Dolce mio piccolo fiore,
il sabato c'è !
Prelude al giorno festivo domenicale e invita alla liturgia commerciale nel supermercato.
Zio Giacomo (Leopardi) il 29 settembre 1829 meditò sul sabato e la gioiosa attesa del giorno festivo domenicale. E scrisse l'idilio "
Sabato del villaggio". Il componimento poetico inizia con la descrizione dell'atmosfera serale di un sabato nella stagione primaverile,
quando molti abitanti sono impegnati nei preparativi per la domenica....
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchiarella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dì della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch’ebbe compagni dell’età più bella.
Già tutta l’aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre
giù da’ colli e da’ tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.Domani è sabato, che debbo fare ?
Pensare a cosa farò domenica ?
Starò solo, sarò in compagnia ? Dipende dalla propria volontà e quella altrui per poter essere in compagnia.
Altrimenti...
ognuno "sta solo sul cuor della terra", poiché ogni individuo è tragicamente solo, anche se ha relazioni sociali.
"Ed è subito sera" titolò la sua poesia Salvatore Quasimodo.
"Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera". "In questa poesia il poeta ha racchiuso i tre momenti della vita dell'uomo: la solitudine, derivata dall'incomunicabilità; l'alternarsi della gioia e del dolore; il senso della precarietà della vita.
Ognuno, dice il poeta, pur vivendo in mezzo agli uomini (sul cuor della terra) si sente fortemente solo a causa dell'impossibilità di stabilire un rapporto duraturo con qualcuno.
L'ipotesi più accreditata del significato di star solo "sul cuor della terra" attribuisce alle parole il significato di star solo nel momento individuale e intimo della ricerca del senso dell'esistenza. Ma pur essendo solo ha delle illusioni, delle speranze (un raggio di sole). Questa ricerca è nello stesso tempo gioia e dolore, perciò il poeta usa il termine "trafitto", cioè, ferito dal raggio di sole.
E come alla luce del giorno succede rapidamente l'oscurità notturna, per la vita dell'uomo giunge la morte: ed è subito sera.
basta volerla stringere un'altra mano e quella mano ti accoglierà