Autore Topic: Una discussione  (Letto 603 volte)

chospo

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Una discussione
« il: Settembre 21, 2011, 15:27:17 »
Qualcosa sarebbe entrato. Lo sapevo; e non ero il solo a sospettarlo intimamente, ad averne la sensazione. Nella mia vita le sensazioni si fanno strada come presagi. Non credo, non sono superstizioso, eppure tratto con la massima serietà queste paranoie puerili, come se da un momento all'altro potessero prendere vita nella realtà di tutti i giorni.
Dicevo, non ero l'unico, perché, già da qualche minuto, una piccola vocina mi sussurrava all'orecchio: "Ehi Ehi! Potrebbe entrare!". E per quanto la cosa mi sembrasse strana - ma neanche tanto - quella voce apparteneva alla finestra della sala da pranzo.
Sul momento non avevo capito che si trattasse di lei; mi ero girato qua e là nervosamente, a caccia della fonte di tanto allarmismo. Poi, osservando meglio l'ambiente, non so bene come, mi ero reso conto che la più agitata tra tutte le cose era certamente la finestra. Si era spalancata da sola.
"Ehi Ehi! Potrebbero entrare!" mi disse quand'ero già pronto a metterla a tacere, chiudendola con la massima serietà possibile. A dire il vero mi sembrava uno sforzo inutile. Non solo era coperta da una zanzariera, ma abbellita da una serie di sbarre a reticolato romboidale. Cosa poteva mai passare di là?
"Come? Potrebbero entrare? Non hai detto che potrebbe entrare?" le chiesi sbigottito. Ero contrariato da questo cambiamento improvviso. Quanti erano questi possibili intrusi?
"In un secondo momento ho considerato che non sono l'unica entrata," rispose tranquillamente la finestra. "E dovresti considerarlo anche tu. Potrebbe esserci un possibile intruso per ogni buco che lasci scoperto. Una via abbastanza visibile, abbastanza larga, da poter essere percorsa in tranquillità. E quasi sicuramente porterebbe a casa tua. E non pensare di fare il furbo," soggiunse ridendo fino a far tintinnare i vetri, "so anche cos'hai pensato! Che sia inutile chiudermi!"
Incredibile! Era riuscita a leggermi nel pensiero! Mai avrei pensato di possedere una finestra dotata di telepatia. Ne fui talmente sorpreso che involontariamente, forse per ingraziarmela, le accarezzai dolcemente la grande maniglia.
"Non vedo perché dovrei chiuderti. Esco solo qualche minuto, vado a fare un giretto ai giardini! Tornerò prestissimo! D'altronde sei protetta da delle sbarre di ferro!"
"E sono quelle sbarre ad offrirti sicurezza? Il fatto che siano così strette tra loro? Sai, ho considerato, solo per ipotesi, che potrebbe esistere, sempre per ipotesi, qualcuno di talmente magro da passarci attraverso senza problemi."
"Che assurdità!"
"Perché mai dai per scontato che siano assurdità? Solo perché non esistono prove certe della sua esistenza? Il mio unico credo è il dubbio! E di sicuro è anche il tuo, dato che bene o male hai la mia stessa sensazione: che qualcuno o qualcosa possa entrare. Mettiamo conto che tu abbia ragione, che siano solo assurdità. E se così non fosse? Se quest'uomo dovesse esistere, se si fosse stabilito in città solo da qualche giorno? Il fatto che nessuno l'abbia mai visto, che tu non l'abbia mai visto, non annulla di per sè la sua possibile esistenza. Magari attende solo questa distrazione fatale, per sgusciare lestamente qui dentro."
"Se davvero fosse come dici tu, anche chiuderti non mi sarebbe di nessuna utilità rispetto alle capacità di quest'uomo. Sii seria! I tuoi vetri non sono di certo indistruttibili. La tua utilità è decisamente minore rispetto a quella delle sbarre."
"Forse hai ragione, ma ti offro ugualmente una sicurezza in più, anzi, l'illusione di una sicurezza in più. Vedermi chiusa ti farebbe certo bene, allieverebbe quella sensazione, chiudimi! Chiudimi per favore!"
"Hai detto bene!" le urlai dietro quand'ero già oltre la porta. "Tu puoi offrire solo illusioni. Ed io non le desidero. Non saranno certo loro a liberarmi di questa sensazione. Chiuderò solo quel che il buon senso impone, ma non di certo te o tutte le altre finestre che prima di te mi hanno implorato!"
Ed infatti non mancò neanche lei di implorarmi. "Chiudimi! Chiudimi! Solo tu puoi chiudermi!", continuò a piagnucolare persino quando ero già in mezzo alla gente, occupato a non calpestare i piedi a nessuno.
Passai una fantastica mezz'ora. Il tempo era dei migliori, rilassava tutti i muscoli, ti dava serenità. Tra le ombre degli alberi mi sentivo sicuro, e anche solo guardare lontano, senza uno scopo preciso, mi infondeva una pace di cui abbisognavo da tempo.
Quando poi tornai a casa, scoprii che la finestra aveva ragione. Ad ogni angolo, sin dall'ingresso, mi attendevano in molti. Individui poco raccomandabili, dalle fattezze mostruose accuratamente velate da scuri soprabiti.
Non saprei dire quanti fossero, non avevano un numero ben preciso; neanche osservandoli bene lo si poteva intuire. Solo una cosa era certa: erano entrati tutti dalla finestra. Forse li aveva chiamata lei stessa, per dispetto probabilmente. Ahimé, una ribellione di ben poco conto la sua.
Mentre venivo assalito da ogni lato, pugnalato a morte dagli intrusi, la finestra, urlando di disperazione, si rese conto della pochezza della sua vittoria: senza di me sarebbe rimasta aperta, spalancata per l'eternità.

presenza

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Re: Una discussione
« Risposta #1 il: Settembre 21, 2011, 23:14:36 »
E' inquietante questa "paura delle proprie paure".

chospo

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Re: Una discussione
« Risposta #2 il: Settembre 24, 2011, 01:28:47 »
Scrivendo queste cose riesco a esorcizzare molte paure  dharmas

nihil

  • Mucchine
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Re: Una discussione
« Risposta #3 il: Settembre 25, 2011, 08:44:49 »
ach, Alessandro, la fantasia non ti manca davvero. Devi sempre dare ragione alle finestre, loro è da tanto tempo che lavorano, conoscono tantissime storie di chi entra e chi esce, hanno esperienza. Ed ora vai ad ascoltare la porta, anche quella che parla in modo ermetico, essendo una porta di sicurezza. :prtr: