Fin dall’antichità l’architettura e l’arte funerarie permettono per lungo tempo il ricordo di una persona, di onorarne la memoria con la costruzione di mausolei, cenotafi, cappelle di famiglia, tombe di varia tipologia, petrosi sarcofagi, sculture, varietà di decori simbolici e rievocativi.
Nei cosiddetti “cimiteri monumentali” ci sono numerosi gruppi scultorei eseguiti da artisti noti e meno noti.
A Roma, uno di questi luoghi è il piccolo “cimitero acattolico” vicino Porta San Paolo, a lato della Piramide Cestia. E’ riservato ai non cattolici, in particolare stranieri, ma eccezionalmente viene concessa la sepoltura anche ad italiani illustri. Per esempio, ci sono Antonio Gramsci (ateo e marito di una donna russa), l’ex presidente della repubblica Giorgio Napolitano, gli scrittori Andrea Camilleri, Carlo Emilio Gadda, Luce D’Eramo, Dario Bellezza.
Tra le numerose tombe di personaggi celebri, ci sono quelle dei poeti inglesi John Keats e Percy Bysshe Shelley.
Lo scultore statunitense William Wetmore Story è sepolto con la moglie Emelyn Eldredge ed il figlio Joseph, morto nel 1853 a Roma all’età di 6 anni. William era uno scultore, poeta, critico d’arte ed avvocato americano che arrivò a Roma nel 1848 e in questa città si dedicò soltanto all'arte.
Sopra la sua tomba è installata la celebre scultura denominata “Angel of grief” realizzata da William dopo la morte della moglie nel 1894. L’artista, ormai 78enne, iniziò a scolpire il monumento:
“Rappresenta l’angelo del dolore, in completo abbandono, che si getta con le ali cadenti e la faccia nascosta su un altare funerario. Simboleggia ciò che sento. Raffigura la prostrazione. Eppure farlo mi dà conforto“.
L’opera fu terminata l’anno seguente, nel 1895, e poco tempo dopo l’autore morì. Venne sepolto accanto ad Emelyn e al loro bambino, sotto l’abbraccio dell'afflitto angelo, inginocchiato davanti a un marmoreo altare funerario, sul quale poggia la parte superiore del suo corpo; ha la testa piegata sull’avanbraccio destro, il braccio sinistro invece è proteso in avanti e la mano lascia cadere dei fiori alla base dell’altare. La curvatura delle dita conferisce la sensazione di abbandono.
Le angeliche ali, che normalmente sono alte e dritte, sono tristemente curve.
Il corpo dell’angelo è come abbandonato al suo dolore.
Il realismo ha reso quest'immagine famosa come monumento funebre, copiato per altre tombe in varie parti del mondo.