Dalla famiglia patriarcale con nonni, zii e numerosi figli, la cui sopravvivenza era affidata al numero di braccia che potevano lavorare nei campi, si è passati nella seconda metà dello scorso secolo alla famiglia mononucleare composta soltanto da genitori e figli, funzionale alla società industriale. Poi ci furono la cosiddetta “rivoluzione sessuale”, l’emancipazione della donna, l’introduzione del divorzio, e niente più fu come prima…, finalmente !.
Tra le tante opzioni possibili, c’è anche quella della coppia stabile che condivide una relazione sentimentale e sessuale di lunga durata, ma che evita la convivenza ed è definita coppia LAT, indicata in un mio precedente post in questo topic.
Le coppie living apart together, sono anche denominate
“coppie del week-end”, “coppie a coabitazione intermittente”, “amori pendolari, part-time”, “relazione non residenziale”…. Per scelta i due partner vivono in case diverse, ciascuno per conto proprio. Una categoria in pieno sviluppo, che comprende storie molto diverse, unite da una comune preoccupazione: salvaguardare i propri spazi personali, le proprie abitudini, senza però rinunciare a una relazione affettiva stabile.
“
Stiamo bene insieme ma… ognuno a casa sua!” E’ un nuovo stile di vita per molte coppie, specialmente quelle che si sono incontrate dopo gli “anta”.
Dopo tanti anni da single oppure dopo una separazione o un divorzio ritrovare l’amore è sempre una nota positiva nella vita di ogni donna e di ogni uomo. Ancor di più se la nuova love story arriva dopo i 50 anni, quando tornare ad avere una vita attiva sentimentalmente (e intimamente!) è un toccasana per lo “corpore” e lo spiritus.
Living apart together: è trend, fa tendenza. Non è un rapporto occasionale, la coppia è stabile nel tempo.
Secondo la psicologa Marina Pisetzky vivere in case separate, aiuta l’intesa intima di una coppia perché “il desiderio cresce con la distanza”.
Di solito si sceglie il/la partner che abita nella stessa città. È una scelta semplice e logica. Ma come si sa, l’amore non segue una logica.
La relazione amorosa con una persona che vive lontano è complicata rispetto a una “classica” a chilometro zero. Non ci si vede spesso, il contatto fisico è limitato, aumenta la paura di perdere il/la partner.
Cosa motiva due persone a decidere di amarsi nonostante la distanza geografica ? Le variabili sono numerose e correlate alla storia di entrambi i partner, afferma lo psicologo Davide Ferlito. Nonostante i chilometri di distanza, infatti, ciò che conta è la possibilità che la coppia sia reciprocamente d’accordo sulla tipologia di relazione, nonché sulla durata e l’intensità dell’eventuale lontananza.
La lontananza può favorire l’evitamento di quelle problematiche che possono mettere in discussione la relazione stessa, rimanendo fermi all’interno del processo di idealizzazione dell’altro che ci porta a vederne pregi e a ignorarne i difetti. La distanza può, quindi, fungere da paracadute per chi vive le relazioni come un potenziale fattore di vulnerabilità individuale, come qualcosa di pericoloso e non come fonte di supporto, crescita e soddisfazione.
La distanza può, in alcuni casi, rappresentare una tentata soluzione a una forma di insicurezza relazionale che spinge il soggetto a temere, pur ricercandolo, un coinvolgimento affettivo.
Ciò che fa la differenza in un rapporto è l'affettività, la capacità comunicativa tra i partner, l'intimità.
Il limite, purtroppo, potrebbe non essere solamente la distanza in sé. La coppia deve avere anche la possibilità di vedersi fisicamente ogni tanto. Per fare ciò, naturalmente, si deve anche guardare al lato economico della questione. Non tutti hanno la possibilità per incontrarsi spesso, perciò ci si chiede, può un sentimento abbattere tutte le barriere che una relazione a distanza crea inevitabilmente?
Secondo lo psicologo Ferlito il volersi bene è la base per abbattere le barriere della distanza, e la reciproca volontà di impegnarsi in quella determinata relazione può fare da volano per un rapporto duraturo. La differenza sta, quindi, nel sentimento che spinge i partner a impegnarsi reciprocamente nella costruzione della coppia.
In conclusione…
Scegliere di stare insieme, pur nella relazione a distanza, permette di non “abituarsi” all’altro/ e di avere sempre voglia della sua vicinanza.
I sacrifici da fare sono tanti e per far sì che la relazione funzioni e duri a lungo è necessario tanto impegno e amore.
La lontananza favorisce il dialogo fra chi si ama due persone: ci si racconta la giornata, le proprie emozioni e le difficoltà e questa condivisione unisce ancora di più.
La fiducia è alla base di ogni rapporto e quando si è lontani è più facile che questa venga a mancare e si creino tensioni e gelosie. Essere sinceri è il modo migliore per far funzionare ogni relazione.
The end.