allora...riprendiamo la commedia da pinguino e mortadella. A questo punto la citazione è già fatta. Me ne vado aspettando l'applauso.
Ma no, via, scriverò davvero di mortadella e pinguino.
Dovete sapere che alcuni inuit, popoli del profondo nord, si erano cordialmente stufati di tutto quel bianco, quella neve e quei pinguini, foche e narvali.
Da vaggiatori perduti, avevano sentito parlare di cammelli, Re Magi, deserti e ...senti senti..automobili invece di slitte. Presi dal
furore delle novità, mandarono in avanscoperta Knut, il giovane figlio del capo. Questi si mise su una slitta trainata da cani e viaggiò verso sud, sino a dove neve e ghiaccio ressero la slitta.Poi andò a piedi, in compagnia dei cani, degli orsi e sempre dei pinguini, animali curiosi. Vagò per settimane, perso nel bianco, consumò tutti i viveri e arrivò in fine in una terra mai vista. Capanne di legno e fumo che usciva dai tetti con sua grande sorpresa perchè i tetti non bruciavano. In giro si vedevano persone che non indossavano pellicce di foca, ma cose strane che frusciavano nei movimenti. Poi vide una costruzione lunga e piatta, davanti alla quale sostavano cose strane che emettevano fumo puzzolente da sotto ed un grande rumore . Erano gialle, rosse, verdi, e Knut rimase incuriosito, in natura non aveva mai visto quei colori . Dalla costruzione entravano e uscivano continuamente persone e lui pensò che fosse la casa dello sciamano o del capo. Si fece coraggio ed entrò. Fu investito da odori terribili, un caldo soffocante e voci che dicevano parole che non capiva. Tutti si fermarono a guardarlo, qualcuno rideva, altri gli davano pacche sulle spalle. Lui non capiva. Poi uno si mise a urlare " è arrivato un selvaggio , dategli una birra, vediamo se si ubriaca. Intanto sbucciatelo, prima che vada arrosto,che poi ridiamo". Knut, si trovò una cosa gialla in mano che aveva un odore strano. E nudo come un verme, cosa che non lo imbarazzava per nulla , ma gli altri ridevano e ridevano di lui, questo lo capiva. Questo non poteva permetterlo, lui era Knut, il figlio del capo. Poi un tizio arrivò con un giornale in mano, ma lui non sapeva cosa era un giornale. L'immagine sulla pagina era di una mortadella, ma lui non sapeva cosa era una mortadella. Il tizio ridendo cercò di infilarglela in bocca , era ubriaco e si divertiva. Ma lui non sapeva cosa era un ubriaco. Lo colpì con un pugno in mezzo alla fronte, quello stramazzò senza un lamento . Il silenzio esplose,in silenzio ovviamente. Knut riprese le sue pellicce e le indossò, uscì nella neve e decise di tornare a casa. Il mondo non meritava di essere conosciuto, non quello. Meglio i suoi vecchi pinguini, la neve e le foche. Quelle non gli avrebbero mai mancato di rispetto. E chi se ne frega dei cammelli.
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