Autore Topic: le due parole  (Letto 42451 volte)

nihil

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Re:le due parole
« Risposta #105 il: Febbraio 10, 2012, 09:54:13 »
brava, è proprio questa l'idea, due parole sono come un incrocio stradale, storie diverse, strade diverse.   abow

nihil

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Re:le due parole
« Risposta #106 il: Febbraio 10, 2012, 10:14:06 »
Tutti i giorni passava di lì e lo vedeva accucciato su un cartone a chiedere l'elemosina, accanto al semaforo. Capelli più bianchi che grigi, cappello spiaccicato sul capo, vestiti disastrati. L'infastidiva quella vista, come una specie di rimorso. A volte gli dava un euro a volte nulla, mica poteva campare tutti i diseredati della strada! Poi un giorno lui alzò la testa e la guardò negli occhi. Lei sentì un brivido, perchè in quegli occhi vide tutta una vita trascorsa a desiderare di essere amato, come qualunque essere umano. La guardò e per la prima volta le parlò: " grazie, sei una delle poche che si fermano e mi danno qualcosa. Ti vedo passare, so dove vai, sei un poco mia amica. Non conosco il tuo nome, però".
"Mi chiamo Silvia".
E seppe che da quel giorno non avrebbe più potuto dargli nemmeno un euro, non si dà la mancia ad un amico. Gli portava a volte dolci, frutta o qualcosa da bere. Lui era sempre là, imperterrito come il semaforo a cui si appoggiava, e sorrideva vagamente al suo arrivo. Poi venne l'inverno e lui sparì, sul cartone rimasto sul marciapiedi come un segnaposto, stava un oggetto avvolto in un foglio di giornale, ed un brandello di carta diceva: -Per Silvia. Grazie. Marco-
Silvia prese la cosa, la scartò e trovò un barattolo dimarmellata di albicocche, l'unica dolcezza che la vita gli aveva permesso di donare, ma sempre di dolcezza si trattava.
Silvia si mise a piangere, non gli aveva mai nemmeno chiesto il suo nome, chissà perchè.



nuove parole   gatto-vento

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #107 il: Febbraio 10, 2012, 22:06:25 »
che bello leggerti Ni.. :kiss:
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Gisella

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Re:le due parole
« Risposta #108 il: Febbraio 11, 2012, 02:42:51 »
Bello leggervi entrembre... brave!

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #109 il: Febbraio 11, 2012, 08:12:08 »
Bello leggervi entrembre... brave!

commossa...grazie Gisella :)
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Re:le due parole
« Risposta #110 il: Febbraio 11, 2012, 09:10:46 »
forza bimbe e bimbi di zam, ci sono storie che aspettano solo di essere scritte.  ;D

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #111 il: Febbraio 11, 2012, 11:43:34 »
Ricordo quando nonna Fernanda da piccoli ci diceva "copritevi bene bambini che arriva la Buriana" e sorridendo aggiungeva
"e non camminate vicino alle case perchè la Buriana fa volare le tegole!"
Con gli anni ho imparato che il termine dialettale Buriana deriva da Burian un VENTO gelido e impetuoso che arriva dalla Siberia.
Ecco, ieri è arrivata la Buriana, non ho ricordato in tempo i consigli di nonna (mannaggia a me) e una "bella" tegola mi è arrivata in testa.
Una di quelle tegole che ti risvegliano bruscamente e ti fanno stramazzare al suolo
e sono ripiombata sulla terra in un secondo e io che stavo così bene in orbita!
Ora sono qui, sul mio divano a leccarmi le ferite come un GATTO, ma già penso a come costruire un paio di nuove ali
e spiccare il volo nuovamente, dopotutto una cosa che sicuramente non mi manca è la forza di reazione agli eventi,
però che palle! bisogna sempre far fatica, rimboccarsi le maniche e reagire.
Ma chissà, forse, è proprio questo il "bello" di vivere.
Intanto mi copro bene e aspetto che passi la Buriana.

prossime parole Febbraio-Formica
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Re:le due parole
« Risposta #112 il: Febbraio 11, 2012, 12:13:53 »
e nonna Fernanada ci aveva pure ragione! qui sta volando di tutto, in principal modo parolacce! ;D

nihil

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Re:le due parole
« Risposta #113 il: Febbraio 20, 2012, 10:02:17 »
Febbraio , un mese lunghissimo se si deve passare in prigione. E anche gli altri mesi non è che siano brevi. Almeno avesse avuto un compagno di cella, avrebbe potuto chiacchierare, raccontare, ascoltare, insomma sarebbe stata una comunità bonsai, ma viva. Così, solo sul suo pagliericcio, contava i giorni, le ore, le notti e i minuti. Si raccontava storie fantastiche solo per scoprire ciò che poteva arrivare ad inventare la sua mente. Storie lunghe o corte, piene o vuote, ma aveva bisogno di un amico per sopravvivere e se l'amico doveva essere un miserabile sè stesso, allora andava bene anche così.
E mentre si affogava nelle sue parole un giorno scoprì di avere caldo, scoprì che il tempo era passato e mentre inseguiva il raggio di sole sulla parete, la vide. Finalmente aveva compagnia. Una piccola formica, ancora frastornata dal lungo inverno, vagava indecisa alla periferia della cella. Non seppe mai se le sue storie le piacevano, ma credeva di sì. Un giorno gli venne in mente di chiedere a lei di raccontare: il tempo non gocciolò più, ma si riempì di meraviglie. Era nata un'amicizia vera.




nuove parole       parole-topo

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #114 il: Febbraio 24, 2012, 00:26:31 »
"in guerra ho mangiato anche un TOPO!" tuonava nonno Amilcare, quando immusonita guardavo il piatto
davanti a me senza muovere ciglia, ogni pranzo era una vera "guerra",
nonna cucinava con amore piatti semplici e squisiti (dico ora) ma io, all'epoca, aderivo alla crociata dei "bastian contrari" e così nulla mi andava bene, bronci, lunghi musi, silenzi e digiuni accompagnavano i miei pasti.
Nonno per lo più assisteva in silenzio, non era uno di tante PAROLE, però quando vedeva nonna avvilita dai troppi tentativi ed io sempre più cocciuta e caparbia, allora si faceva sentire e con la sua grande voce faceva tremare tutto,
mi puntava il dito e ripeteva sempre la stessa frase: "in guerra ho mangiato anche un topo".


Prossime parole:  bilancia-candela
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Re:le due parole
« Risposta #115 il: Febbraio 24, 2012, 07:52:47 »
brava, non era facile.   abow

piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #116 il: Febbraio 28, 2012, 17:26:04 »
    La bilancia e' una cosa che mi ricorda che?  La perfezione? Quell'equilibrio un po' algido per cui una cosa non deve pesare troppo piu' di un'altra ma si devono in qualche modo equilibrare come i piatti dell'odiosa bilancia?
Non so, so che mi e' antipatica : mi ricorda l'equilibrio esteriore che non e' mai l'equilibrio vero, mi ricorda la Giustizia, quella raffigurata, quella bendata nel senso che non ci vede mai bene, mi ricorda un segno astrologico di cui ignoro troppo.
Invece la candela.......oddio quanto mi piace la candela!
Altri tempi, altri tempi mi evoca, quelli dimenticati in pieno, abbandonati, quando il ritmo della vita era inevitabilmente scandito dalle stagioni, dalla luce e dal buio e dal loro susseguirsi, e tutto era correlato a questi umili fondamenti della vita.   Potevi, si, intervenire, almeno un po' , se avevi quel pezzo di cera sgocciolante che accompagnava il protrarsi della tua giornata, e questo ti faceva ricco, potevi scrutare la notte, i tuoi pensieri, le cose davvero importanti, mentre una luce guizzante e tremolante disegnava ombre sui muri, creava fantasmi o presenze che il mattino avrebbe sconfitto ma che sarebbero vissuti fino a che un soffio, il tuo consapevole soffio, non ti avesse fatto precipitare nella notte di tutti, nella notte degli altri, opaca, immemore, non piu' vibrante di nulla.
Una semplice candela....
Per chi, in qualche modo, non solo doveva vedere, ma  voleva  vedere.
Ancora un po'.  Prima del nuovo giorno.


 Nuove parole :  canotto, cucchiaio

« Ultima modifica: Febbraio 28, 2012, 17:30:12 da piccolofi »

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Re:le due parole
« Risposta #117 il: Febbraio 29, 2012, 07:57:25 »
anche questo risolto benissimo! forza, a chi tocca ora? ;D

piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #118 il: Marzo 01, 2012, 18:41:04 »
  La napoletana stava al tavolino con la sua aria sexy  :  tutta nera, i capelli, gli occhi che girava tutt'attorno ad intercettare con ostentata indifferenza gli sguardi altrui, le ciglia pesanti di rimmel, l'ombretto messo con sapienza.   Era sola al tavolino di quel bar sulla piazza, fra l'andirivieni dei passanti che non mancavano di notarla.
Lei, impettita ad ostentare le sue grazie, esibiva un vago provocatorio sorriso sul viso piacente dagli zigomi marcati ed  era allora che ti imbattevi nel suo pezzo forte, quello di cui andava orgogliosa, la nota distintiva, che la faceva sentire pienamente donna e desiderabile : le labbra, una bocca rosso fuoco.  La sua ultima acquisizione.
Cosi' non potevi non seguirla mentre con movimento studiato avvicinava  IL CUCCHIAIO  del gelato alle labbra, che sporgeva al contempo voluttuosa, come un'attrice del cinema in una parte charmante : gli uomini ne rimanevano presi, le donne vagamente a disagio distoglievano lo sguardo, e cominciavano i commenti.
" Ehi, hai visto quella? " ammiccavano gli uomini fra l'ammirato e il divertito.
" Ma dico, l'hai vista?? " faceva qualche donna che si trovava li' con le amiche  " con quelle due labbra da... Chissa' cosa si crede di essere! "
" Gia' ! " dava manforte un'altra " e guarda quei cretini come la guardano ! "
" Si, bella roba ! " scuoteva la testa una terza  " Quando si vede lontano un miglio che sono rifatte ! Rifatte, finte ! Chi ce le ha cosi'? "
" Hai ragione " interloquiva piena di foga la prima " sembrano...ma si', sembrano piu' che due labbra un  CANOTTO  gonfiabile !! "
" Ha ha ha !!!  Hai proprio ragione! Un canotto gonfiabile ! " e si scuotevano e si divertivano le madame, con una nota di compatimento se non proprio disprezzo stampata in viso, riprendendo poi il loro composto conversare di vere signore.
Senonche', mentre sorbivano un te', videro avvicinarsi un bel tipo che pareva diretto proprio verso di loro : corsero vivaci delle occhiate, si riassettarono civettuole i vestiti e alzarono gli occhi quasi in contemporanea, ognuna per catturare l'attenzione di quel gran bel ragazzo.
Incredibile, era ormai da loro : le guardo', sorrise col migliore dei suoi sorrisi, era piacente, elegante, si chino' un poco e con garbo proferi' :  " Scusate, signore, vorreste farmi un piacere? "
" Ma certamente ! " squittirono quelle all'unisono, ansiose e smorfiose.
" Ecco, potreste regalarmi un fiore di quelli che stanno nel vaso sul vostro tavolo? "
Lo guardarono frastornate, senza saper che pensare.  " Oh...si'. Si! Prego ! "
" Vi ringrazio tanto. Vedete - fece poi amichevole, come a cercarne la comprensione - c'e' una persona laggiu', sola a quel tavolo.... "
E si allontano' sorridendo, certo della loro indulgenza, col fiore dallo stelo alto e poi, giunto vicino a lei, lei che neppure lo guardava, allungo' il braccio esitante ed emozionato :
" Signorina, permette? La vedo sola, e sembra cosi' dolce.... posso farle compagnia? "
Le tre comari non avevano piu' parole. 
Incredule, allocchite, si sentivano le spettarici di un film.
E fu allora che la napoletana, girando regalmente e orgogliosamente la testa, le guardo', con le labbra rosse e fiere inarcate in un sorriso.

       
 ( P.s : scusate, ho scritto io, nessuno scriveva )  Nuove parole  :  GIOBBE, GERANEI
 
 
« Ultima modifica: Marzo 02, 2012, 09:20:04 da nihil »

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Re:le due parole
« Risposta #119 il: Marzo 02, 2012, 08:51:55 »
hai fatto benissino a scrivere, e che bel pezzo! abow