Schiere di araldi
che alzate il capo
al sorgere del sole
per chinarlo al tramonto,
indiscussi regnanti
di assolate vallate
che vi fan prigionieri,
vi ergete, ferme,
innumeri turbe
al suol ben salde,
come presenti tutte
a un muto appello
della terra.
Incliti sovrani,
schierati in campo
qual loricati fanti,
eroi del sole, dei giorni
ai campi estivi,
apparite pensosi monarchi
di regni abbandonati,
reclinate alla calura
il gran capo
come portatori di
un segreto greve di vita
che solo voi sapete...
alfine, dismettete
dalla fronte le corone,
soggoli ormai
dell'avito fulgore,
ognora omaggio
al vostro aspetto
di eroi forti e fieri,
raccolti sempre
in folle, a file, a torme,
che il mio pensiero
e il lasso fa nazione.
L'io stanco vaga
ancora in quei campi
e si colma di mistero
che gli anni adulti conservano.
...camminavo fra voi
mentre mia madre mi teneva per mano...