Andrea Mantegna, “Camera degli sposi”, affreschi realizzati tra il 1465 – 1474, in una sala nel torrione Nord-Est del castello di San Giorgio, Mantova
Andrea Mantegna, “Ritratto di corte”.
Nel ciclo pittorico della parete nord (Ritratto di corte) la famiglia Gonzaga è raffigurata secondo i canoni della ritrattistica imperiale bizantina.
L'immagine presenta l’episodio storico nel quale il segretario del marchese consegna al suo signore, Ludovico II, una lettera con cui se ne chiede la presenza a Milano a causa delle gravi condizioni di salute del duca di Milano Francesco Sforza, morto l’8 marzo del 1466.
Il legame tra le due signorie si consolidò quando Ludovico fu nominato capitano generale delle truppe milanesi. Come capitano la sua presenza veniva richiesta al servizio degli Sforza.
Il marchese è assiso; sotto la sedia, accucciato c’è Rubino, il cane prediletto.
Ludovico II ha in mano la lettera che gli ha consegnato il suo segretario, raffigurato dietro la sua spalla destra col berretto rosso in mano.
Ludovico II ha il tronco del corpo e il capo piegati sulla destra per dialogare con lui.
Al centro della scena ci sono altre figure.
A fianco di Ludovico II Gonzaga c’è assisa la moglie, Barbara Hohenzollern di Brandeburgo, marchesa di Mantova. L’acconciatura dei capelli permette alla donna la fronte alta, come indicava la moda dell’epoca.
Tra i due coniugi c’è una bambina, Paola Gonzaga, che regge in mano una mela e la offre alla madre. Mantegna dipinse la fanciulla con una coroncina tra i capelli e di fianco al fratellino Ludovico (che in età adulta fu nominato vescovo di Mantova).
Fu l’ultimogenita nata quando la marchesa Barbara aveva 41 anni. La ragazza nel 1478, a soli 15 anni, fu concessa in sposa al conte Leonardo di Gorizia. Paola morì nel 1497 senza aver avuto figli maschi.
Dietro la marchesa Barbara di Brandeburgo c’è il figlio Rodolfo, vicino a sua sorella Barbarina: è la ragazza che in piedi dietro la madre, sembra voltarsi verso il richiamo di qualcuno che non si vede. E’ la bella di famiglia. Sposò il barbuto Eberardo V di Württemberg. Anche lei, come Paola, non ebbe figli maschi.
Alle spalle di Barbarina c’è la presunta nutrice: indossa una fascia sotto la cuffia; ha lo sguardo verso il basso;
Davanti la fanciulla e a fianco della marchesa si vede la nana “Lucia”, una dama di compagnia, l’unica che guarda verso lo spettatore. Anche lei con una cuffietta in testa. Il piccolo abito la fa somigliare ad una bambola.
Fu il prof. Rodolfo Signorini, storico dell’arte, a proporre Lucia come nome della nana, identificandola con una delle accompagnatrici di Barbarina Gonzaga nel suo viaggio verso il Wuttenberg nel 1474 per sposare Eberardo I.
Dietro Ludovico II e la moglie Barbara ci sono un gruppo di cortigiani, altri sono sulla destra che salgono le scale mentre uno le scende.