Ascolto Little trouble girl dei Sonic Youth mentre sistemo libri e dischi, stavolta faccio particolarmente attenzione alle parole, non me ne perdo una.
Nella canzone si parla del desiderio di una donna di essere vista per quello che è realmente riuscendo ad esprimere anche quelle parti di se che non sono propriamente da brava ragazza ma che ci sono.
La strofa principale è questa:
Se vuoi sarò quella che è sempre brava e mi amerai anche tu ma non saprai mai quello che provo dentro e che sono molto cattiva, la ragazzina che crea problemi
Ho sempre pensato che noi donne godiamo di un metro di misura del valore decisamente diverso da quello degli uomini, dobbiamo essere mille cose, per noi è necessario essere belle, intelligenti, essere impeccabili in ogni settore della vita, essere delle ottime amanti, casalinghe, compagne e mamme, essere competitive nel lavoro. Tutto questo ovviamente deve essere fatto con un'umiltà al limite dell'idiozia, i nostri compagni non devono neanche rendersi conto del nostro reale valore e della nostra indipendenza perché altrimenti si sentono defraudati della loro virilità, poverini.
Ci ritroviamo spesso però con uomini che sono diversi da tutto questo e a cui spesso viene perdonato parecchio.
Ho sentito decine di discorsi sulla scia del "vabbè ma gli uomini sono così", e altre mille volte ho sentito "è una zitella, è inacidita dalla vita" o " chissà cosa avrà che non va se non ha ancora marito e figli", fatti indistintamente da uomini e donne.
Ho anche sentito discorsi del tipo " tu sei prima donna e poi tutto il resto".
Inutile dire che sono rimasta sconcertata. Mi chiedo quindi quanto noi donne siamo realmente libere, in ogni settore della nostra vita, di essere realmente noi stesse, di far valere i nostri talenti, di essere artiste, geniali, particolari. Quanto ci costa socialmente e a livello di relazioni essere davvero noi stesse?
Quanto è stretto il rapporto tra femminilità e tradizione? La particolarità e l'eclettismo è davvero così contrastante con l'idea di femminilità?
Credo fortemente che la femminilità non sia slegata dalla persona, credo piuttosto che ne faccia parte, ma credo anche che costringersi dentro vincoli culturali e sociali rinunciando ad esprimere pienamente se stesse sia un errore terribile.