Fredda notte del mio bel paese
quante volte ti ho vissuta
vagando tra le vie della mia mente
Sempre uguale appari
ma mai lo sei realmente
Se il platano
o quel salice piangente
potessero mai dir parola
narrerebbero di vento
ore andate
ad osservare uomini
dal passo fermo e dritto
che mai hanno destato
sguardo a loro
che eternamente fermi stanno
La fretta
zizzania nel mondo
li ha indotti a proseguire
senza saper
che cosa lasciano al partire
Io
dal canto mio
amo pensare
donar momenti ed espressione
a questo sguardo
che volendo sfugge
Lasciando che esso vaghi
per questi sconosciuti luoghi
cogliendo foglie morte
vuote panchine
platani
salici piangenti
E nel mirar
riscopro la mia essenza
Autunno di montagna