della Crimea: il 18 marzo 2014 il governo della Transnistria ha chiesto l'adesione alla Russia in seguito alla annessione della Crimea alla Russia.
La Transnistria, terra di tutti e di nessuno, crocevia di traffici internazionali e di storie d'uomini. In un universo che non assomiglia a nessun altro, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza, una vita fuori dall'ordinario raccontata da chi l'ha vissuta con uno stile intenso ed espressivo.
In questo contesto risulta molto interessante il libro di Nicolai Lilin "Educazione siberiana".
La vita di un ragazzo siberiano educato da un'intera comunità criminale a diventare una contraddizione vivente, e cioè un «criminale onesto». Le avventure di strada, le giornate al fiume, gli scontri tra adolescenti guerrieri. E soprattutto il sapere dei vecchi, che portano l'esistenza tatuata sulla pelle e trasmettono con pazienza e rigore il loro modo di capire il mondo.
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