/2
Erodiade, cognata e amante del tetrarca Erode Antipa (settimo figlio di Erode il Grande), fece tacere per sempre la voce profetica di Giovanni Battista, che gridò a quel re:
“Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello”. La teatrale esibizione della testa mozzata per far tacere quel testimone nel contesto conviviale, univa in modo lugubre parlare e mangiare. Durante quel pranzo organizzato in occasione del suo compleanno, Erode Antipa rimase ammaliato nel vedere danzare Salomé, la figlia di Erodiade. Il re, davanti ai commensali, disse a Salomé: “Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno”. La ragazza si consultò con la madre e chiese al sovrano che le venisse subito portata su un vassoio la testa di Giovanni Battista. Come è noto la sua richiesta fu esaudita.
La liturgia cattolica il 29 agosto di ogni anno commemora quella decollazione e altri due avvenimenti collegati al Battista:
1. la costruzione basilica in suo onore edificata sul luogo del suo presunto sepolcro (il corpo senza testa) a Samaria, successivamente denominata Sebaste, in Israele.
2. Nel IV secolo il “ritrovamento” della “testa del santo” durante i lavori effettuati sul sito dell’antico palazzo di Erode. Si narra che l’imperatore Teodosio l’avrebbe fatta trasportare a Costantinopoli negli anni ’90 del IV secolo: sarebbe arrivata nella capitale dell’Impero Romano d’Oriente un 29 agosto, data poi divenuta la festa della decollazione del Battista e della traslazione delle sue reliquie.
Una domanda “sorge spontanea”: è la stessa testa che il pontefice Innocenzo II fece poi traslare a Roma per farla custodire nella chiesa di San Silvestro in Capite ? Oppure quei frammenti cranici furono portati in Francia nel 1206 e collocati nella cattedrale di Amiens ?
Le solite false reliquie, concesse alla venerazione della religiosità popolare !Nella storia della cinematografia non è mancata la smitizzazione con il bel film del 1940 interpretato da Totò, gran devoto di San Giovanni decollato. L’attore s’indigna contro chi sottrae l’olio dal lumino dedicato al Battista.
Nel primo secolo d. C. lo storico giudaico filo-romano Giuseppe Flavio nella sua opera “Antichità Giudaiche”, pubblicata nel 93 – 94, dice che il Battista fu giustiziato nel carcere della fortezza di Macheronte (Machaerus), a 24 km dalla foce del fiume Giordano nel Mar Morto.
vista panoramica di Macheronte con il Mar Morto sullo sfondo.
resti della fortezza di Macheronte
In quel sito archeologico dal 1968 gli scavi hanno riportato alla luce i resti del palazzo reale erodiano, entro cui forse avvenne il martirio di Giovanni il battezzatore.