Laura e Margherita sistemarono le attrezzature su uno dei vecchi ed impolverati tavoli di legno, mentre i ragazzi ispezionavano la villa.
Il bis nonno di Laura era stato, a suo tempo, uomo di fiducia del Principe di Lanza.
Lo stesso Principe gli aveva dato in dono quella villa, adiacente al suo palazzo, in modo che il suo più fedele amico e consigliere potesse abitarvi con la famiglia.
Per la prima volta nella sua vita, Laura vi entrava. Con i colleghi aveva ottenuto uno speciale permesso per condurre degli studi e pianificare un progetto per il restauro del palazzo principesco.
Passarono molti giorni prima che il gruppo potesse seriamente visitare e osservare ogni singola stanza: prima, toccava fare le dovute misurazioni ed i controlli standard.
Finalmente, dopo un paio di settimane, si divisero i compiti: le ragazze al piano superiore, Margherita al lato ovest, Laura al lato est, i ragazzi al piano inferiore.
Nonostante gli anni avessero sciupato lo splendore iniziale, ogni angolo di quel luogo portava alla mente immagini di un'antica regalità.
A Laura era toccata la parte con le stanze del Principe e di sua moglie.
Esaminò prima lo studio di lui, la sua stanza privata ed in fine quella matrimoniale. Le ci vollero due settimane per catalogare con precisione ogni parte, fotografare, scrivere e studiare le stanze.
Lasciò per ultima quella che credeva essere lo stanzino delle damigelle della Principessa. Una porta bianca, con delicate rose dipinte al centro.
Nell'entrarvi, si rese conto d'essersi sbagliata. Quella, in realtà, era la stanza privata della Principessa.
Ora si spiegava l'assenza dei suoi oggetti più intimi e preziosi nella camera matrimoniale.