Il 21 marzo si terrà a Napoli la XIV giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
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Lotta civile contro le mafie e l'illegalità è un libro di Antonella Mascali con la Prefazione di don Luigi Ciotti
Chiarelettere editore, Reverse, pagine 310, prezzo 14,60
“Se noi pensiamo che chi è stato ucciso è un eroe
ci forniamo l’alibi per non fare niente.”
Giovanni Chinnici
figlio del giudice Rocco Chinnici,
ucciso a Palermo nel 1983.
“È stato doloroso sentire colleghi di mio fratello,
magari diventati questore o prefetto, che mi hanno detto:
‘Glielo dicevo a Beppe che doveva stare più calmo’.
Gente come loro ha contribuito all’uccisione di mio fratello.”
Dario Montana, fratello del commissario
Beppe Montana, ucciso a Palermo nel 1985.
“Chi ha sparato a mia moglie l’ha fatto come se fosse una cosa normale...
Dobbiamo intervenire sui ragazzi, fare in modo che non dicano più
a me nun me ne fotte niente.”
Lorenzo Clemente, marito di Silvia Ruotolo,
uccisa a Napoli nel 1997.
“L’etica libera la bellezza.”
Don Tonino Palmese, referente di Libera in Campania
Insieme a Geppino Fiorenza.
“A voi ragazzi dico: non lasciate soli i magistrati, le forze di polizia.
Ciascuno di voi non deve essere chiamato a fare l’eroe,
ma a essere un cittadino consapevole.”
Antonello Ardituro, pm della Direzione
distrettuale antimafia di Napoli.
“Mi dicevano ma cu tu fa fari, volevano smontare
il mio entusiasmo ma non ci sono riusciti.
La mafia mi ha tolto la famiglia ma
l’antimafia me ne ha data per certi aspetti una più grande.”
Margherita Asta, figlia di Barbara Asta,
uccisa insieme ai figli nell’attentato al giudice Carlo Palermo.
“Non abbassate mai la guardia!
Non lasciatevi ingannare da quanti vogliono farvi credere
che ci si possa sentire immuni dal cancro delle illegalità.”
Lucia e Annamaria Torre, moglie e figlia del sindaco
di Pagani Marcello Torre, ucciso nel 1980.
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