Autore Topic: le due parole  (Letto 42429 volte)

nihil

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Re:le due parole
« Risposta #180 il: Giugno 15, 2012, 08:09:58 »
Lui se ne stava maestoso in cima alla collina. Sussurrava al vento, ticchettava alla pioggia, allargava i rami come per abbracciare un mondo d'aria, spesso scuoteva le sue foglie per applaudire alla vita. A volte sospirava di gioia ed era felice.
Un giorno arrivò una squadra di uomini con un elmetto giallo; si disposero intorno a lui e iniziarono a discutere. Poi arrivò un cammion da cui gli uomini presero arnesi rumorosi,  si arrampicarono sul fusto e iniziarono a segare i rami. Il dolore era insopportabile, lui si domandava perchè lo odiassero. Non sussurrava più, urlava di disperazione.
Dopo i rami tocchò a lui. Un taglio netto alla base e lui "il maestoso" precipitò a terra, ormai senza canti, senza sole e senza vita.
Fu portato in una segheria in fondovalle, e affettatocon precisione esattamente come un salamino. Di lui rimase il profumo del legno tagliato fresco, lacrime di resina e i ricordi dei temporali.
Lassù in collina il piccolo Marco raccolse alcuni rami, ci fece una capannina e si mise ad aspettare i pirati, a volte gli indiani, più spesso la madre che lo veniva a cercare. I guerrieri-compagni che lui aspettava comparivano raramente ma cercavano funghi o mirtilli e a lui queste rare apparizioni non bastavano per riempire il tempo. La caccia ai feroci scoiattoli alla fine non era molto divertente, allora con un piccolo ramo rimasto a terra a sonnecchiare, si costruì una trombetta.  Il Maestoso riebbe così la sua voce nel vento, era una nota sola, a volte pareva  un lamento, a volte un inno, ma era comunque la sua voce.


nuove parole:  roccia/burattino

piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #181 il: Giugno 16, 2012, 17:16:56 »

     
      Sei sempre bravissima.
      Dimmi, cosa mangi per avere una simile fantasia??  Vorrei dare un'addentatina........... :D

piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #182 il: Giugno 16, 2012, 18:46:01 »
  "  Sei sempre fuori dal mondo!! "   Sei sempre fuori dal mondo....: Lea si accorse che co tinuava a ripetersi quelle parole dette da Stefano nella loro ultima  conversazione, e capi' perche' si sentiva cosi' a disagio, all'improvviso svuotata del piacere semplice di una nuova giornata, mise a fuoco da dove venisse la   battuta di arresto che l'aveva come pietrificata.
 " Possibile?"- si era detta.   In fondo era di un frigorifero che stavano parlando!  Possibile che lui, anziche' ribattere civilmente alla sua idea, che a lei era parsa  anzi cosi' buona, l'avesse interrotta con quel tono di disgusto e accusata in quel modo?
 Era sempre il solito, si disse con un'amarezza profonda che le veniva da lontano, lo rivide mentalmente com'era e capi' che non era cambiato  :  una ROCCIA di
 certezze e d'arroganza, aggressivo oggi come ieri.
 E lei, che ai tempi del loro amore l'aveva sentito come la sua roccia personale, protettivo e fonte di sicurezza, aveva poi dovuto accorgersi brutalmente quanto
 quel gigante fosse coi piedi d'argilla.
 Cosi', aggredita al telefono dai suoi modi bruschi e trancianti, aveva trattenuto un attimo il respiro proprio come fosse stata colpita materialmente, poi ave-
 va continuato con voce neutra a esporre il suo piano per liberarsi del vecchio frigorifero che non poteva eliminare in quanto non suo : l'avrebbe fatto portare
 sulla porzione di tetto a solarium, e li' riparato con un grosso cellophan dalle intemperie, ovviamente ben legato.
 "  Ma sei proprio fuori dal mondo!  " - l'aveva offesa di nuovo - " Mettilo da un'altra parte! "
 " E dove, che non c'e'posto? "
 " In terrazzo ad esempio!  Mettilo in terrazzo! "
 In terrazzo, certo, a rubarle la vista del paesaggio e inciamparle i lavori.
 Si rese conto che doveva calmarsi, far tacere quel senso di dolore cosi' assurdo e sproporzionato.   Sapeva che era ben piu' di un frigorifero e della sua sorte
 che la turbava, ma dovette registrare ancora una volta che non c'era nulla da fare e che lui per lei era perso da tanto tempo e per sempre.
 Non sarebbe piu' tornata la gentilezza, nulla di quel che era stato tanto tempo prima, non avrebbe piu' smussato per lei un solo angolo del suo carattere.
 Non poteva aspettarsi ne' un ascolto vero ne' comprensione.
 "  Allora, hai capito? " - aveva insistito lui, per esser certo che il suo punto di vista fosse stato incamerato per bene  " Perche' quando ti ci metti sei dura..."
 "  Si, ho sentito "  gli aveva risposto senza inflessioni ma asciutta  " Ti saluto "
 Aveva  capito, certo che aveva capito.
 Aveva capito che era stata acquiescente a sufficienza e che un'intera vita era passata.
 Vide mentalmente l'odioso frigo ben incellophanato nel solarium, lontano dai piedi.  Chi l'aveva abusivamente portato li' se lo sarebbe ripreso.
 Perche' lei non era e non sarebbe piu' stata il BURATTINO di nessuno.
 E finalmente il senso di oppressione le lascio' le spalle e la gola, anche se per il cuore pareva meno facile.
 Guardo' un punto in lontananza e scosse la testa.
 Dopotutto era vero che era " dura ", si disse detestandosi.


Le due parole   :   ginger / penna
« Ultima modifica: Agosto 21, 2012, 19:04:42 da piccolofi »

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Re:le due parole
« Risposta #183 il: Giugno 18, 2012, 06:29:26 »
geniale! la storia del frigo come soggetto dirompente è davvero originale.


sotto a chi tocca, questo gioco riguarda tutti e sarebbe bello che le stesse due parole fossero affrontate da due penne diverse . Le storie sono già scritte nella nostra mente, basta trascriverle. ;)

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #184 il: Luglio 19, 2012, 00:51:56 »
GINGER e PENNA, cosa voglio di più?
posso bere, posso scrivere.
Mmm però mi manca un foglio, ah ecco, foglio, foglio sarà la prossima parola,
a dirla tutta, però, non è che il ginger mi faccia proprio impazzire,
anzi direi che non mi piace per nulla,
preferisco il Campari, un bello Spritz al Campari è l'ideale!!
Ci sono!!
le prossime due parole sono:
Spritz e foglio
acrobata del tempo, sospesa a mezz'aria, senza rete sto.
C.

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Re:le due parole
« Risposta #185 il: Agosto 02, 2012, 08:54:45 »
foglio, foglio, foglio, foglio, possibile che quando cerco un foglio non lo trovo mai? se fosse foglie mi basterebbe aprire la finestra e staccarle dalla pianta. Già, ma se la pianta fosse un cipresso, le foglie sarebbero troppo piccole per scriverci sopra. Se fosse un agrifoglio magari mi ci pungerei pure. E delle palline rosse cosa ne farei? e poi l'agrifoglio fa natale ed io non ho tempo di aspettare, devo scrivere ora! che poi mi scordo cosa devo scrivere. Foglio, sì, l'ho sempre saputo che in questa casa i fantasmi mi nascondono le cose. Ora mi siedo e aspetto, farò finta di non cercare, come giocando a nascondino, di sicuro un foglio si farà vedere. L'ho vistooooo, sotto il frigo e n'è uno, ma ha lasciato la coda fuori.
Preso.
Ma che schifo! è tutto macchiato, ma che roba è? ah, forse è spritz, quello che ieri Marco ha rovesciato mentre cercava di brancicare la Rosalia.
Bè, un pezzetto sano e pulito mi basterà per scrivere il promemoria, ecco ne strappo una striscia e scrivo: comperare fogli nuovi per appunti.


nuove parole:  tappeto-solitudine

piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #186 il: Agosto 27, 2012, 17:47:19 »
   Ero nella casa deserta, e meravigliosamente non si udiva nulla : benedetta settimana in cui
   tutti sono votati alle ferie e ai ritorni ai luoghi natii !
   Mi si fermo' l'occhio sull'ampio e scolorito divano che campeggiava in salotto, mossi qualche 
   passo  e abbassai lo sguardo sul TAPPETO persiano che se ne stava arrotolato e dimenticato
   dietro lo stesso, avvolto con cura nella carta.
   Era ora di usarlo, dato che, considerato un inciampo per il camminare, lo si era relegato li'
   da tanti anni.
   Lo srotolai, presa nel farlo da una strana sensazione.  Lo misi al centro della stanza e.. mi ci
   sedetti sopra, con le gambe incrociate : una regina, ero, anche se sarebbe durato cosi' poco!
   Assaporai il piacere della SOLITUDINE e mi sentii espandere, e mi parve quasi di prendere
   possesso dell'aria e dello spazio attorno.  E fu cosi' che ricordai.
   Si, ricordai quando anni, tanti anni prima, avevo fatto uno splendido sogno. Desideravo tanto
   volare, librarmi nell'aria, e a un certo punto, forse per la forza del pensiero, c'ero riuscita :
   stavo volando, che meraviglia, stavo davvero volando, oddio poteva esser vero?
   Stavo volando, a mezz'aria, sospesa fra il pavimento e il soffitto percorrevo la casa, le stanze,
   e che cosa stupenda quando l'avrei raccontato!
   Anche se forse nessuno mi avrebbe creduto, ma che importava?  Io avevo volato!
   Ero certa di aver volato davvero, non era stato un sogno.
   Avevo volato senza tappeto e come avessi le ali.
   Oggi lo chiamo sogno, ma chissa'?...........


   NUOVE PAROLE  :  Lilliput, Bambi
« Ultima modifica: Agosto 27, 2012, 17:49:13 da piccolofi »

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Re:le due parole
« Risposta #187 il: Settembre 25, 2012, 07:01:04 »
hey, ma questo racconto è prorpio delizioso, sembra di vederti volare!

Forza ragazzi, ma nessuno rilancia? :prtr:

nihil

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Re:le due parole
« Risposta #188 il: Ottobre 16, 2012, 18:57:14 »
Bambiera un cane enorme, nero e peloso come king kong, ormai era vecchio, abbaiava quasi per dovere ma senza più piacere. Nella sua vita aveva avuto qualche moglie occasionale, ma grandi passioni mai. Vecchi e nuovi cani del vicinato a volte venivano a trovarlo, per qualche trotterellata tra amici al confine dei campi.
La solitudine del cuore gli pesava, sapeva, o meglio intuiva, che nella vita ci doveva essere qualcosa che valesse la pena di essere vissuta. E un giorno lei arrivò, elegante nella sua evidente giovinezza, con mosse delicate e sguardi sottili. Gli si avvicinò, gli si strusciò addosso e per Bambi, fu l'amore, il colpo di fulmine. Era piccola anche per la sua razza piccola, ma aveva un nome che pareva il suono di un torrente primaverile: i padroni la chiamavano Liliput.
I suoi amici lo deridevano, ma la diversità di età e di razza non lo sgomentavano per nulla.
"Ridete, stolti, voi non sapete cos'è l'amore vero."
Sembrava persino ringiovanito, abbaiava ora con impegno, per sembrare ancora gagliardo.
Anche i padroni ridevano di lui, accarezzandogli la testona e gli dicevano: "Ma guarda un poco Bambi si è innamorato, è cotto di questa bella gattina!"
E la gattina dormiva nella cuccia accanto a lui, scaldandosi in quell'ammasso di pelo e tenerezza; ogni tanto gli leccava una zampa, con le ughie gli tirava il pelo delle orecchie o gli montava in capo per saltare giù e farsi rincorrere.
Quando lui morì, lei smise di mangiare, ma poi si sa la vita deve continuare, lei si fece coraggio, ma nella cuccia senza di lui, non ci volle più stare.


vespri-fuga

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Re:le due parole
« Risposta #189 il: Ottobre 22, 2012, 16:55:23 »

  La meravigliosa fantasia creativa di Nihil ha colpito ancora !  Che dolcezza 'sto Bambi, cagnolone grande e grosso col cuore tenero....

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Re:le due parole
« Risposta #190 il: Ottobre 22, 2012, 17:05:16 »
grazie Picc, dai, tocca a te scrivere.  ;)

piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #191 il: Ottobre 23, 2012, 00:20:31 »

   Mica possiamo fare un duetto.  Vediamo se Patapuffola o Ziaci arrivano in soccorso, o qualche altra anima sempre bene accetta. Hey, voi !!!! :-*

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Re:le due parole
« Risposta #192 il: Gennaio 15, 2013, 15:09:05 »
visto che non scrive nessuno, mi ci proverò io medesima.

La campana in fondo al paese iniziò a suonare e Dolores fu colta di sorpresa, non si era curata del tempo che passava ed era già l'ora dei Vespri.
Si buttò lo scialle nero sulle spalle, cavò gli zoccoli di casa e si mise gli scarponcelli da neve.
Uscì senza chiudere la porta a chiave, in paese non c'erano mai stati ladri. Arrivò in chiesa giusto prima che il prete avesse occasione di fare il predicozzo ai ritardatari. Il rosario fu come al solito delicato e romantico, o almeno lei la pensava così. Durante la recita la nenia la rillassava, le restituiva una dimensione di serenità, non pensava più nemmeno alla fugadi suo marito, con Rosita e in special modo alla bicicletta che si era rubato, unico loro bene di valore. I quattro figli erano cresciuti bene anche senza di lui, ognuno ormai aveva il suo pezzo di terra e due buone braccia per lavorarlo.
Uscì dalla chiesa che ormai iniziava a nevicare, piccoli fiocchi silenziosi che coprivano i passi e i pensieri. Dai camini usciva già quel piccolo filo di fumo che annunziava la polenta calda e il profumo della legna di pino che stava bruciando, era più gradevole del tepore che prometteva. Aprì l'uscio, dette una pedata ad una gallina che si voleva infilare in cucina. Si sedette accanto al camino e rimestò le braci. Domani sarebbe stato Natale, un altro Natale da sola. Si domandò dove fosse suo marito e se un giorno sarebbe tornato: in realtà si domandava come avrebbe dovuto  reagire. Poi alzò gli occhi e lo vide, era nella penombra, invecchiato, imbruttito, con gli occhi spenti, muto. E lei continuava a non sapere cosa fare.

nuove parole: pigmento-foglie

Claudia

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Re:le due parole
« Risposta #193 il: Gennaio 17, 2013, 15:58:28 »
Si sa, FOGLIE e PIGMENTO vanno d'amore e d'accordo sin dalla nottei tempi, sin dalla loro primitiva e remota creazione.
 Certo, periodicamente, c'è qualche baruffa, ma poi tutto torna come prima.
Si sa che, in primavera, il Pigmento, in preda ad un'euforia tutta stagionale, ce la mette tutta e colora le foglie di verde tenero che diviene sempre più intenso con l'approssimarsi dell'estate.
Ma , con la bella stagione, cominciano i primi litigi.
Le foglie, sempre più vanitose,  attirano miriadi di farfalle e insetti vari, con l'aiuto ovviamente dei fiori variopinti, e se ne attribuiscono tutto il merito, deridendo il povero pigmento che, in ottobre, perde proprio la pazienza e decide di togliere loro il bel colore verde , anzi, con l'aiuto dell'autunno,  le  tinge di giallo scacciandole addirittura dall'albero e tiene il broncio per tutto l'inverno, sordo alle loro implorazioni.
Ma, si sa, i grandi amori non finiscono mai, nonostante i litigi, ed ecco che il nostro PIGMENTO perdona le FOGLIE e, già a marzo, torna a colorarle di verde intenso.....come sempre....sino alla fine dei secoli!

                                       Claudia
  LADRO - ELEFANTE
 
« Ultima modifica: Gennaio 17, 2013, 16:23:13 da Claudia »
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera!
S.  Quasimodo

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Re:le due parole
« Risposta #194 il: Gennaio 17, 2013, 17:09:23 »
brava Claudia, era difficile! certo che il pigmento è uno, le foglie tante, mi sa che mr. Pig ama l'harem!  ;)