Grazia era una vecchia graticola di ferro.
Aveva un'età, certo, ma era ancora efficiente e in grado di arrostire, senza troppi problemi, peperoni, melanzane, fette di carne.
Spesso ripensava a quando, ancora molto giovane, era stata acquistata in un supermercato dov'era in bella mostra ( aveva vinto il concorso miss graticola dell'anno" ed era fiera di quella fascia di carta che la attraversava e su cui erano stampate tutte le sue caratteristiche e le modalità d'uso).
Era costata parecchio, ma era davvero graziosa: aveva la superficie lucida e tersa e un bel manico in bachelite....ora, con l'avanzare dell'età, si era un pò assottigliata al centro ed era diventata scura, opaca e piena di rughe...ops.. di graffi più o meno profondi, inoltre il suo manico era bruciacchiato.
Viveva in una vecchia credenza, al buio, insieme a tante pentole.
La sua amica del cuore era Paddy, una vecchia padella rivestita di teflon antigraffio che, con il passare degli anni, purtroppo di graffi ne aveva davvero molti.
Spesso quella smorfiosa di Silver, la pentola in acciaio inox dalle pareti così lucide che ti ci potevi specchiare, le prendeva in giro dicendo loro che ormai erano superate e sarebbe stato meglio andare in pensione.
E poi si vantava di essere inossidabile e quindi inattaccabile alla ruggine.
Eh sì, la rugginite cronica era un altro problema della nostra graticola di ferro che, ormai, temeva l'umidità e dovevano asciugarla molto bene prima di riporla , altrimenti si riempiva di antiestetiche macchie rossastre e maleodoranti.
Un brutto giorno, mentre si dava da fare per arrostire una braciola, sentì uno schianto seguito da un forte dolore: si era lesionata ed ora una sottile fessura faceva colare il grasso della carne sulla fiamma frantumandola e facendola impazzire.
Fu frettolosamente lavata e riposta in credenza.
Il giorno dopo dovettero far spazio ad una graticola nuova di zecca, rivestita di ceramica liscia e bianca.
La nuova arrivata guardava i compagni dall'alto in basso e si pavoneggiava specchiandosi nella pentola di acciaio: dovettero convenire tutti, sia pure a malincuore , che era davvero bella e soprattutto giovane.
Non passò molto tempo che la vecchia graticola, un freddo mattino di gennaio, fu afferrata sgarbatamente da due mani dalle unghie laccate di rosso e buttata, senza alcun rimpianto e senza alcuna gratitudine per il lungo lavoro svolto, nel cassonetto della raccolta differenziata.
Una grossa lacrima di ruggine solcò la sua superficie ormai ruvida.
A sera, nuvole scure si addensarono e si abbassarono quasi sino a sfiorare il cassonetto e, all'improvviso, si sciolsero in grossi chicchi di GRANDINE che, in un baleno, ricoprirono la graticola Grazia, lasciando intravedere solo il suo vecchio manico.
-Ahi! Ahi!- gridava la poverina che, sotto la coltre gelida e umida della GRANDINE, sentì risvegliarsi la sua dolorosa rugginite acuta.
All'improvviso, una mano ricoperta da un lurido guanto di lana da cui sbucavano dita ancora più sporche, la prese saldamente per il manico scuotendola energicamente per liberarla dalla grandine poi fu infilata in una bisaccia piena di cianfrusaglie e finì su un tozzo di pane, una mela mangiucchiata e una salsiccia un pò stantia.
Più tardi, sotto un ponte, al riparo dalla grandine che ancora imperversava, fu utilizzata per cuocere la salsiccia e poi riposta con molta cura nel sacco del suo nuovo proprietario, un anziano barbone, senza dimora.
Fu l'inizio di un magico sodalizio: la nostra graticola Grazia eseguiva bene il suo lavoro ( in verità non lavorava che sporadicamente) e per lungo tempo oziava al caldo nella sacca dell'uomo che la trattava con molto rispetto.
Ci vuole così poco per essere felici!!
Claudia
Nuove parole: computer - macchina da scrivere