Prato e libro
Emma corse con la sua biciclettina perché era in ritardo e sapeva che la madre l’avrebbe sgridata.
Non si accorse che dallo zainetto era sfuggito il libro che lei portava con sé e leggeva avidamente sul prato in cima alla collina.
Quando si accorse di aver perso il libro, si disperò, ma ormai era buio e non poteva tornare a cercarlo. Nemmeno per i giorni a venire potè tornare sulla collina perché piovve a dirotto: lei ogni giorno si disperava un poco di più, pensando al suo libro sotto la pioggia, tutto solo e infreddolito.
Emma aveva ragione, nessun libro gode a stare sotto un diluvio, infatti la pioggia lo aveva sciolto e le parole erano sfuggite dalle pagine, si erano mischiate alla terra e sparse come semi . E come semi crebbero.
L’estate seguente, scaldate dal sole e illuminate dalla luna, nacque un Bosco di parole. La prima ad accorgersene fu Emma, che lo vide crescere a poco a poco, e tutti i giorni andava ad ammirarlo e leggerlo.
La nascita del bosco di parole venne conosciuta da tutti e molti, vecchi, adulti e bambini, presero l’abitudine di recarsi in cima alla collina e leggere quegli alberi. Ognuno, mischiando le parole-foglia a proprio gradimento, compitava le poesie o i racconti più belli.
Un giorno un paesano si fece furbo, comperò la terra e recintò il bosco. Ora chi voleva leggere doveva pagare il biglietto, insomma era nata la biblioteca vegetale. A nulla valsero le proteste dei paesani, ormai abituati a tanta meraviglia.
Fu indetto uno sciopero della lettura. Nessuno più rivolgeva la parola al proprietario del bosco, che sempre più incattivito, decise di tagliare il bosco. Era nata la censura:
Ma i semi non possono essere censurati. L’anno dopo nacque una sola pianta e sulle sue foglie si leggeva una sola parola: Libertà.
Di anno in anno il bosco riprese vigore e tutte le piante erano sorelle della prima, qualcuna imparò a cantare e così si sentivano inni alla gioia ed alla libertà, poi altri semi volarono lontano e sempre più lontano e sempre più lontano.
E fu così che la libertà divenne la pianta più ammirata di tutte.
Nuove parole: grotta-alghe