E' bello questo pezzo ripiegato, introspettivo, doleceamaro, di una se stessa che parla a sè.
Cara Me, ti dici, " vai non è ancora finita! "
Sei diventata fragile, oh quanto! Hai sofferto, ti sei spesa troppo, hai dato tutta te stessa a chi non meritava, a chi ti ha atterrato e tolto tutto, anche la dignità che avresti dovuto preservare. Ti guardo, ti accarezzo, ti tocco i capelli, amichevolmente la spalla, per farti sentire che ci sono e per rassicurarti almeno un po'. Forza, non è ancora finita : puoi riprendere il cammino, puoi farcela. Dopotutto.. hai tanto sofferto, sei diventata così coriacea, anzi indurita come un metallo, che...ora il peggio l'hai alle spalle. Hai già conosciuto il peggio, sia di te che di chi ti ha usato e ferito. Ora, piano piano, puoi rialzarti. Riprenditi il tuo piccolo fardello, il tuo sacchettino di esperienza, e provaci ancora. Si, provaci ancora a vivere. Cara Me, provaci ancora! "
Ecco, questo è quanto ho recepito io, ripreso con le mie parole, da questo pezzo originale in cui una donna si guarda e mestamente ma anche coraggiosamente vuole parlare a se stessa.