Tredici anni, seconda media.
Ero in seconda media ed avevo compiuto tredici anni. Continuavo ad andare regolarmente ogni due mesi dalla dottoressa, ma nessun accenno di mestruazioni si era ancora manifestato. Nel frattempo mi stavo sviluppando in altezza: ero una delle più alte della mia classe.
Continuavo a divorare uno dopo l’altro i libri di mia sorella.
Rovistando nella libreria di mia sorella scoprii che dietro i libri tenuti da lei bene in ordine uno accanto all’altro c’erano altri libri nascosti. Spulciando scoprii che erano libri con argomenti erotici. Di uno in particolare avevo sentito parlare: “Cinquanta sfumature di grigio”. Presi il primo volume e cominciai a leggere.
L’argomento mi interessò subito.
In genere mia sorella terminato il pranzo usciva per conto suo, qualche volta si tratteneva e poi usciva assieme a mia mamma ed all’amico. In queste occasioni avevo notato dalla finestra che mentre la mia mamma si allontanava con la sua macchina mia sorella saliva sulla macchina dell’amico.
Lui frequentava la nostra casa regolarmente due o tre volte la settimana. Arrivava subito dopo il pranzo e si intratteneva con la mamma. Qualche volta si fermava a parlare con mia sorella e di tanto intanto bussava alla porta della mia camera e mi invitava ad andare con lui in salotto a chiacchierare. Le nostre conversazioni spaziavano sugli argomenti più vari, talvolta anche scientifici e per me erano molto interessanti.
Un pomeriggio, mentre ero nella mia camera che studiavo, la mamma aprì la porta e disse:
- Ciao, noi stiamo andando via, sei rimasta sola a casa – e insieme uscirono.
Poco dopo suonò il citofono, chiesi “chi è?”
- Ciao, sono io, ho dimenticato il borsello …
Aprii. Entrò e disse:
- Forse è nel salotto … - Nel salotto non c’era, e neanche nel soggiorno. - Forse è nella camera da letto … - disse.
Si diresse verso la camera da latto, aprì la porta ed entrò. Era sulla toletta ed andò a prenderlo.
Io ero rimasta davanti alla porta, ma immediatamente notai il letto della mamma completamente disfatto. Lui, uscendo, si rese conto che io osservavo il letto.
Chiuse la porta, mi prese per mano e mi portò in salotto. Mi fece sedere su una poltrona e sedette sul divano. Dopo un po’ di pausa disse:
- Vedi, noi grandi abbiamo determinate esigenze …
- Lo so.
- Sì, noi grandi abbiamo certi bisogni …
- Sì, so tutto …
- Sai tutto … cosa?
- Di te e della mamma …
- Cosa sai di preciso?
- Che tu e la mamma fate sesso.
- Chi te lo ha detto?
- Nessuno. Non sono una stupida. Quando non c’è papà vi chiudete assieme nella camera da letto … uscite sempre assieme …
- Sei arrabbiata? …
- No. Non sono arrabbiata. Capisco le cose … Non hai detto che voi grandi avete determinati bisogni?
- Sì, è vero, abbiamo determinati bisogni …
- Non solo voi grandi, anche i ragazzi hanno determinati bisogni.
- Cosa intendi dire?
- Non fai sesso anche con mia sorella?
- Come lo sai?
- Vi ho visti in salotto, tu la carezzi e la baci …
- Sei molto sveglia per la tua età … sei molto intelligente … ti dispiace che io faccio sesso con la tua mamma e … con tua sorella?
- No, non mi dispiace.
- Ci capisci?
- Si, vi capisco.
Restammo un poco in silenzio poi disse:
- Hai una intelligenza molto sveglia per la tua età … capisci molte cose … ora devo andare … scusa … ciao …
Si alzò, mi fece una carezza in testa ed andò via.
Tornai nella mia stanza e ripresi a studiare.