Paul Klee, "The golden fish" (il pesce d’oro), olio e acquerello su carta, 1925, Kunsthalle di Amburgo
In questo famoso dipinto il pesce d’oro sembra mettere in fuga gli altri pesci.
Nel mare blu ondeggiano piccole piante acquatiche. E’ evidente il contrasto tra la centralità del lucente pesce d’oro e i colori tenui degli altri pesci che si dirigono verso gli angoli del quadro.
Oltre per l’uso del colore, "The Golden Fish" si distingue anche per le sue forme astratte e geometriche.
Un detto russo afferma:
“Se si pesca il pesce d'oro e lo si lascia tornare in mare, ogni desiderio potrà essere esaudito”.
Invece il cantante Fabrizio De André nella canzone titolata “
Le acciughe fanno il pallone” dice:
[…] Bottiglia legata stretta
Come un'esca da trascinare
Sorso di vena dolce
Che liberi dal male.
Se prendo il pesce d'oro
Ve la farò vedere
Se prendo il pesce d'oro
Mi sposerò all'altare”. […]
Il pittore Ernst Paul Klee (1879 – 1940) con i colori esprimeva le sue emozioni e gli stati d'animo.
Fu un esponente dell’astrattismo, il movimento artistico che esula dalla rappresentazione di oggetti reali. Usa un linguaggio visuale di forme, colori e linee per creare composizioni pittoriche e scultoree.
Per Klee l’arte non è riproduzione della realtà:
“L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.” Egli descrive la sua arte come una delle sole forme capaci di riprodurre l’invisibile, distaccandosi dalla percezione sensibile.
Il pittore deve rendere visibili gli altri mondi possibili, andando oltre la realtà del visibile, così inquieta le coscienze, tende al mistero, rivela quella bellezza che si manifesta come un’epifania sempre nuova.