E' una vita che ti aspetto, quel giorno così ho sussurrato all’Universo mentre due lacrime di commozione rigavano il mio volto. Dove sei stato tutto questo tempo e quante cose sono successe nella mia vita prima che io e te ci incontrassimo!
Oggi non so ancora come sei, qual è il tuo odore e il tuo respiro, di te però ho le parole che mi scrivi e la tua voce, ma so già che sei tu il mio uomo nonostante mi attanagli la paura e abbia messo il freno alla valanga di sensazioni una dopo l’altra.
Non so cosa voglia dire cogliere i segnali, fino a ieri pensavo d’essere la sola a poter decidere di me stessa, ad avere la capacità di scegliere e poi scopro che non è proprio così. Allora quella mattina sono uscita e guardando il cielo gli ho chiesto di mandarmi un segnale...
E forse il segnale me lo ha mandato davvero quando vedendo la tua insistenza nello scrivermi nonostante la distanza ho pensato di risponderti. Tutto accade se deve accadere, lo so, me lo sono ripetuto tante volte.
Ecco perché una voce interiore mi sussurrava aspetta, sii capace di farlo, forse perché potessi imparare ad affidarmi, forse perché oggi il mio desiderio di essere leggera come l’aria e fluida come l’acqua si è avverato.
Ed è per questo che voglio volare senza una parola, voglio accettare tutto ciò che arriva così com’è e lasciarmi andare e credere che tu sia il meglio per me.
Voglio poter sollevare gli occhi al cielo e non stancarmi di guardarlo e sapere che tu ci sei per me e il mio desiderio di ricominciare e di fiorire e sbocciare come una prima volta. Voglio sentirmi tua per sempre perché guardandoti negli occhi io possa amarti.
E voglio svegliarmi alla mattina con desiderio e addormentarmi la notte appagata perché sfiorandoti le mani possa appartenerti.
Sei, presente al mio presente e al mio desiderio di confondermi nella tua anima e farne un tutt’uno con la mia. Vedi, adesso siamo l’uno di fronte all’altra per quello strano filo rosso che pur ingarbugliandosi non si è mai spezzato sì, perché ci ha riportati qui a ritrovar noi stessi.
