Una giornata intera di presentazioni, pièces teatrali e film
Sarà una giornata di celebrazione il 25 aprile alla libreria Rinascita di viale Agosta (zona Prenestino/Tor De’ Schiavi), e si parte già dalla mattina con la presentazione del nuovo libro di Cristiano Armati:
Il libretto rosso dei partigiani, testo che raccoglie le teorie e le pratiche della guerriglia metropolitana. Si prosegue nel pomeriggio con la pièce teatrale Sottoassedio-Maggio 1921 – gennaio 1923, Viterbo, di e con Antonello Ricci e il gruppo teatrale “Volgiti, che fai”, per poi chiudere con la proiezione della recente versione restaurata del film “Roma città aperta” di Rossellini.
Ecco il programma in dettaglio:
Alle ore 11.30: presentazione de Il libretto rosso dei partigiani Purple Press editore.
Interviene: Cristiano Armati (autore del libro).
Il Libro – Il libretto rosso dei partigiani raccoglie le teorie e le pratiche della guerriglia metropolitana. Dalla manomissione delle vie di comunicazione al danneggiamento dei macchinari industriali, dall’interruzione delle forniture di energia alla distruzione delle derrate alimentari destinate al nemico, il libretto rosso dei partigiani resta un documento storico di inestimabile valore: pagine di coraggio dedicate a una patria comune chiamata libertà.
Cristiano Armati – è nato a Roma nel 1974. Tra le sue pubblicazioni Italia criminale e Cuori rossi.
Alle ore 17.30 pièce teatrale Sottoassedio-Maggio 1921 – gennaio 1923, Viterbo di e con Antonello Ricci e il gruppo teatrale “Volgiti, che fai”.
Volgiti, che fai: Michela Benedetti, Pietro Benedetti, Olindo Cicchetti, Domenico Coletta, Sara Grimaldi e Alfonso Prota.
La rappresentazione - Nato da scrupolose ricerche d’archivio, Sottoassedio porta in scena e indaga sentimenti e risentimenti, affetti ed effetti, odi e rancori di parte accesi e moltiplicati dalla violenza dello squadrismo fascista nella insanguinata stagione che precedette la marcia su Roma e l’avvento del regime. Il testo, di Antonello Ricci, si basa sulla meticolosa ricostruzione e su un’interpretazione storiograficamente rigorosa dei cosiddetti “fatti di Viterbo”. A partire dal vaglio sincero e spassionato di tutte le fonti disponibili (dagli atti processuali alle carte di polizia, dagli articoli di giornale alle foto d’epoca, dai memoriali scritti alle testimonianze orali) e attraverso la messinscena della sua folla di personaggi “inventati dal vero”.
Alle ore 21.00 proiezione della versione restaurata del film “Roma città aperta” di Rossellini.
L’uomo, si dice. E noi pensiamo a chi cade, a chi è perduto, a chi piange e ha fame, a chi ha freddo, a chi è malato, e a chi è perseguitato, a chi viene ucciso. Pensiamo all’offesa che gli è fatta, e la dignità di lui. Anche a tutto quello che in lui è offeso, e ch’era, in lui, per renderlo felice. Questo è l’uomo.
Ma l’offesa che cos’è? E’ fatta all’uomo e al mondo. Da chi è fatta? E il sangue che è sparso?La persecuzione? L’oppressione?
Chi è caduto anche si alza. Offeso, oppresso, anche prende su le catene dai suoi piedi e si arma di esse: è perché vuol liberarsi, non per vendicarsi. Questo anche è l’uomo.
Elio Vittorini, Uomini e no
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