“Tormentoni estivi”
Stamane vi offro “canzoni”. Non fanno parte dei miei interessi culturali ma soltanto dal punto di vista sociologico.
“Tormentone estivo”: espressione utilizzata in Italia per indicare una canzone che durante l’estate ha ampia diffusione massmediatica, ma anche in discoteche.
La tradizione dei tormentoni estivi è duratura quanto attesa, inesorabile appuntamento di stagione che nessuna crisi economica, climatica o internazionale può scalfire.
Essi irrorano con letizia il tempo delle vacanze con ritornelli vaporosi, ritmi e melodie facilmente orecchiabili e ripetitivi, testi di facile riconoscimento, spesso legati alla stagione estiva.
In una stessa estate possono essere individuati vari “tormentoni”, anche se alcune canzoni hanno più successo di altre.
Da quanto leggo su giornali e libri, le estati degli italiani sono cambiate e molto, da quando nel 1960 arrivarono sul mercato musicale le prime “creature”, da annoverare tra le avanguardie dei tormentoni. Ne elenco alcune. Lascio a voi le integrazioni e le correzioni.
Nel 1959 venne incisa la canzone “Tintarella di luna”, portata al successo da Mina nel 1960. Da allora, ogni estate, arriva l’onda anomala di motivi musicali festosi che evocano spiagge e balli.
Nel 1961 il cantautore italiano Nico Fidenco lanciò il brano “Legata ad un granello di sabbia”.
Negli anni ’60 ebbero successo le canzoni di Edoardo Vianello,, considerato il “re dei tormentoni estivi”, con brani come “Abbronzatissima”, “Guarda come dondolo” e “I Watussi”.
In quel periodo altre hit da considerare tormentoni estivi sono: “Stasera mi butto” di Rocky Roberts, “Azzurro” di Adriano Celentano, “Acqua azzurra, acqua chiara” di Lucio Battisti.
Negli anni ’70 hit estive di successo interpretate da giovani cantautori, ad esempio Umberto Tozzi con “Ti amo”, “Tu”, “Gloria”; Donatella Rettore con “Splendido splendente”, Alan Sorrenti con “Tu sei l’unica donna per me” e “Figli delle stelle”.
Negli anni ’80 il primo esempio si ha con il brano “Gioca Jouer” di Claudio Cecchetto, del 1981, un semplice ballo di gruppo: il testo indica i gesti da eseguire; nel 1983 il duo “I Righeira” cantarono tormentoni estivi di grande successo: “Vamos a la playa” e “No tengo dinero”, nel 1985 “L’estate sta finendo.
Nello stesso decennio come dimenticare Giuni Russo con “Un’estate al mare”, “Tropicana” del Gruppo Italiano, “Lambada” dei Kaoma nel 1989.
Gli anni ’90: “Un estate italiana” di Edoardo Bennato e Gianna Nannini; “Mare mare” di Luca Carboni; “Solo una volta (o tutta la vita)” di Alex Britti; Macarena dei Los del Rio nel 1993.
Negli anni 2000 i tormentoni estivi sono brani dal successo effimero: “Tre parole” di Valeria Rossi, “Vamos a bailar” di Paola e Chiara; “La camisa negra” di Juanes, “Bruci la città” di Irene Grandi.
Gli anni 2010 e 2020 consolidano il successo del rap. Da ricordare “Non vivo più senza te” di Biagio Antonacci; “Riccione” dei Thegiornalisti”, “Makumba” di Noemi.
Al rito non si sfugge nemmeno quest’anno. Il “martellamento” è costante. Vincitori sono “Sesso e Samba” di Tony Effe e Gaia; Mahmood con “Ratata”.
Mettere a segno un tormentone estivo, ancora, oggi, è una delle maggiori ambizioni dei cantanti. Serve per non arenarsi, per non essere inghiottiti dal vuoto cosmico.