Bozano, Strangio e Purita sono alcuni dei numerosi carcerati che ogni anno, dal 2002, partecipano con le proprie opere al Premio letterario nazionale "Emanuele Casalini", riservato ai detenuti delle carceri italiane. Nata a Porto Azzurro per ricordare Casalini, che fondò l'Università delle Tre Età-Unitré all'interno del penitenziario toscano, la manifestazione è diventata itinerante per le carceri italiane e ieri è approdata alla casa circondariale "Lorusso e Cutugno" di Torino, dove si è tenuta la cerimonia di premiazione. Non molti hanno ovviamente potuto prendervi parte, ma qualcuno, come Strangio, ha avuto la possibilità di lasciare la prigione in cui è rinchiuso e di dialogare, per qualche ora da uomo "libero", con gente "normale" e con scrittori di professione (da Ernesto Ferrero a Margherita Oggero, Giuseppe Culicchia, Fabio Geda).
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