Autore Topic: Urbano VIII  (Letto 1125 volte)

Doxa

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Urbano VIII
« il: Aprile 27, 2023, 08:44:50 »
Quest’anno ricorre il quattrocentesimo anniversario della “salita al soglio pontificio” del cardinale Maffeo Vincenzo Barberini, che assunse il nome “Urbano VIII”. Fu eletto nel 1623 e pontificò fino al 1644, anno della sua morte. Era nato a Firenze nel 1568.

Durante il suo pontificato nacquero e vennero diffuse l’architettura e l’arte barocca, in concomitanza con l’attuazione della Controriforma cattolica come risposta alla Riforma  protestante.  Nell’arte si tradusse col distacco dal manierismo della fine del ‘500 per assumere nuove caratteristiche.
 
Il sostantivo “barocco” fu coniato nel XVIII secolo per definire l’arte e l’architettura del ‘600.  Originariamente veniva usato come dispregiativo, per indicare in una composizione artistica  la mancanza di regolarità, di ordine. Infatti le caratteristiche  fondamentali  dell’architettura barocca sono le forme curve, gli andamenti sinuosi, come le ellissi e le spirali, la teatralità,  il tutto per destare meraviglia.

Quel nuovo stile dinamico oltre l’architettura coinvolse anche la scultura e la pittura.

Lo stile Barocco nacque a Roma con i lavori dell’architetto e pittore Pietro da Cortona e del pittore  Giovanni Lanfranco, che raccolsero e svilupparono alcuni fermenti culturali presenti in lavori precedenti: i dipinti di Rubens e del Guercino, e nei lavori artistici di quel tempo:  le sculture e le architetture di Gian Lorenzo Bernini, le architetture di Francesco Borromini, ecc..

Nel nostro tempo il termine “barocco” non ha più la valenza negativa.

Pietro da Cortona elaborò grandi scenografie e fu maestro di riferimento per altri pittori.

Al pontefice Urbano VIII fece questo bel ritratto.


Pietro da Cortona, ritratto del papa Urbano VIII, olio su tela, 1627, Collezione Sacchetti.

Il pontificato  di Urbano  VIII ha lasciato un’impronta indelebile a Roma, perciò in questa città viene commemorato con due eventi:

La grande mostra titolata : “L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini”: fino al 30 luglio a Palazzo Barberini;
 
“Il Quirinale di Urbano VIII” è il titolo dell’iniziativa promossa dalla presidenza della Repubblica.

Il percorso di visita è dedicato ai luoghi e alle opere del Palazzo del Quirinale collegati alla figura del pontefice Urbano VIII.

Dal 29 aprile al 23 luglio ogni sabato e domenica alle ore 9.45 il pubblico potrà usufruire della visita in lingua italiana di un’ora e venti al costo di euro 1,50 a partecipante (prenotazioni sul sito https://palazzo.quirinale.it).

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Re:Urbano VIII
« Risposta #1 il: Aprile 27, 2023, 16:43:11 »

 
Palazzo Barberini, entrata in via delle Quattro Fontane, a circa 200 metri da piazza Barberini (fermata metro A). 

L’edificio è  un emblema del barocco romano. Voluto da papa Urbano VIII per i suoi familiari, venne costruito dal 1625 al 1633 ampliando il precedente edificio della famiglia Sforza.

Autore del progetto originario fu Carlo Maderno, noto “archistar” dell’epoca. Successivamente partecipò Gian Lorenzo Bernini e ci furono pure interventi  di Francesco Borromini. 

L’interno fu decorato da vari artisti, fra i quali Pietro da Cortona, che  dipinse  in affresco con i suoi collaboratori la maestosa volta ( circa 600 metri quadri) del salone grande nel cosiddetto “piano nobile” o di rappresentanza.   Nel soffitto raffigurò il “Trionfo della Divina Provvidenza e il compiersi dei suoi fini sotto il pontificato di Urbano VIII”, noto nella forma abbreviata “Trionfo della Divina Provvidenza”. 



Questo ciclo pittorico mostra tramite allegorie e temi mitologici quelle che sono le virtù del casato Barberini per il buon governo.

Il Cortona realizzò prima la parte centrale della scena, quindi la cornice centrale e la Divina Provvidenza, che interviene per l'elezione di Urbano VIII a pontefice, e ordina alla Fama di incoronare con la tiara papale  (sorretta dalla dea Roma) lo stemma Barberini con le tre api,  circondato da una corona d’alloro retta dalle virtù teologali Fede, Speranza e Carità.

Il concetto è anche evidenziato dalla raffigurazione delle chiavi di San Pietro (sorrette dalla Gloria) che sormontano lo stemma. Il putto che s’intravede nell’angolo sulla sinistra, dietro il cornicione, porge una corona d’alloro per sottolineare le virtù di Maffeo Barberini.

Dopo la parte centrale Pietro da Cortona procedette alla realizzazione dei quattro angoli, definendo anche la scansione del finto fregio marmoreo con telamoni.

Nel 1949 Palazzo Barberini  con l’ampio giardino interno fu acquisito dallo Stato italiano per adibirlo a sede della Galleria d’arte antica, con opere dal  ‘200 al ‘700.

A Roma le “Gallerie di Arte Antica” sono due, questa in Palazzo Barberini e l’altra, la Galleria Corsini, è all’interno del  Palazzo Corsini, edificato alla fine del XV secolo dai Riario (nobile famiglia originaria di Savona) nipoti di Sisto IV (Francesco della Rovere). Nel grande giardino c’è l’orto botanico, che s’inerpica fino al Gianicolo.

Le due grandi esposizioni conservano oltre 5000 opere d'arte fra quadri, sculture, bozzetti, arti decorative dal Duecento al Settecento.

Il nucleo originario delle Gallerie Nazionali venne formato  nel 1883.

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« Ultima modifica: Aprile 27, 2023, 16:52:39 da Doxa »

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Re:Urbano VIII
« Risposta #2 il: Aprile 27, 2023, 18:57:23 »

Veduta aerea del Palazzo del Quirinale

Nel '400 e all'inizio del '500 intorno alla piazza del Quirinale  e lungo l'antica via Alta Semita (oggi via del Quirinale)  vennero costruiti palazzi e ville di nobili e prelati, come la villa con vigna del cardinale Oliviero Carafa. 

Nel 1550 la villa Carafa venne presa in affitto dal cardinale Ippolito d'Este, proprietario anche di Villa d'Este a Tivoli.  Fece trasformare la vigna in un bel giardino con fontane, giochi d’acqua e sculture antiche.

La bellezza e amenità del luogo indussero papa Gregorio XIII (che pontificò dal 1572 al 1585) a far ampliare a sue spese la piccola villa. Nel 1580 affidò  l'incarico del nuovo fabbricato all'architetto Ottaviano Mascarino, che  realizzò tra il 1583 e il 1585, un elegante edificio  con facciata a portico e loggia, collegate internamente da una scala elicoidale.

Gregorio XIII è il papa che fece riformare il calendario giuliano, nome che deriva da Giulio Cesare, e introdusse il calendario riformato, a  lui intestato: Calendario gregoriano. E’ quello che dal 1582 viene usato e oggi  utilizzato in quasi tutto il mondo.

Il successore, Sisto V nel 1587 acquistò dai Carafa  l’edificio con i giardini per farne la sede estiva del pontificato. Ma non era sufficiente per accogliere la corte pontificia e a soddisfarne le esigenze di rappresentanza. Questo pontefice affidò all'architetto Domenico Fontana l'incarico di ampliare il fabbricato.

Ulteriori ampliamenti vennero apportati da Clemente VIII (1592 – 1605).  Nel 1596  nel grande giardino  palatiale fece costruire la Fontana dell’Organo, inserita in una nicchia con stucchi policromi che raffigurano alcune storie della Genesi e di Mosé. 

L'architettura del grande complesso immobiliare  fu completata  nell'aspetto che ancora oggi vediamo durante il pontificato di Paolo V: dal 1605 al 1621. 

Papa Urbano VIII  fece proseguire i lavori di ampliamento, in particolare del giardino,  diede ordine di costruire il muro di cinta difensiva nel perimetro del Quirinale. Per la difesa del palazzo  fece erigere volle nei pressi del portale d’ingresso  un basso torrione con feritoie per le bocche dei cannoni, visibile nella foto che ho inserito sopra.

Inoltre,  fece riallestire l’appartamento estivo, corrispondente all’area dove c’è  lo Studio del Presidente della Repubblica.

Collegato all’appartamento del papa c’era il “Passaggetto di Urbano VIII”: un corridoio che collegava l’appartamento papale estivo con quello invernale.
 
Nel 1638 a Gianlorenzo Bernini fu affidato il disegno della Loggia delle Benedizioni, collocata sopra il portale principale  della facciata del Palazzo.

Il Quirinale racchiude al suo interno un giardino di circa quattro ettari, la cui storia è connessa con l’evoluzione del complesso monumentale.



Parziale veduta dei giardini del Quirinale



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« Ultima modifica: Aprile 27, 2023, 19:02:26 da Doxa »

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Re:Urbano VIII
« Risposta #3 il: Aprile 27, 2023, 22:39:34 »
Ho cominciato il topic per dire soltanto che a Roma in occasione del quattrocentesimo anniversario della “salita al soglio pontificio”  del cardinale Maffeo Vincenzo Barberini sono stati organizzati due eventi  per commemorarlo, invece l’egiziana dea Seshat, patrona della scrittura, dell’aritmetica e dell’architettura  mi ha obbligato a continuare, mi considera uno scriba prono al suo volere.


Gian Lorenzo Bernini, ritratto del papa Urbano VIII, 1632

Allora aggiungo come nota informativa che quando il Barberini fu eletto papa, già da cinque anni c’era la “Guerra dei Trent’anni” (1618 – 1648), suscitata da varie cause,  ma la principale fu l’opposizione religiosa  tra cattolici e protestanti. Una serie di conflitti armati dilaniarono l’Europa centrale. Fu una delle guerre più lunghe e distruttive della storia europea.

La guerra ebbe inizio quando il cosiddetto “Sacro Romano Impero” cercò d'imporre l'uniformità religiosa (cattolica) sui suoi domini.

Gli Stati con religione protestante del nord Europa, indignati per la violazione dei loro diritti acquisiti nel 1555 con la “Pace di Augusta” ( Augsburg in tedesco: è una città della Germania situata nella parte Sud-Ovest della Baviera) si unirono formando l'unione evangelica.

L'impero contrastò quell’unione di Stati, considerandola  un tentativo di ribellione, ma  suscitò le reazioni negative dei popoli che avevano scelto la religione protestante.

Negli scontri belligeranti intervennero la Svezia, la Spagna, l’Olanda, l’Austria, la Francia: questa entrò nella coalizione dei territori protestanti tedeschi per contrastare l’Austria.

La guerra fu caratterizzata da gravissime e ripetute devastazioni di centri abitati e campagne, da uccisioni di massa, da operazioni militari condotte con spietata ferocia da eserciti mercenari spesso protagonisti di saccheggi, micidiali epidemie e carestie. Fu una catastrofe, in particolare per i territori dell’Europa centrale.

Secondo lo studioso italiano Nicolao Merker la “Guerra dei Trent’anni” provocò 12 milioni di morti.

Il “Sacro Romano Impero” fu una confederazione di Stati dell’Europa centrale e occidentale. Traeva il nome dall’Impero romano e voleva essere la continuazione dell’Impero romano d’Occidente, dissolto nel 476.

Il 25 dicembre  dell’anno 800,  a Roma, nella basilica di San Pietro, papa Leone III incoronò il re franco  Carlo Magno come “imperator Romanorum” (= imperatore dei Romani),  ripristinando il titolo in Europa occidentale.

Alcuni storici si riferiscono all'incoronazione di Carlo Magno  come origine del “Romano Impero”,   altri come inizio  preferiscono l'incoronazione di Ottone I di Sassonia, detto “Ottone il Grande” (912 – 973), formalmente “imperator Romanorum” dal 962 alla morte.

Il potere imperiale era legato alla religione cristiana e doveva considerarsi voluto da Dio; perciò doveva essere il papa ad incoronare l'imperatore.

Trono e altare solidarmente insieme per non essere sopraffatti.

L’aggettivo “sacro” a “Romano Impero” fu aggiunto da Federico I Hohenstaufen, noto come Federico Barbarossa (1122 – 1190), imperatore del Sacro Romano Impero, che fu formalmente dissolto con la “pace di Presburgo” (l’odierna Bratislava, capitale della Slovacchia), firmata il 26 dicembre 1805 tra l’imperatore Francesco I d’Austria e Napoleone I Bonaparte.

The end