Recensioni libri

Presentazione del libro Tango connection

Pubblicato il 17-04-2007


Mercoledì 18 aprile 2007, alle ore 17.30, Sergio Flamigni e Nicola Tranfaglia presentano il libro di Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino
TANGO CONNECTION. L'oro nazifascista, l'America Latina e la guerra al comunismo in Italia. 1943-1947. (Bompiani)

Intervengono gli autori

Libreria Arion Montecitorio
Piazza Montecitorio 59 - Roma
info: 06.6781103

Nel 1945 inizia la “sporca guerra” al comunismo nell’Europa occidentale, di cui la tragedia di Portella della Ginestra (1° maggio 1947) è una delle prime e più gravi manifestazioni.
Dalla ricerca risaltano personaggi rimasti invisibili per piùdi mezzo secolo, i cui nomi emergono dai documenti inediti dell’Intelligence Service di Londra, del Servizio informazioni e sicurezza di Roma e dai rapporti riservati delle spie peroniste e franchiste. L’apertura recente di nuovi fondi archivistici
degli anni Quaranta, in Europa e nelle Americhe, sta rivelando uno scenario storico più ampio rispetto a quello finora conosciuto.
Emergono precise connessioni tra fascismo, falangismo e nazismo, da un lato, e l’eversione antibolscevica in Argentina e Brasile dall’altro. Grazie all’opera occulta dei servizi segreti statunitensi e britannici.

Giuseppe Casarrubea. Storico siciliano, è uno dei massimi studiosi della strage di Portella della Ginestra. Tra i suoi numerosi libri: Intellettuali e potere in Sicilia (Sellerio 1983), L’educazione mafiosa (Sellerio 1991), Gabbie strette (Sellerio 1996), Portella della Ginestra (Franco Angeli 1997), Fra’ Diavolo e Il governo nero (Franco Angeli 1998). Nei Tascabili Bompiani è già uscito il saggio Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra (2005). Prepara attualmente l’apertura al pubblico del suo archivio personale (con sede a Partinico, in provincia di Palermo), composto da migliaia di documenti sulla storia del XX secolo, provenienti dai servizi segreti italiani, statunitensi, britannici e dell’Europa dell’est.

Mario J. Cereghino. È nato a Buenos Aires nel 1959. Vive e lavora tra l’America Latina e l’Europa. Lavora come ricercatore indipendente negli archivi europei e statunitensi. Per Bompiani ha scritto, con Vincenzo Vasile, il saggio Che Guevara Top Secret (2006).

PORTELLA DELLA GINESTRA:
LA STRAGE FU LA MICCIA DI UN TENTATO GOLPE VOLUTO DAGLI USA E AFFIDATO A CARABINIERI E NEOFASCISTI

È il governo degli Stati Uniti d’America l’artefice della strategia della tensione in Italia. Nell’autunno ’46, il presidente Truman autorizza un colpo di Stato per instaurare una “dittatura militare” affidata all’Arma dei carabinieri, con l’obiettivo di mettere fuori legge il Pci di Togliatti. L’esecuzione del piano golpista è commissionata alle squadre armate neofasciste che in Sicilia, il 1° maggio ’47, mettono in atto la strage di Portella della Ginestra (12 morti e 27 feriti), ovvero la miccia che dovrà innescare la reazione anticomunista. I finanziamenti arrivano in abbondanza dall’Argentina del presidente Juan Perón. Si tratta del celebre “oro nazista”, gestito dall’Internazionale nera di Bormann e Skorzeny e da un “governo provvisorio fascista” con sede a Buenos Aires.

Sono queste alcune delle tesi di Tango Connection (Bompiani, pp. 208, euro 9), in libreria a partire da mercoledì 18 aprile. Per realizzare il volume, Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino hanno consultato migliaia di documenti americani, inglesi, italiani e sloveni. In particolare, quelli dell’intelligence londinese (MI5) e del Servizio informazioni e sicurezza (Sis).

“Il quadro che affiora dai nostri studi è a dir poco sconcertante - spiegano gli autori - I rapporti Sis parlano chiaro: sono il Comando militare e l’intelligence statunitensi a dare il via all’operazione golpista tra l’ottobre e il novembre ’46. Gli americani temono che comunisti e socialisti possano vincere democraticamente le prime elezioni politiche dalla caduta del fascismo (che poi si svolgeranno il 18 aprile ’48). Non a caso, è in questo periodo che nasce l’Unione patriottica anticomunista (Upa), un’organizzazione clandestina capeggiata da generali e colonnelli dei carabinieri (Messe, Pièche, Laderchi) e manovrata occultamente da James J. Angleton, la superspia che vedremo interpretata da Matt Damon nel film di Robert De Niro L’ombra del potere, sugli schermi italiani tra qualche giorno. Gli 007 londinesi segnalano con preoccupazione i contatti tra agenti americani, eversione nera e personalità dello Stato italiano come, ad esempio, il capo della polizia. Nei rapporti, si fanno espliciti riferimenti all’‘incidente’ e al ‘lago di sangue’ che daranno il via al golpe militare”.

“Ma sono soprattutto le carte britanniche sul neofascismo italiano, desecretate nel 2006, che ci permettono di comprendere il dietro le quinte di quei mesi terribili. Si parla, ad esempio, del colonnello Charles Poletti, il capo dell’Amgot tra il ‘43 e il ’45. Nel giugno ’47 arriva in Italia ‘in missione speciale per conto del governo americano’ per assicurare armi e denaro alle squadre armate anticomuniste. L’alleanza sotterranea tra intelligence Usa e neofascismo si concretizza anche sul confine orientale, dove gli agenti statunitensi non esitano a scendere a patti con gli ex repubblichini per fronteggiare la ‘minaccia comunista’ incarnata dal maresciallo Tito. Dai documenti emergono inoltre i finanziamenti clandestini elargiti dalla Banca Nazionale dell’Agricoltura e dalla grande industria ai gruppi paramilitari neofascisti”.

“È in questo contesto che si colloca l’azione terroristica di Salvatore Giuliano. Il suo gruppo è uno squadrone della morte agli ordini dei Fasci di azione rivoluzionaria (Far) di Pino Romualdi, delle Squadre armate Mussolini (Sam) e della Decima Mas di Junio Valerio Borghese. I documenti del controspionaggio Usa (da noi ritrovati nel 2005 presso gli Archivi nazionali di College Park, Maryland) rivelano che i contatti tra Salò e Giuliano risalgono all’estate ’44, quando un commando nazifascista inizia a operare sulle montagne tra Partinico e Montelepre per addestrare militarmente gli uomini della banda”.

“Abbiamo sintetizzato i punti salienti delle nostre ricerche in un dossier di 40 pagine - concludono Casarrubea e Cereghino - che l’avvocato Armando Sorrentino presenterà la prossima settimana alle procure della Repubblica di Palermo (strage di Portella, di cui ricorre il sessantesimo anniversario tra pochi giorni) e di Milano, per quanto riguarda i rapporti inglesi sulla Bna”.

“Molti dei protagonisti di quella stagione nera godono ancora di ottima salute. Il reato di strage non è soggetto a prescrizione. Gli eccidi siciliani sono da ricondurre a un disegno eversivo unico che va dalla strage di Alia (settembre ’46) alle esecuzioni di Li Puma, Rizzotto e Cangelosi, dirigenti sindacali assassinati tra il marzo e l’aprile ’48. È in quei diciotto mesi che è messo a punto il prototipo stragista che tanti lutti provocherà nei decenni successivi, da Piazza Fontana (’69) alla strage di Bologna (’80)”.

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