Figlio del magnate della Northern Foods, lo scrittore dandy londinese Sebastian Horsley si è visto negare l'ingresso negli Stati Uniti all'areoporto di Newark per turpitudine morale. Nel suo libro-biografia ha trattato il tema della famiglia disfunzionale, della dipendenza dagli allucinogeni e dal sesso. I suoi genitori erano entrambi alcolizzati. In un editoriale dell'Observer del 2004, descrisse la sua preferenza per le prostitute. "Quello che odio delle donne è l'intimità, l'invasione del mio spazio, il lento strangolamento della mia arte."
Ha anche affermato di aver lavorato come gigolò per un po' di tempo. E' contro la legalizzazione della prostituzione, altrimenti, dice, si toglierebbe il gusto del brivido.
Mercoledì Horsley sarebbe dovuto arrivare negli U.S.A per promuovere il suo ultimo libro "Dandy in the Underworld: An Unauthorised Autobiography".. "
Avevo pianificato di rimanere negli USA per sei mesi "ha detto Horsley ieri al Guardian. "Sono arrivato all'areoporto in pompa magna, col mio solito cappello (la tuba), il cappotto viola, l'unica concessione alla sensibilità statunitense è stata quella di rimuovere le unghie finte. Non appena ho messo le dita sullo scanner mi hanno interrogato per 8 ore."
Racconta che in passato era stato trovato in possesso di anfetamine ma ormai la cosa era andata in prescrizione.
"Mi hanno detto che sapevano che ero dipendente da crack, da eroine e prostitute. La cosa buona è che hanno letto il mio libro. La cosa negativa è che hanno letto il mio libro."
Vincenzo Ciccone
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