La cinquina finalista del Premio Letterario Nazionale Paolo Volponi è composta da:
Romolo Bugaro, con il romanzo Il labirinto delle passioni perdute (Rizzoli)
Laura Facchi, con il romanzo Dietro il tuo silenzio (Mondadori)
Marcello Fois, con il romanzo Memoria del vuoto (Einaudi)
Rosa Matteucci, con il romanzo Cuore di mamma (Adelphi)
Paolo Teobaldi, con il romanzo Il mio manicomio (e/o).
Nella serata di sabato 14 luglio, nella splendida cornice della Rocca Tiepolo di Porto San Giorgio, sarà poi una giuria popolare – formata da trentanove “lettori forti” della zona, scelti dai comuni coinvolti nel Premio – a decretare il vincitore.
Nel corso della settimana precedente si svolgeranno diverse manifestazioni culturali e spettacolari, il cui programma definitivo e dettagliato vi verrà inviato nel prossimo mese di giugno. Di seguito riportiamo le schede relative ai titoli e agli autori finalisti.
La giuria tecnica del Premio Letterario Nazionale “Paolo Volponi” è formata dagli scrittori Stefano Tassinari (presidente), Angelo Ferracuti ed Enrico Capodaglio.
ROMOLO BUGARO Il labirinto delle passioni perdute (Rizzoli)
Quando un mattino Eliane, Carlo, Marco ed Enrico si incontrano sui gradini del liceo, le loro vite sono già destinate a intrecciarsi secondo le coreografie dell'alta borghesia milanese: matrimoni sfarzosi, vacanze in villa, feste con centinaia d'invitati, intrighi nei club più esclusivi. Eliane infatti sposa Enrico, figlio di un ricchissimo industriale, mentre a Marco e a Carlo toccano in sorte esistenze tangenziali alla loro, con mogli e figli da mantenere e al contempo da sfuggire, il lavoro e lo sport come quotidiani alibi. Finché, all'improvviso, tutti gli equilibri si rompono. Per Eliane ed Enrico è il crack finanziario dell'azienda di famiglia, capace di travolgere una folla di piccoli risparmiatori, come più volte accaduto nei recenti scandali economici italiani. Per Carlo e Marco è la resa dei conti di relazioni tenute in piedi dall'abitudine e dall'ipocrisia. Attorno a loro si muove un paese intero preso negli stessi drammi: la cronaca rigurgita scandali e il panorama delle relazioni umane si fa sempre più desolato. La società borghese esplode, la notte si popola di trentenni e quarantenni che non hanno alcuna idea di come gestire la propria vita ed Eliane, Enrico, Marco e Carlo, navigando a vista attraverso questa umanità smarrita, devono affrontare esperienze mai provate in ritardo di vent'anni - la paura, la gratitudine, la colpa, l'amore.
Romolo Bugaro è nato nel 1962 a Padova. Tra i suoi libri ricordiamo Indianapolis (Transeuropa, 19939), La buona e la brava gente della nazione (Baldini&Castoldi, 1998), Il venditore di libri usati di fantascienza (Rizzoli, 2000) e Dalla parte del fuoco (Rizzoli, 2003).
LAURA FACCHI Dietro il tuo silenzio (Mondadori)
Morire come un kamikaze per punire la persona amata. L'irrazionalità dei sentimenti conduce spesso a un punto di non ritorno, all'eccesso e all'irreparabile. Monica è una donna di trentasette anni che lavora in una piccola libreria di Milano. È sposata con Marco, che ha conosciuto ai tempi dell'università. È stato un grande amore, ma il passare del tempo - tredici anni di matrimonio - e il succedersi delle disavventure - Marco ha perso entrambi i genitori in un incidente - annientano la passione. L'uomo diventa sempre più freddo, distaccato, incapace di comunicare. Almeno così appare agli occhi della donna che comincia a tradirlo. Sembra una vicenda del tutto ordinaria, una triste storia di vita coniugale come tante. Ma a questo punto succede l'assurdo, l'incredibile, l'irreparabile: Marco compie un gesto di assoluta follia, consegnando a Monica un'eredità di vergogna e orrore. Ma cosa lo ha indotto a un simile gesto? Dietro l'enormità di un silenzio che ingigantisce ogni attimo che passa, comincia l'indagine di Monica. È un'analisi spietata su di sé, su una persona che si credeva di conoscere, su tanti anni di vita insieme. È il tentativo estremo di sfuggire a una maledizione caduta su di lei come un marchio che dovrebbe segnarla finché vive.
Laura Facchi è nata a Milano nel 1971. Come reporter free lance ha esplorato diverse realtà, soffermandosi a lungo in Albania, dove ha ambientato il suo primo romanzo, Il megafono di Dio (Baldini&Castoldi 2003, vincitore del premio Calvino). Ha inoltre pubblicato Dietro il tuo silenzio (Mondadori 2007).
MARCELLO FOIS Memoria del vuoto (Einaudi)
Marcello Fois racconta la vita di uno dei banditi sardi più spietati ¬ l'uomo su cui Mussolini mise la taglia più alta ¬ e attraverso la storia di una vita che in molti modi fu eroica, racconta anche il sacrificio di una terra che negli stessi anni era in cerca un'identità. Da bambino Samuele Stocchino sa molte cose, anche della sua vita futura; ma le ha dentro, senza una lingua per esprimerle. Da soldato in trincea recita silenzioso l'eroe senza macchia e torna in patria italiano e decorato. Dopo aver disertato a Caporetto è rispedito a morire: ritorna cambiato. I compaesani si sono spartiti i suoi averi e la sua vita: nasce il bandito, l'ultima deriva di un morto vivente.
Marcello Fois è nato a Nuoro nel 1960. Scrittore e autore teatrale, sceneggiatore per la TV, attualmente vive e lavora a Bologna.
Fra le sue pubblicazioni ricordiamo Ferro Recente (Metrolibri, 1992); Picta (Marcos y Marcos, 1992); Meglio Morti (Granata Press, 1993); Falso gotico nuorese (Granata Press, 1993); Il silenzio abitato delle case (Moby Dick, 1996); Gente del libro (Marcos y Marcos, 1996); Brevemente (Moby Dick, 1996); Sheol (Hobby&Work, 1997); Nulla (Maestrale, 1997); Sempre caro (Frassinelli, 1998); Gap (Frassinelli, 1999); Sangue dal cielo (Frassinelli, 1999), Radiofavole (con Fabrizio Festa, Moby Dick), Sola andata (EL), Il galateo del telefonino. 20 scrittori per nuove regole di comportamento (Moby Dick, 2000), Dura madre (Einaudi, 2001), Piccole storie nere (Einaudi, 2002), L'altro mondo (Frassinelli,2002).
Ha ricevuto nel 1992 il Premio Calvino per Picta e nel 1997 il Premio Dessì per Nulla.
Ha scritto per il teatro: L'ascesa degli angeli ribelli (portato in scena da Valeria Moriconi), Di Profilo, Stazione (atto unico per la commemorazione della strage alla stazione di Bologna), Terra di nessuno, Cinque favole sui bambini (trasmesse a puntate su Radio Rai 3). Ha scritto anche il libretto per l'opera tratta dal romanzo di Valerio Evangelisti Tanit.
ROSA MATTEUCCI Cuore di mamma (Adelphi)
Da una parte una madre asserragliata dalla solitudine, chiusa fra quattro mura che emanano freddo e infelicità, in una casa di campagna dove nulla pare funzioni. Dall'altra una figlia dalla vita scombinata, che sente ogni settimana il dovere, angoscioso e astioso, di visitare la vecchia madre. E che ora vuole risolvere i suoi crucci trovandole una badante. Ma la madre resiste. Il conflitto, al tempo stesso lacerante e orribilmente comico, culmina in una festa per anziani, sgangherata e grottesca, finché tutto si raggela in un'istantanea di vero dramma.
Rosa Matteucci è nata a Orvieto e vive a Genova. Con Lourdes (Adelphi, 1998) ha ottenuto il riconoscimento per l’opera prima del Premio Bagutta e del Premio Grinzane Cavour. Nel 2003 ha pubblicato Libera la Karenina che è in te (Adelphi).
PAOLO TEOBALDI Il mio manicomio (e/o)
Attraverso la voce e l'esperienza di Tilde (Matilde), infermiera dei matti, "Il mio manicomio" si muove in un pulviscolo di storie senza requie, personali e collettive: fatti minimi e privatissimi di famiglie (felici o infelici quanto basta) che si incrociano con la grande storia della nazione. Il tormentato monologo di Tilde porta in scena una ricca galleria di personaggi, positivi e negativi: il padre mai conosciuto; la madre analfabeta che prega in latino; il marito paterno e positivo; la figliola che "padreggia"; e poi i ricoverati, le suore, la superiora, il direttore fissato con l'elettroshock, i dottorini, il tempo che passa. Una narrazione tesa dalla prima all'ultima pagina, condotta da una voce forte, che dispone di una sua lingua prescolare, a metà strada tra il dialetto della tradizione orale e l'italiano imparato alle elementari negli anni venti del secolo scorso: una lingua dolorante, che si misura con temi cruciali, veri e propri nervi scoperti, con rabbia e reticenza insieme.
Paolo Teobaldi è nato nel 1947 a Pesaro, dove vive. Ha fatto il traduttore, il copywriter e l’insegnante d’italiano. Attualmente collabora con l?università di Urbino per un “laboratorio di scrittura creativa”. Come narratore ha pubblicato Scala di Giocca (Edes, 1984), Finte (e/o), Tredici modi di sopravvivere ai morti (e/o), La discarica (e/o), Il padre dei nomi (e/o), e La badante (e/o, finalista al Premio Strega). I suoi libri sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo e greco.
|