In questo threed argomenterò sui paggi di corte, ma "cominciando da lontano"... o per dirla con parole ecclesiastiche, con la praefatio o l'introitus, per orientare gli eventuali lettori con alcune necessarie notizie o informazioni.
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Federigo Pastoris
Il conte di Casalrosso Federigo Pastoris (1837 – 1884) oltreché nobile fu anche un pittore ed incisore.
Nel 1865 dipinse questo quadro
Federigo Pastoris, “
I Signori di Challant” (sec.XV), 1865, olio su tela, Torino, Civita Galleria d'Arte Moderna. Lo sfondo della scena è la Cappella del Castello di Issogne (Val d'Aosta).
Gli Challant, fedeli ai Savoia, furono un ramo dei visconti d’Aosta.
Tra i membri di questa casata tre personaggi ebbero particolare fama:
Ibleto, governatore del Piemonte dal 1379 al 1404, che in Val d'Aosta fece costruire nel 1380 il castello di Verrès;
Bonifacio, maresciallo della Savoia dal 1384 al 1418 e governatore del Piemonte nel 1410;
Giorgio, priore di S. Orso ad Aosta, nel 1480 fece edificare il castello di Issogne.
Il dipinto “ I Signori di Challant”, ispirò lo scrittore e drammaturgo piemontese Giuseppe Giacosa, amico di Federigo Pastoris.
Giacosa scrisse il dramma in 5 atti titolato “La signora di Challant”, che venne rappresentato per la prima volta al Teatro Carignano di Torino il 14 ottobre 1891, dalla compagnia teatrale di Eleonora Duse.
L'azione si svolge nel 1527, parte a Pavia, parte a Milano.
Da Wikipedia:
Atto ISi sta svolgendo una festa presso il convento di San Giacomo a Pavia. Il conte di Gaiazzo alcuni mesi prima ha salvato una misteriosa donna mascherata da un gruppo di soldati svizzeri che la molestava. La donna gli ha inviato un medaglione in oro per riconoscenza, e ora Gaiazzo è alla festa in cerca dell'orafo che l'ha realizzato, per cercare di scoprire chi è la donna.
Un gruppo di nobildonne milanesi, a Pavia per la festa, intuisce dal racconto di Gaiazzo che la donna è la Bianca, contessa di Challant l'amante del geloso Ardizzino Valperga. A Pavia si trova anche il frate domenicano Matteo Bandello, incaricato dal conte Renato, secondo marito di Bianca, rimasta vedova giovanissima, di cercare di riaccomodare il rapporto con la moglie.
Quando tutti, anche Bianca e Ardizzino, si ritrovano in una vicina osteria, anche Gaiazzo capisce che Bianca è la donna di cui è in cerca. Bandello fa a Bianca la proposta di riconciliazione da parte del marito, ma lei rifiuta. Giunge anche Don Pedro di Cardona, un ufficiale spagnolo che desidera vedere Bianca, attratto dalla sua bellezza. Ardizzino aveva offerto ospitalità a Gaiazzo, ma avendo intuito che quest'ultimo corteggia Bianca ritira l'invito, mandandogli una lettera ingiuriosa. Bianca, stanca del rapporto con Ardizzino, accetta di farsi accompagnare a Pavia da Gaiazzo.
Atto secondoGaiazzo e Bianca trascorrono la notte insieme, poi Gaiazzo deve partire per Milano, dove comanda una compagnia di soldati. Bianca è colta dal rimorso di essersi concessa a Gaiazzo, al quale aveva persino fatto promettere di uccidere Ardizzino. Ora desidera invece la morte di Gaiazzo, e cerca di ottenerla dallo stesso Ardizzino, facendogli credere che Gaiazzo l'ha presa con la forza. Ardizzino le giura che ucciderà il rivale, e parte alla sua ricerca.
Atto terzoA Milano, nel giardino di donna Ippolita Sforza Bentivoglia, si sta approntando un teatrino per una rappresentazione privata, scritta dal Bandello. Tra i presenti c’è anche Gaiazzo, che apprende che tra gli ospiti vi saranno anche Bianca e Ardizzino.
Conoscendo la perfidia di Bianca, Gaiazzo è certo che Ardizzino cercherà di ucciderlo a tradimento. Consigliato dall'amico Luchino Crivelli, Capitano Generale di Giustizia, Gaiazzo prende in disparte Ardizzino appena questo giunge, riesce a convincerlo di non avere abusato di Bianca e trova un'intesa con lui contro quest'ultima, dopo avergli raccontato che a sua volta era stato indotto da lei a promettere la morte dello stesso Ardizzino.
All'arrivo di Bianca, Gaiazzo e Ardizzino si fanno trovare in chiaro atteggiamento di amicizia. Don Pedro, anch'egli invitato, ha sentito i due sparlare di Bianca ed è fremente, ma Ippolita riesce a calmarlo e si dà inizio allo spettacolo.
Atto quartoDopo la festa, Bianca è rientrata nella sua abitazione milanese. Di notte, si sentono grida per la strada. Poco dopo irrompe nella casa don Pedro, sporco di sangue. Egli, innamorato di Bianca, ha ucciso Ardizzino e vorrebbe fare altrettanto con Gaiazzo. Bianca cerca di nasconderlo ma quasi subito si presenta lo sbirro Crivelli, che trova ed arresta don Pedro e la stessa Bianca, sospettata di complicità.
Atto quintoSacrestia nella cappella del castello di Milano, dove tra gli affreschi ci sono anche quelli ordinati da Bianca quando era sposata col primo marito, e realizzati dal celebre pittore lombardo Bernardino Luini. Anche Bianca vi appare ritratta, come donna in preghiera.
Bianca e Pedro sono stati condannati a morte. Bianca si trova sola col Bandello per le ultime preghiere. Il Bandello le propone la fuga, offrendole di allontanarsi travestita da frate domenicano, ma Bianca rifiuta, preferendo morire insieme a don Pedro, il cui gesto d'amore l'ha affascinata.
Bianca viene condotta al luogo dove si eseguirà la sentenza, ma poco prima apprende che don Pedro è riuscito a fuggire, aiutato da un fratello ufficiale che presta servizio al castello. Bianca deve così apprestarsi ad affrontare il carnefice in solitudine.
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