A Milano dallo scorso 23 novembre al 4 febbraio 2024 nel Museo della Permanente (“Società per le belle arti ed esposizione permanente”), in via Filippo Turati 34, c’è l’esposizione dedicata al pittore, scultore e disegnatore colombiano Fernando Botero, morto a Montecarlo lo scorso 15 settembre. Aveva 81 anni.
Disprezzato dai critici (come il britannico Jack Vettriano), all’età di 24 anni Botero dipinse una natura morta con mandolino aumentandone le dimensioni.
Successivamente cominciò ad enfatizzare corpi umani ed oggetti, creando il suo stile, divenuto un “marchio di fabbrica”.
Disse che non dipingeva figure umane grasse ma volumi.
La tematica religiosa è spesso presente nel lavoro di Botero.
Passione di Cristo: il bacio di Giuda. In basso a sinistra l'auto-raffigurazione di Botero
Gesù cade per la prima volta
Gesù incontra la madre piangente
la svestizione di Gesù
Crocifissione
Deposizione di Gesù dalla croce
Cristo morto
sepoltura di Gesù
Nel 1969, quaranta anni prima del ciclo presentato in mostra, l’artista colombiano aveva realizzato un trittico da titolo “Via Crucis” dove Cristo è rappresentato con gli occhi chiusi, in posizione eretta, sceso dalla croce e con le mani in posizione benedicente.
In mostra ci sono dipinti realizzati da questo artista negli anni 2010 e 2011.
Ne “Il bacio di Giuda” (realizzato nel 2010) si autoritrae, mentre in “Ecce Homo” dipinge la propria mano nell’atto di indicare Gesù.
Raffigurò la “Via Crucis” , in tre dipinti a olio di grandi dimensioni: “Gesù inchiodato alla croce”, “Crocifissione con soldato” e “Crocifissione”: quest’ultima presenta un inquietante e monumentale Gesù crocifisso al Central Park di New York, dove Boterò visse per più di 12 anni.
Altre opere le dedicò alla “Flagellazione” e alla “Discesa dalla croce”.
L’ironia, la sensualità e l’abbondanza delle forme sono state a lungo la sua unica chiave di lettura per le sue composizioni.
Botero scrisse: “Quello che dipingo è realtà inventata, descrivo una realtà irreale in modo realistico”: l’abbondanza tranquilla e suntuosa delle forme.
Per questo artista “L’arte è una tregua spirituale e immateriale dalle difficoltà della vita”.