Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicana” è il titolo della mostra, in programma dal 3 al 30 ottobre, nei saloni espositivi della Biblioteca nazionale centrale di Roma (in via Castro Pretorio 105)
Nella ricorrenza dei sessant’anni della Costituzione Italiana e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, la mostra, promossa dal Centro studi Gabriele Galantara per la satira sociale e di costume (www.galantara.it) e dalla Provincia di Macerata e organizzata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, ripercorre i principali avvenimenti politico-sociali di un secolo particolarmente”travagliato” di storia italiana ed europea, attraverso l’interpretazione dei principali autori satirici italiani.
A fronte dell’attuale assenza di un giornale satirico a tiratura nazionale, colpisce la quantità di testate che scandisce il periodo preso in esame: 55 nel 1848, ma già 70 fino al 1861, e addirittura 450 tra il 1862 e il 1915, e ancora 200 tra il 1919 e il 1948. In mostra un’ampia selezione del periodo più vivace della stampa satirica, “esplosa” agli inizi del Risorgimento: dal primo giornale satirico italiano, L’Arlecchino di Napoli (1848), contemporaneo allo Statuto albertino, a Il Fischietto di Torino, ispirato dallo stesso Cavour. Dagli anticlericali Don Pirlone e Don Pirloncino di Roma, al coloratissimo Papagallo, fino all’Asino di Galantara e Podrecca, la più popolare rivista satirica tra i due secoli, più volte processata, sequestrata e condannata. E ancora, nel Novecento, Il travaso delle idee, che raccolse i maggiori disegnatori del tempo, il combattivo Il becco giallo, il Marc’Aurelio, che ebbe tra i suoi collaboratori il giovanissimo Fellini, ideatore di numerose rubriche e vignette, il Bertoldo, che vanta tra i suoi vignettisti Guareschi, Mosca, Metz, Steinberg. Un percorso articolato tra diversi periodi ed eventi, in cui la satira ha diretto i suoi strali contro il potere o ha inciso con umorismo leggero sulla società e il costume. Grande protagonista in entrambi i casi la caricatura, affidata alla matita di celebri vignettisti, in testa Gabriele Galantara e Giuseppe Scalarini, cui sono dedicate due sezioni della mostra, con disegni e bozzetti originali di Galantara.
Orario: lun-ven. 10.00-18.00; sa. 10.00-13.00.
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