Il verso di lei si schiantò sullo specchio:"Uccidilo,uccidilo!". Lui sollevò la pesante arma con aria assente. Il solido armadio si chiese se non fosse stato meglio, l'essere comprato da quell'affabile coppia di anziani... "Fermo, non farlo!", cambiò idea lei. Tremava all'idea che quel corpo avrebbe perso vita. Odiava il rumore della morte. Lui deglutì fissando con desiderio la sua preda "è questione di un minuto, di questi piccoli bastardi ce ne sono a migliaia in giro, il mondo ce ne sarà solo grato". Le mani di lei si accartocciarono: "Ti ho detto di no". Lui fece scrocchiare fragorosamente le spalle e torse il capo verso di lei :"Mi stai sfidando?". Il materasso iniziò ad innervosirsi: non un'altra volta! Le gambe di lei si piegarono di scatto e la fecero saltare addosso a lui. La vecchia rete del letto alzò gli occhi al cielo ed iniziò a cigolare in modo irregolare. La porta, sogghignando per la mala sorte dei parenti, si aprì quel tanto, da permettere al grosso ragno goffo di uscire. Giunto sul corridoio sospirò stranito: anche questa volta l'aveva fatta franca.