“Gli adulatori sono abili lettori del pensiero. Ti dicono quello che tu pensi”.
Questo aforisma lo scrisse lo storico e politico britannico Thomas Babington Macaulay nel suo libro titolato “Storia d’Inghilterra”.
Le sue sono parole condivisibili e dovrebbe ripetersele chi viene celebrato ed esaltato.
Almeno una volta chi non si è lasciato incantare da una lusinga o da un apprezzamento, anche se esagerato o enfatico ?
E, al contrario, chi non è mai ricorso all’incensamento o alla “sviolinata” per avere il favore di una persona importante ?
Lo scrittore moralista francese del ‘700, Luc de Clapiers, marchese di Vauvernagues osservava che “noi amiamo persino le lodi che sappiamo non essere sincere”.
Un po’ di generosità e di fiducia infusa nell’interlocutore è necessaria, ma la piaggeria, la prostrazione e la cortigianeria fino alla falsità e all’impudenza sono da evitare.
E’ necessario conservare dignità e sincerità, anche se qualche volta possono essere controproducenti.