Fahrenheit è la trasmissione di radio tre dedicata agli scrittori ma soprattutto ai lettori.
Fahrenheit va in onda tutti i giorni su rai radio tre, dal lunedi` al venerdi`, dalle 15. alle 18.00
Nello spazio del Libro del Giorno di Fahrenheit su rai radio tre saranno ospiti, durante la settimana gli scrittori:
John Banville
John Banville è nato a Wexford, in Irlanda, nel 1945. A quanto ricorda, i suoi esordi di scrittore non sembravano troppo promettenti: "Ho cominciato a scrivere quando avevo undici o dodici anni: facendo pessime imitazioni di Joyce. Alla fine di ogni storia c’erano sempre boccioli bianchi che cadevano sulla tomba: la neve ce l’aveva già messa Joyce, non potevo mettercela pure io". Ma a poco più di vent’anni entra nel mondo del giornalismo, ed è oggi direttore della pagina letteraria dell’«Irish Times» nonché autore di dodici romanzi acclamati dalla critica. (Il suo approccio a Joyce, nel frattempo, è cambiato: "Tutti noi che scriviamo sul finire del ventesimo secolo o all’inizio del ventunesimo abbiamo due figure enormi alle spalle, Joyce e Beckett. Joyce ha messo dentro tutto; Beckett ha eliminato tutto; la mia soluzione è: mettere dentro tutto, e poi negare ogni cosa").
I romanzi di Banville, caratterizzati da una scrittura lirica e intensa, semplice solo in apparenza, non trattano della realtà sociale del suo paese; la loro "irlandesità", a detta dell’autore, sta altrove: "L’irlandese è una lingua terribilmente obliqua, non dice mai le cose direttamente – al contrario dell’inglese, una lingua pragmatica e tecnica, nata per dare ordini. L’irlandese vero e proprio è morto nel 1840, ma quella grammatica ci è rimasta nel sangue: l’essenza della letteratura irlandese sta tutta nell’ambiguità". I personaggi delle sue storie, che siano scrittori alle prese con una biografia troppo difficile da portare a termine e due diverse storie d’amore (La lettera di Newton, 1982), gentiluomini inglesi con una doppia vita da spia sovietica (L’intoccabile, 1998), attori che si ritirano dalle scene per un’improvvisa crisi di identità (Eclipse, 2000), sono infatti complessi, confusi, alla costante ricerca di sé, e in questo profondamente umani.
Fra le sue opere, una trilogia ispirata ai grandi scienziati del passato (Dr. Copernicus, 1976; La notte di Keplero, 1981; La lettera di Newton, da cui Channel Four ha anche tratto un film) che parte come biografia storica e finisce come rielaborazione postmoderna del romanticismo alla Goethe, a cui si può aggiungere Mefisto, personalissima rilettura della leggenda di Faust; un’altra serie di tre romanzi, stavolta legati da atmosfere inquietanti e vagamente noir: La spiegazione dei fatti (1989) finalista al prestigioso Booker Prize, Ghosts (1993), Atena (1995).
Nel gennaio del 2003 è stato insignito del prestigioso Premio internazionale Nonino per l'insieme della sua opera narrativa.
Ha vinto il Man Booker Prize 2005 con il romanzo The sea.
Catherine Dunne
Catherine Dunne È nata nel 1954 a Dublino, dove risiede. Ha studiato letteratura inglese e spagnola al Trinity College e ha lavorato come insegnante. Con il suo primo romanzo La metà di niente ha riscosso un grande successo, per la scrittura vivida e pungente e la realistica rappresentazione psicologica dei personaggi, in particolare della protagonista. Frutto della fiorente narrativa irlandese, ha però un suo stile ben definito, che avvolge il lettore nella storia e lo porta nel cuore dei personaggi.
Robert Mc Liam Wilson
Robert McLiam Wilson Nato a Belfast nel 1964, all'età di quindici anni viene abbandonato dai genitori. Lascia Cambridge nel 1985 per dedicarsi completamente alla scrittura. Il suo primo romanzo Ripley Bogle è salutato dalla critica come uno straordinario esordio narrativo. Eureka Street, il suo terzo romanzo, è stato uno dei maggiori casi editoriali degli ultimi anni in Francia, Irlanda e Gran Bretagna. Attualmente vive e lavora a Belfast.
Gregory David Roberts
Gregory David Roberts è nato a Melbourne, in Australia, nel 1952. Dal 1972 al 1975, è uno dei leader del movimento studentesco. Nel 1977 compie la sua prima rapina con una pistola giocattolo. Viene catturato nel 1978 e, nello stesso anno, scappa dal carcere di Pentridge. Nel 1982 è a Bombay, poi tra i combattenti mujaheddin in Afghanistan, dove viene ferito in azione e trasportato in Pakistan. Nel 1990 è arrestato a Francoforte e imprigionato nel carcere di massima sicurezza di Preungesheim. Estradato in Australia, dopo due anni di confino e quattro di reclusione, scrive Shantaram, best seller nei numerosi paesi in cui è stato pubblicato. I diritti di riproduzione cinematografica del romanzo sono stati acquistati da Johnny Depp.
Giuseppe Culicchia
Giuseppe Culicchia è nato a Torino nel 1965. Ormai considerato una delle voci più autentiche della narrativa italiana degli ultimi anni è stato scoperto da Pier Vittorio Tondelli che aveva pubblicato alcuni suoi racconti nell'antologia Papergang-Under 25. Ispirato da autori come Hemingway, Carver, Bukowski e Brett Easton Ellis, ha esordito nel 1994 con Tutti giù per terra, romanzo che si è rivelato uno dei casi letterari più sorprendenti degli ultimi anni ed è stato vincitore dei Premi Montblanc e Grinzane Cavour. In esso lo scrittore racconta le vicende di un giovane poco più che ventenne, Walter, che affronta le paure, le incertezze e la fragilità del mondo giovanile nella Torino di fine anni Ottanta con perplessità, disillusione e soprattutto un'irresistibile ironia. Davide Ferrario ne ha tratto l'omonimo film interpretato da Valerio Mastandrea. Le avventure di Walter proseguono in Paso doble (1995). I suoi libri sono stato tradotti in Francia, Germania, Olanda, Grecia, Spagna, Catalogna e Russia.
Laura Pugno
Laura Pugno è nata a Roma nel 1970.
Ha vissuto a Roma, Londra e Parigi. Si è laureata in Scienze politiche e in Lettere e ha un Master letterario dell’Università di Oxford.
Per diversi anni ha lavorato nelle redazioni di case editrici, riviste e siti web, soprattutto di cinema.
È stata lettrice di sceneggiature, consulente Rai sul progetto Railibro e collabora con la Cronaca di Roma di “Repubblica”.
Ha tradotto più di una decina tra saggi e romanzi dall’inglese e dal francese e insegnato traduzione all’Università di Roma "La Sapienza".
Oggi è addetto culturale del Ministero degli Esteri.
Il suo primo libro di racconti, “Sleepwalking”, è uscito nel 2002 per Sironi editore.
Nel 2001 ha raccolto le sue poesie, con alcune prose di Giulio Mozzi, in “Tennis”, Nuova Magenta Editrice.
Filippo Tuena.
Nato nel 1953, Filippo Tuena è romano ma, se glielo si chiede, è con soddisfazione che afferma di avere nelle vene anche sangue svizzero, pugliese e triestino. Il sospetto è che per Tuena appartenere ad un solo posto significa tagliarsi fuori da tutto il resto. Così come dedicarsi solo alla narrativa equivale a privarsi di altri interessi.
Storia dell'arte, musica, antiquariato, collezionismo del Cinquecento… ma andiamo con ordine: il primo amore deve essere stata la narrativa, quella con la N maiuscola di "Guerra e pace". Questo lo scenario: è il 1971; Filippo ha diciassette anni e nel giro di qualche giorno, mentore un'influenza che lo immobilizza a letto, manda giù il capolavoro di Tolstoj; non pago, ci aggiunge sopra "La peste" di Camus. Quando guarisce dal piccolo malanno, non è più lo stesso adolescente di prima e l'idea di scrivere comincia a sedurlo.
Sulla spinta dei due testi, letture che tuttora ritiene fondamentali, nel 1976 Tuena scrive il suo primo romanzo ma lo lascia lì nel cassetto. Si occupa intanto di storia dell'arte pubblicando tre testi prima di tornare al romanzo. E' il 1988 quando termina di scrivere "Lo sguardo dell'ombra" che viene pubblicato solo tre anni più tardi. Nel frattempo si laurea in Storia dell'Arte, impara a suonare la tromba e ad amare il Jazz, lavora coma antiquario, diventa membro del consiglio direttivo del P.E.N. Club italiano e compra libri con l'intenzione di leggerli prima o poi. Si sposa, smette di suonare la tromba per non disturbare il sonno del figlio ma non rinuncia alle note di Rossini e di un Jazz classico perché lo accompagnino durante il lavoro di scrittura. Scrive la piece teatrale "Cuori separati" che nel 1996 viene messa in scena per la regia di Amedeo Fago. Nello stesso periodo si trasferisce a Milano.
Nel giro di otto anni vede pubblicati cinque romanzi. Colleziona una serie di Premi Letterari. Ultimo della serie è il Premio Super Grinzane Cavour per "Tutti i sognatori". Edito da Fazi Editore, il libro segna l'inizio di un nuovo percorso, la ricerca di una letteratura sempre più lontana dal romanzo tradizionale, per trovare un punto di incontro tra saggistica e narrativa. "La grande ombra", il romanzo di Tuena su Michelangelo e che Fazi Editore sta per pubblicare, costituisce un passo ancor più deciso in questa direzione.
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