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Dalai Lama a Milano. Prima giornata al Forum di Assago

Pubblicato il 27-06-2012


E' terminato alle 16 di questo pomeriggio l'incontro con il Dalai Lama al Forum di Assago. La massima autorità buddhista è stata accolta da un Forum gremito di persone.
Purtroppo l'ombra della Cina è tornata ad oscurare l'incontro: nonostante l'indifferenza mostrata dal Dalai Lama durante la conferenza stampa alla domanda sulla cittadinanza milanese onoraria negata su pressioni cinesi, un comunicato stampa è stato fatto girare tra i giornalisti.
Il comunicato, firmato dallo stesso Dalai Lama e diffuso dall'organizzazione, mostra la preoccupazione per le campagne di rieducazione diffuse in Tibet dai capi autoritari della Repubblica popolare Cinese. Si fa riferimento al famigerato Ordine N.5 che riguarda il controllo e il riconoscimento delle reincarnazioni emesso il 1 settembre 2007.
Il Dalai Lama esprime la propria responsabilità nel tutelare la scelta del suo successore che, non solo dovrà essere approvato democraticamente, ma non dovrà subire nessun tipo di ingerenza dal governo cinese.
Per questa ragione sua Santità il Dalai Lama ha dichiarato che, a 90 anni, consulterà i grandi Lama della tradizione buddhista tibetana per rivalutare se l'istituzione tibetana del Dalai Lama dovrà continuare o meno.

Di seguito alcuni passaggi del discorso del Dalai Lama di questa mattina:

"L'intelligenza per essere costruttiva dev'essere accompagnata dall'amore e dalla compassione, qualità che possediamo già dalla nascita. La fede non è cieca ma basata sulla ragione e sulla propria pratica meditativa.

Ci sono stati molti avanzamenti tecnologici e, allo stesso tempo, c'è stato uno sviluppo spirituale dove i valori etici della mente sono diventati importanti a loro volta. Abbiamo bisogno di uno sviluppo dell'etica, sia religiosa, sia laica secolare. Nell'india moderna "secolarismo" significa rispetto per tutte le religioni ed è uno dei fondamenti della repubblica indiana."

"Il primo insegnamento buddhista in lingua Pali furono le 4 nobili verità: ovvero la condizione umana di sofferenza, l'origine della sofferenza, la cessazione della sofferenza e il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza."

Ha poi parlato dei dodici anelli dell'originazione interdipendente.

Il sutra recita:

Dall’ ignoranza come condizione derivano le predisposizioni karmiche. Dalle predisposizioni karmiche come condizione deriva la coscienza. Dalla coscienza come condizione derivano il nome e la forma. Dal nome e dalla forma come condizione derivano i sei sensi. Dai sei sensi come condizione deriva il contatto. Dal contatto come condizione derivano le sensazioni. Dalle sensazioni come condizione deriva la brama. Dalla brama come condizione deriva l’attaccamento. Dall’ attaccamento come condizione deriva il divenire. Dal divenire come condizione deriva la nascita. Dalla nascita come condizione si producono l’ invecchiamento e la morte, il dolore, i lamenti, l’angoscia e la disperazione.

L'ignoranza è un modo sbagliato di concepire le cose. Come quando dico "io". C'e un "Io" che è un mero concetto mentale e uno che appare più concretamente.
La mente si afferra all'apparenza. Ci crede completamente, in un modo errato di conoscere.
La condizione di base è l'evitamento della sofferenza e la felicità è un diritto fondamentale di tutti gli uomini.

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