Paolo Giordano, a soli venticinque anni, si è aggiudicato la 62° edizione del più prestigioso premio di narrativa italiana, lo Strega con il suo "La solitudine dei numeri primi" edito da mondadori.
Nato a Torino nel 1982. Laureato in fisica è borsista presso l’Università di Torino. È al suo esordio narrativo con "La solitudine dei numeri primi". Forse non tutti però sanno cosa siano i numeri primi gemelli. Sono numeri primi vicinissimi tra loro nella sequenza e separati da un solo numero ovviamente non primo
Con 163 voti ha battuto anche Ermanno Rea, classe 1927, al secondo posto con 118 voti.
Il libro: "La solitudine dei numeri primi"
Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d'esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza.
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