Le nostre vite sono state consegnate a miseri esseri ridenti, sotto l’auspicio di un piccolo pegno, ma non è stato così, ogni cosa viene pagata al prezzo del mercato il libero, mercato del mercimonio, in un degradante futuro privo di verità impregnato di ansia nichilistica. Esseri ormai vuoti si aggirano tra le rovine della storia, raccogliendo brandelli e usandoli come bandiere. Via non avete più bisogno di nulla, la tua bella tesserina di plastica contiene tutto quello che ti occorre, poco importa il costo, quello lo decidiamo noi. Come poveri peones siamo stati inondati di perline colorate. Mentre fattucchiere armeggiano alle nostre spalle, ora strane medicine, o forse fionde moderne poco importa, il mercato è sempre aperto. Si chiude solo per le moltitudini, a loro restano le farine proteiche, scarti di produzioni inutili, dolciastre bevande, il tutto colorato di verde poltiglia, non giuste norme ma obblighi lanciati come esplosivi, da miserevoli maschere che non sanno più distinguere il bene dal male, il vero dal falso, anime pregne di opportunismo, ridotte a comparse
