Un romanzo che non poteva essere più attuale, data la situazione a Mariupol assediata dai russi nel nuovo conflitto ininizato il 24 febbraio 20222.
Una vicenda struggente che cambia rotta pagina dopo pagina dando forma a quella materia spesso inverosimile che è la realtà di ogni vita.
Navigando quasi sovrappensiero su un sito internet russo, una scrittrice ritrova una traccia della madre, morta da decenni, di cui ignora pressoché tutto.
Inizia così un’indagine appassionante che ripercorre l’incredibile destino di una donna e della sua famiglia dispersa durante gli smottamenti politici e bellici del Novecento: dalla Rivoluzione d’ottobre alla crisi dei Paesi postsovietici.
Natascha Wodin lascia che la Storia colmi a poco a poco i vuoti della memoria, imbarcandosi in un viaggio a ritroso fino alla città ucraina di Mariupol, da dove i suoi genitori vennero deportati come forza lavoro al servizio del Terzo Reich.
Romanzo che interroga la questione delle frontiere, della dignità dei rifugiati e delle loro sorti, Veniva da Mariupol è allo stesso tempo rielaborazione di una biografia incandescente e ricostruzione rigorosa di un crimine che ha segnato, nel silenzio dei popoli, milioni di individui: l’internamento dei lavoratori slavi. Tra false piste e colpi di scena Wodin restituisce un volto alle vittime rievocando personaggi memorabili come l’aristocratica rivoluzionaria zia Lidija, la folle cugina Evgenija innamorata del padre cantante lirico, la bisnonna italiana Teresa, sposa bambina che solca i mari sempre in compagnia delle sue bambole.
L'autrice ricorda i propri antenati ricostruendo le vicende nella cornice storica della II Guerra Mondiale. Mariupol e i suoi abitanti sono prigionieri di un conflitto che si rinnova tra le sue mure distruggendo la città e infliggendo terribili sofferenze ai suoi cittadini.
Natascha Wodin è nata in Baviera nel 1945 da genitori ucraini deportati come forza lavoro durante la Seconda guerra mondiale e ha trascorso l’infanzia in un campo per sfollati. Nella sua opera si è confrontata a più riprese con il materiale autobiografico affermandosi come una delle più interessanti autrici tedesche degli ultimi decenni. Ha conseguito, tra gli altri, i prestigiosi Hermann-Hesse-Preis e Alfred-Döblin-Preis. Veniva da Mariupol, best seller in patria e acclamato dalla critica, ha vinto il Premio della Fiera di Lipsia 2017. È il suo decimo romanzo.
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