Arrivò un lungo periodo di pace, bandiere sventolanti sovrastavano ogni edificio, una era talmente grande che si narrava avesse portato in quota un edificio. Pare, che mentre si staccasse la suolo la bandiera s’impigliasse tra i fili dell’alta tensione, lacerandola in alcuni punti, ma un calo del vento fece tornare l’edificio a terra. Durante il ritorno a terra la casetta cadde in malo modo e la bandiera si librò in cielo, assumendo un aspetto mefistofelico.
La storia non venne mai confermata, a Clò non interessavano poi tanto i pettegolezzi. Aveva scoperto che la nuova Prima signora, moglie del nuovo ministro era amante dei dolci.
L’aveva vista in TV mentre sbocconcellava un qualcosa poco definito, un dolcetto a forma di zanzara.
L’animaletto dolce aveva un aspetto candido e gentile con le sue alucce di zucchero. Pare che il cuoco di corte, l’avesse creato appositamente per lei, infatti, il dolce era chiamato la Zanzi.
Un dolce che tutto il paese provò a riprodurre fedelmente immediatamente, ma il consumo eccessivo di zucchero provocò qualche malumore.
Un aroma di zucchero vanigliato aveva invaso, l’etere, in verità l’odore era un po’ nauseante, dal momento che spesso lo zucchero si bruciava.
Clò che ancora sognava di assaggiare quel dolce aveva deciso di buttarsi sul lavoro. Ma i suoi genitori esperti pasticcieri iniziarono a fare delle prove.
Clò lavorava senza sosta non lasciandosi sedurre dal profumo che in alcuni momenti le provocava seri turbamenti.
Aveva cento dispacci da tradurre in una sola giornata, e lei sapeva che queste missive erano di vitale importanza.
Il primo plico composto da venti dispacci era datato “primo aprile 1948”.
Alcune lettere erano ancora molto belle, scritte con cura, altre avevano un sigillo, per cui dovevano avere un’importanza fondamentale, la prima era una poesia.
La giostra
Ma che bella la carezza,
se vuoi ascoltare mettici una pezza.
Indubbiamente lo vedrai,
se mesto resterai.
Stretta la foglia, larga la via
domani vieni a casa mia.
Il mattino ha l’oro in bocca,
se riempi la brocca.
Clò si commosse profondamente per tali e profonde parole, lei esperta di ermeneutica non poteva non cogliere i grandi significati di quei versi alteri e radiosi.
Il suo lavoro d’interprete la rendeva cauta, per questo iniziò un minuzioso lavoro di decodifica del testo.
Dopo solo quattro ore risolse l’arcano.” È quasi autunno e bisogna raccogliere le castagne”.
Il suo acume e ingegno la portano in modo leggiadro alla soluzione, e senza indugi inviò il dispaccio al ministero.
Un nuovo funzionario, espressamente eletto aveva il compito di esaminare ogni cosa, anche i dispacci di tutti gli impiegati.
Anche lui come i suoi precessori aveva una vasta competenza in materia, non appena lesse in dispaccio capì di trovarsi di fronte ad un dilemma. Avvisare subito il capo sezione o aspettare che facesse colazione.
Indeciso si allontanò un attimo dalla scrivania, che si trovava proprio adiacente a quella del suo collega Ponzio, che curioso per natura cercava di carpire informazioni, un po’ si era stancato di ballare e di mangiare broccoli e Zanzi o quello che tutti dicevano essere la Zanzi originale.
Lo sguardo acuto e di costui si allungò verso la missiva, senza pensarci due volte copiò il testo e sparì dietro la porta in fondo al corridoio.
Convinto che il consulente generale, avrebbe sicuramente capito.
Il consulente generale, lesse il testo, ma era un tipino esangue flemmatico e inviò il testo al capo dirigente ammiraglio.
Dopo trentasei ore, il testo venne consegnato nelle mani del viceministro, perché il primo ministro era andato alle terme a fare i bagni.
Costui si agitò molto per questo biglietto.
Aveva forti dubbi sulla parola “Autunno”. Perché ricordava la parola auto, autorità, autorevole, non riusciva a decifrarne il senso. Peso dal panico decise di dare l’allarme per un possibile attacco da parte di forze nemiche.
Gli piaceva molto la parola forze nemiche, la usava spesso.
La sua frase preferita era: Siamo in balia di forze nemiche”. Questo suo ingegno lo aveva portato a raggiungere uno dei massimi livelli in politica, molto seguito da gruppi di giovani che avevano il culto del nemico; infatti, avevano costruito piccoli centri per costoro, là costruivano fionde, archi, qualche pugnale di legno. Indossavano anche abiti particolari gialli e strisce rosse. Solo per non essere visti. Ragazzi di grande talento e cultura.
Una flotta si levò in volo, tutti i cittadini attraverso le informazioni su tutti i canali vennero informati e Il dispaccio reso pubblico.
È quasi autunno e bisogna raccogliere le castagne”.
La gente corse a cercare castagne, ma a parte delle pigne secche non trovò nulla, forse perché era estate.