E' vero ti dico addio, ma quando ricompari dimentico d'avertelo detto. Viviamo parti di noi di mese in mese e ogni volta un po' di più. L'ultimo istante prima di questo mi guardavi e parlandomi, volto a volto appiccicati agli occhi, le carezze a pennellate hanno scolpito la nostra pelle.
Oggi mi sei venuto davanti e con quel sorriso appena accennato, le labbra dischiuse e così stretto hai stretto il mio corpo.
La mia mano ha preso la tua e la danza ci ha dato la vita. In essa ci siamo mossi e mai fermati, con gli occhi chiusi e a piedi scalzi un lembo di gonna di tela ho tirato su fino alle ginocchia e le mie gambe così scoperte e brune hanno mosso la terra intorno. L'odore del prato appena bagnato, e quei girasoli lì in fondo al vialetto hanno voltato lo sguardo verso la luce e un sorriso dai petali gialli ha imbiondito l'aria.
Ora mi guardi e ti guardo, la mia guancia calda del giorno sfiora la tua che si prepara alla notte e scivola addosso la voglia che tutto travolge e riveste di sé.
E' d'incanto il momento che incanta e senza un perché sei qui davanti a me nudo nell'anima e con una camicia bianca. Lucido è il collo sul quale le mie labbra si posano, sfiorano e guidano l'attimo eterno nello spazio di questo attimo.