" Sei sempre fuori dal mondo!! " Sei sempre fuori dal mondo....: Lea si accorse che co tinuava a ripetersi quelle parole dette da Stefano nella loro ultima conversazione, e capi' perche' si sentiva cosi' a disagio, all'improvviso svuotata del piacere semplice di una nuova giornata, mise a fuoco da dove venisse la battuta di arresto che l'aveva come pietrificata.
" Possibile?"- si era detta. In fondo era di un frigorifero che stavano parlando! Possibile che lui, anziche' ribattere civilmente alla sua idea, che a lei era parsa anzi cosi' buona, l'avesse interrotta con quel tono di disgusto e accusata in quel modo?
Era sempre il solito, si disse con un'amarezza profonda che le veniva da lontano, lo rivide mentalmente com'era e capi' che non era cambiato : una ROCCIA di
certezze e d'arroganza, aggressivo oggi come ieri.
E lei, che ai tempi del loro amore l'aveva sentito come la sua roccia personale, protettivo e fonte di sicurezza, aveva poi dovuto accorgersi brutalmente quanto
quel gigante fosse coi piedi d'argilla.
Cosi', aggredita al telefono dai suoi modi bruschi e trancianti, aveva trattenuto un attimo il respiro proprio come fosse stata colpita materialmente, poi ave-
va continuato con voce neutra a esporre il suo piano per liberarsi del vecchio frigorifero che non poteva eliminare in quanto non suo : l'avrebbe fatto portare
sulla porzione di tetto a solarium, e li' riparato con un grosso cellophan dalle intemperie, ovviamente ben legato.
" Ma sei proprio fuori dal mondo! " - l'aveva offesa di nuovo - " Mettilo da un'altra parte! "
" E dove, che non c'e'posto? "
" In terrazzo ad esempio! Mettilo in terrazzo! "
In terrazzo, certo, a rubarle la vista del paesaggio e inciamparle i lavori.
Si rese conto che doveva calmarsi, far tacere quel senso di dolore cosi' assurdo e sproporzionato. Sapeva che era ben piu' di un frigorifero e della sua sorte
che la turbava, ma dovette registrare ancora una volta che non c'era nulla da fare e che lui per lei era perso da tanto tempo e per sempre.
Non sarebbe piu' tornata la gentilezza, nulla di quel che era stato tanto tempo prima, non avrebbe piu' smussato per lei un solo angolo del suo carattere.
Non poteva aspettarsi ne' un ascolto vero ne' comprensione.
" Allora, hai capito? " - aveva insistito lui, per esser certo che il suo punto di vista fosse stato incamerato per bene " Perche' quando ti ci metti sei dura..."
" Si, ho sentito " gli aveva risposto senza inflessioni ma asciutta " Ti saluto "
Aveva capito, certo che aveva capito.
Aveva capito che era stata acquiescente a sufficienza e che un'intera vita era passata.
Vide mentalmente l'odioso frigo ben incellophanato nel solarium, lontano dai piedi. Chi l'aveva abusivamente portato li' se lo sarebbe ripreso.
Perche' lei non era e non sarebbe piu' stata il BURATTINO di nessuno.
E finalmente il senso di oppressione le lascio' le spalle e la gola, anche se per il cuore pareva meno facile.
Guardo' un punto in lontananza e scosse la testa.
Dopotutto era vero che era " dura ", si disse detestandosi.
Le due parole : ginger / penna