Siamo tutti fatti di pezzi
pezzi che decidiamo di mostrare
e pezzi che ci riconosciamo
quando incrociamo i passi.
Ci illudiamo di conoscere noi stessi
ma poi finiamo a corto di quei pezzi
quando la sera guardandoci allo specchio
vediamo solo un involucro costretto.
Passiamo tutta la vita a collezionare soprammobili
credendo d’essere interi, ma poi quando la verità
ci passa accanto non la riconosciamo nemmeno
e tiriamo avanti come carretti.
Tutto ci appare giusto e lecito ma abbiamo il cuore
talmente frantumato in mille pezzi
che finiamo per sprangare porte e finestre
e impedire alla luce di passare.
Siamo tutti dispersi in mezzo al mare
intenti a confezionare fantocci di legno
e svendiamo ogni giorno sentimenti come frutta
al mercato, guardando lo spettacolo con compiacimento.
I fili delle nostre vite continuano ad accorciarsi
mentre pensiamo d’essere immortali
e ci affanniamo a divertirci tanto
credendo d’essere felici.
Sordi all’armonia dei suoni diciamo di saperli
riconoscere nell’illusione poi che basti davvero
piantare un albero in città per salvare una foresta
dai rumori.
I nostri figli gridano ogni giorno aiuto e noi riusciamo a comprare
soltanto il loro silenzio mentre incapaci di vivere da adulti
giochiamo ancora all’isola che non c’è
per non sbucciarci le ginocchia.
Ingozziamo le nostre bocche usando parole strappate all’amore
e poi riusciamo solo a fumare sigarette elettroniche.
Beviamo vino per anestetizzare le nostre ferite
e poi solo di fronte alla morte ci rammentiamo di essere un passaggio.
Pezzi, siamo fatti di pezzi.