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Serata finale del Premio Alessandro Manzoni

Pubblicato il 22-10-2010


C’è grande attesa per la serata finale della sesta edizione del Premio letterario internazionale "Alessandro Manzoni.- Città di Lecco", in programma il prossimo Sabato 30 ottobre a Lecco presso l’Auditorium della “Casa dell’Economia” (in via Tonale, 30). Nell’occasione, infatti, il regista Luca Ronconi, direttore del Piccolo di Milano, sarà nel capoluogo lariano per ricevere il “Premio alla Carriera”, prestigioso riconoscimento assegnatogli dalla Giuria del Premio dopo che, nelle scorse edizioni, era stato attribuito a Umberto Eco (2008) ed Ermanno Olmi (2009).
“Quest’anno la scelta è caduta su Luca Ronconi, regista tra i più innovativi della nostra tradizione teatrale. – ha spiegato Matteo Collura, presidente della Giuria del Premio, nato nel 2005 su iniziativa dell'Associazione "50 & Più" di Lecco e del Comune di Lecco - Musei Civici, con la collaborazione del Centro Nazionale di Studi Manzoniani – Scelta quanto mai opportuna, anche perché questo 2010 segna il decennale della sua direzione artistica del Piccolo Teatro di Milano, al quale ha saputo garantire la continuità nelle scelte di altissimo livello che furono di Strehler e Grassi. Diversi i motivi per cui Luca Ronconi merita un Premio alla Carriera intitolato ad Alessandro Manzoni. Qui è il caso di ricordare la sua lettura teatrale del capolavoro di Carlo Emilio Gadda, “Quer pasticciaccio brutto di via Merulana”, nel 1996. Ma è l’opera complessiva del Maestro, in cui la coraggiosa ricerca dell’innovazione mira sempre a far risaltare la classicità delle scelte – come Ariosto, Calderon, Pirandello – a meritare questo importante riconoscimento”.
Nel corso della serata condotta da Bruno Gambarotta, Luca Ronconi sarà intervistato dal giornalista Andrea Bosco: “Ricevo il premio alla carriera dedicato ad Alessandro Manzoni. con grande piacere, anche perché mi riconosco nella sua opera. – ha affermato il regista - Molto del mio lavoro è avvenuto proprio nel territorio di Manzoni, nella sua Milano, per cui avverto una non comune appartenenza al suo modo di sentire. Contrariamente a quello che è successo a molti, non ho subito I Promessi Sposi a scuola. Per mia fortuna lo avevo già letto; non vivevo certe letture come un peso ma come un piacere”

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