Qualche mese fa avevo perso un po' la voglia di scrivere, poi è venuto fuori questo pezzettino dopo un'uscita, e l'ho conservato.
Una cosina semplice e senza pretese
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Oggi ho visto l'arcobaleno. Nulla di sorprendente, direte voi. E invece sì: era il più bello che avessi mai visto in vita mia.
Me ne stavo immersa nei pensieri, mentre grosse goccie d'acqua si infrangevano sul parabrezza, sembravano piccole pozzanghere limpide. Improvvisamente lui mi dice: <<Guarda là.>>
Non nè avevo mai visto uno così. Non era sbiadito. Era rosso e giallo, e verde, e indaco. Gli altri colori non li distinguevo. Ma erano così brillanti. Non nè avevo mai visto uno intero. Di solito c'è nè un pezzettino, questo era un grande arco. Potevo quasi vederne le estremità: una spariva fra le nuvole, l'altra si nascondeva tra le montagne.
Sembrava di avvicinarsi sempre più, sembrava quasi di trovarne la fine, mentre un palazzo o un albero ne nascondevano l'ultima parte.
Poi non l'ho visto più, c'era solo la pioggia. Sono rimasta a pensarci, finchè, passata una curva, è sbucato di nuovo fuori.
E così ha fatto per un bel po', giocando a nascondino con le montagne, le nuvole e me. Ma lo sapevo. Sapevo di questo gioco, intendo.
Arrivati a destinazione, era ancora lì. Però stavolta si tuffava nel mare, sembrava tanto lontano.
E' sbiadito lentamente, lasciando posto alla pioggia fresca di ottobre.
In fondo era solo un arcobaleno, solo luce che penetra nelle goccioline d'acqua... ma sembrava vivo, sembrava, quasi, un gioco tutto per me.
Il mio arcobaleno nascosto dietro le montagne. Il dispiacere quando non c'è più. C'è, non c'è, si nasconde, gioca, vuole essere cercato... alla fine capisco d'esser stata troppo impegnata a tenere la testa bassa per vederlo subito.
Ma quant'erano belli i suoi colori quando l'ho attraversato.