Autore Topic: La signora in nero 1^ parte  (Letto 545 volte)

Serpico61

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La signora in nero 1^ parte
« il: Settembre 22, 2011, 19:55:25 »


Quando alzò gli occhi e si rese conto del buio incombente precipitò nel panico. Non aveva sentito il suono della sirena che avvertiva dell'immediata chiusura del cimitero. Per la verità la sirena mandava quel suo fischio stridulo due volte, il primo, quindici minuti prima dell'orario stabilito, lungo e prolungato, seguito da quello più breve e ripetuto tre volte una decina di minuti più tardi. Alzandosi a fatica si fece velocemente il segno della croce e si avviò decisa verso l'uscita, tra l'altro abbastanza distante. I tacchi delle scarpe rimbombarono lugubri nei corridoi lastricati di marmo, ma non abbastanza da coprire il respiro affannato della donna che, sempre più in preda al panico, cercò disperatamente un volto, una presenza...nessuno...anzi...no. A un centinaio di metri dall'agognato cancello le sembrò di scorgere una sagoma, una presenza che d'un tratto la rianimò  e le fece aumentare l'andatura. Alzò una mano e fece un cenno - Ehi...scusi...senta... - Solo quando fu a pochi metri si rese conto che la penombra l'aveva ingannata, la statua in marmo di un Cristo con le braccia spalancate e lo sguardo benevolo l'osservava immobile. Un tempo il marmo doveva essere stato d'un bianco candido, ora le intemperie e i piccioni l'avevano reso grigio e sporco, alla mano destra mancavano il mignolo e l'anulare. Questa volta la donna si mise a correre, sentì le ginocchia martoriate dall'artrosi protestare furiosamente ma cercò di non badarci, il cancello si fece sempre più vicino ma, anche da quella distanza, capì che era inesorabilmente chiuso. Quando finalmente lo raggiunse vi sbattè violentemente contro tanto da sentire una terribile fitta che dai polsi si propagò sino alle ginocchia doloranti. La strada era a pochi metri da lei, visibile oltre la grande cancellata di ferro battuto, una strada chiusa in mezzo alla campagna, ma praticamente irraggiungibile, nessuna abitazione, nessun locale, nessuna fabbrica. Disperata iniziò a frugare freneticamente nella borsetta e un'imprecazione le uscì subitanea dalle labbra, come spesso le accadeva aveva dimenticato il cellulare. S'aggrappò alle sbarre del cancello e lanciò un urlo reso roco dall'angoscia...nulla...solo l'eco della sua stessa voce. Era rimasta prigioniera in quel dannato cimitero! Cercò di calmarsi e di pensare in maniera razionale, per il momento sarebbe rimasta accanto al cancello, qualcuno sarebbe pur passato per quella maledetta strada, anche se la speranza di intravedere qualcuno si stava velocemente affievolendo. Notò alla sua sinistra l' edificio che ospitava la piccola cappella, vi si avviò e si sedette sui gradini che portavano all'ingresso. Dalla borsetta pescò un fazzolettino di carta e si soffiò rumorosamente il naso, persino quel gesto la fece sobbalzare, ogni rumore appariva amplificato in quel piccolo cimitero. Era un anno che non ci tornava, ne avrebbe fatto volentieri a meno ma le apparenze andavano salvate, nei piccoli paesi la gente nota queste cose, qualcuno un giorno avrebbe potuto far domande, chiedersi come mai una vedova, seppur lontana diverse centinaia di chilometri, non portasse mai un fiore sulla tomba di un congiunto. - Sopratutto se quel congiunto è tuo marito... - terminò a voce alta la donna. Si ritrovò a pensare a tutta la storia, il ritrovamento del corpo..la polizia..le indagini. Non ultimi i sospetti e gli sguardi della gente, Maurizio era un uomo ricco e potente, lei dapprima fu la sua giovane segretaria, per poi diventarne l'amante e in seguito la moglie. Sbirciò di nuovo verso il cancello nella speranza di veder apparire i fari di qualche automobile...nulla...L'impermeabile che indossava si dimostrò inadatto in quella sera di fine ottobre, rabbrividendo se lo strinse di più addosso. Il buio ora era quasi totale, osservò ancora una volta l'ingresso e si scoprì a piangere. Dapprima grosse lacrime iniziarono a rigarle il bel volto, poi vennero i singhiozzi, che le squassarono corpo e anima. Ebbe paura. Ormai era sicura che nessuno sarebbe mai venuto al cimitero di sera nè tantomeno di notte, sarebbe morta di freddo e di terrore. Se la situazione non fosse stata talmente tragica si sarebbe messa a ridere. 

chospo

  • Mucca Dormigliona
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Re: La signora in nero 1^ parte
« Risposta #1 il: Settembre 23, 2011, 14:32:14 »
 eeek Complimenti, aspetto con ansia la seconda parte.

nihil

  • Mucchine
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Re: La signora in nero 1^ parte
« Risposta #2 il: Settembre 23, 2011, 14:45:01 »
noneeeee, non si fa così, ci hai lasciato nel cimitero chiuso, insieme a quella donna e ora che si fa? :sbav: