Gli occhi: ponte silenzioso verso gli altri e intensa via di comunicazione non verbale.
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Vengono descritti anche nella poesia e nella simbologia.
Il drammaturgo di epoca romana Publilio Siro, vissuto nel I sec. a. C. scrisse circa 700 aforismi, raccolti nelle “Sententiae” (Le sentenze), tratte dai sui lavori teatrali. Uno di quegli aforismi riguarda gli occhi:
“Oculi occulte amorem incipiunt, consuetudo perficit” = gli occhi di nascosto danno inizio all’amore, la consuetudine lo completa.
Lo sguardo riflette le emozioni, i sentimenti, se si è allegri o tristi, contribuisce a rendere intensa la relazione amorosa.
Alcuni movimenti oculari, come la dilatazione o il restringimento della pupilla, non sono controllabili volontariamente, ciò permette di comprendere se gli occhi comunicano tenerezza, timidezza, benevolenza, compassione, ecc., oppure intenzioni e atteggiamenti di arroganza, disprezzo, violenza, come si può vedere nello sguardo terribile e pietrificante della Medusa dipinta da Caravaggio.
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Caravaggio, scudo con testa di Medusa, olio su tela montata su uno scudo convesso di legno di pioppo, 1598 circa, Galleria degli Uffizi, Firenze.
La testa della Medusa o Gorgone è l’allegoria della prudenza e della sapienza.