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Michela Murgia vince il Premio Campiello

Pubblicato il 09-09-2010


La scrittrice oiristanese con 119 voti ha battuto gli altri quattro finalisti Gad Lerner, Antonio Pennacchi, Gianrico Carofiglio, Laura Pariani.

Michela Murgia è sempre stata in testa nei risultati parziali delle votazioni comunicate al Campiello. Il suo maggiore concorrente, Antonio Pennacchi, autore di Canale Mussolini (Mondadori), ha avuto 73 voti. Subito dopo si è piazzato Gianrico Carofiglio con Le Perfezioni provvisorie (Sellerio) che ha totalizzato 62 voti. A seguire Gad Lerner con Scintille (Feltrinelli) fermo a 21 voti, mentre Laura Pariani.con Milano è una selva oscura (Einaudi) ultima con 13 voti.

Michela Murgia che ieri sera ha vinto il Premio Campiello e l'ha dedicato a Sakineh, la donna iraniana che rischia la lapidazione.
L'audiolibro Accabadora edito da Emons audiolibri, in versione integrale e letto dall'autrice stessa, è uscito in maggio ed è stato l'audiolibro più venduto al Salone del Libro di Torino.

Per ascoltare l'incipit di Accabadora, clicca qui.

Il libro:
Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.

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