Autore Topic: cambiamenti  (Letto 898 volte)

sole_ines

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cambiamenti
« il: Dicembre 01, 2020, 19:27:45 »
Oggi rifletto molto sui cambiamenti, se siano possibili o no, se possiamo cambiare realmente delle cose di noi stessi.
Mia madre ha sempre sostenuto che chi nasce tondo non può morire quadrato e che i cambiamenti siano solo temporanei, io ho sempre pensato, o almeno l'ho fatto fino a qualche tempo fa, che il cambiamento fosse nella natura umana, che ogni esperienza della nostra vita generi in noi una modifica. Da qualche tempo a questa parte ho rivisto questa mia idea: sono ancora convinta che le persone cambino ma questo avviene solo se questi cambiamenti sono veramente voluti e soprattutto se sono in risposta ad una grande sofferenza o disagio. Mi sono sempre chiesta nelle mie relazioni d'amore e di amicizia: se una persona non è mai riuscita ad essere onesta o ad affrontare le persone vis a vis può diventare coraggiosa? Se un uomo è sempre stato infedele può diventarlo dopo un matrimonio o un figlio? Se una persona è sempre stata egoista può ad un certo punto avere dei reali gesti di altruismo? Se una persona non è mai stata una grande ascoltatrice può cominciare ad ascoltare ?

Doxa

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Re:cambiamenti
« Risposta #1 il: Dicembre 01, 2020, 20:52:23 »
Cara Ines  (in italiano = Agnese), etimologicamente il tuo nick significa “casta e pura”, come tale è giusto che tu ti ponga delle domande sui peccatori.

Citazione
Mi sono sempre chiesta nelle mie relazioni d'amore e di amicizia: se una persona non è mai riuscita ad essere onesta o ad affrontare le persone vis a vis può diventare coraggiosa? Se un uomo è sempre stato infedele può diventarlo dopo un matrimonio o un figlio? Se una persona è sempre stata egoista può ad un certo punto avere dei reali gesti di altruismo? Se una persona non è mai stata una grande ascoltatrice può cominciare ad ascoltare ?

Le tue  sembrano domande ma sono anche giudizi (pregiudizi ?).

In tutti noi c’è il bene e il male, il giudizio finale spetta a Dio, per chi crede in lui.

Sai elencare quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti ?

La mia domanda è retorica, già so la risposta se mi baso sulla locuzione latina “nomen omen”, significa che  il nome è un presagio, il destino nel nome, nel tuo caso nel nick: Ines. Sopra ho detto cosa significa, perciò tu sei al di sopra dei miseri mortali, per di più peccatori. 

Comunque “Le vie del Signore sono infinite”: questo proverbio invita a non perdere la speranza.
Ma non sperare sulla mia redenzione o conversione.  Come ho già detto altre volte, sono un peccatore impenitente, piacevolmente recidivo, fedifrago quanto basta.

Calco le scene e ogni volta indosso una maschera. Per dirla con Pirandello sono “Uno, nessuno, centomila.

Se fossi in te abbrevierei il nick. Mi piace "Soledad", bello è solare, anche se in spagnolo significa "solitudine"  ;) ;D :)
« Ultima modifica: Dicembre 03, 2020, 19:09:27 da Doxa »

sole_ines

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Re:cambiamenti
« Risposta #2 il: Dicembre 01, 2020, 21:24:23 »
Cara Ines  (in italiano = Agnese), etimologicamente il tuo nick significa “casta e pura”, come tale è giusto che tu ti ponga delle domande sui peccatori.

Citazione
Mi sono sempre chiesta nelle mie relazioni d'amore e di amicizia: se una persona non è mai riuscita ad essere onesta o ad affrontare le persone vis a vis può diventare coraggiosa? Se un uomo è sempre stato infedele può diventarlo dopo un matrimonio o un figlio? Se una persona è sempre stata egoista può ad un certo punto avere dei reali gesti di altruismo? Se una persona non è mai stata una grande ascoltatrice può cominciare ad ascoltare ?

Le tue  sembrano domande ma sono anche giudizi (pregiudizi ?).

In tutti noi c’è il bene e il male, il giudizio finale spetta a Dio, per chi crede in lui.

Sai elencare quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti ?

La mia domanda è retorica, già so la risposta se mi baso sulla locuzione latina “nomen omen”, significa che  il nome è un presagio, il destino nel nome, nel tuo caso nel nick: Ines. Sopra ho detto cosa significa, perciò tu sei al di sopra dei miseri mortali, per di più peccatori. 

Comunque “Le vie del Signore sono infinite”: questo proverbio invita a non perdere la speranza.
Ma non sperare sulla mia redenzione o conversione.  Come ho già detto altre volte, sono un peccatore impenitente, piacevolmente recidivo, fedifrago quanto basta.

Calco le scene e ogni volta indosso una maschera. Per dirla con Pirandello sono “Uno, nessuno, centomila.

Se fossi in te abbrevierei il nick. Mi piace "Soledad", bello è solare.  ;) ;D :)

Non sono assolutamente giudizi, nessuno è un santo e credo che a nessuno interessi esserlo, sono consapevole di alcune mie caratteristiche, non li chiamerei neanche difetti, ma cerco di migliorare quelle caratteristiche che mi intrappolano o che mi sono poco utili nella vita o che percepisco come vincolanti. Tra l'altro gli aggettivi o come li chiami te "giudizi" che ho dato hanno diverse letture, l'egoismo non necessariamente è negativo, l'infedeltà ha mille interpretazioni e mille letture, ognuno ha la sua visione delle cose e delle parole e quasi niente è bene o male ma dipende dal sistema di riferimento che utilizziamo, da chi guarda, possiamo semplicemente dire questo è più adatto a me questo è meno adatto a me, mi trovo d'accordo o in disaccordo, mi sta stretto o mi sta a pennello.
E' vero che ognuno di noi è pieno di contraddizioni, lo credo fortemente, e che tutti abbiamo una certa incoerenza di produzione o di fabbrica, che può venir fuori o meno, ma credo anche che ognuno di noi abbia una canzone di sottofondo, che sicuramente non ci etichetta o che non dovrebbe limitarci ma che sicuramente definisce in qualche modo il nostro primo approccio alle persone e alla vita.
La mia domanda era: quanto secondo voi ci possiamo discostare da questa canzone oppure secondo voi non abbiamo nessuna canzone di sottofondo e possiamo essere tutto o niente? La mia era una semplice voglia di confrontarmi su questo. I giudizi non fanno parte di me :)

Doxa

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Re:cambiamenti
« Risposta #3 il: Dicembre 03, 2020, 07:56:21 »
Ines ha scritto:
Citazione
La mia domanda era: quanto secondo voi ci possiamo discostare da questa canzone oppure secondo voi non abbiamo nessuna canzone di sottofondo e possiamo essere tutto o niente? La mia era una semplice voglia di confrontarmi su questo.

Buongiorno Ines, la tua domanda non è semplice e necessita di uno strumento psicologico: il “misurometro” !  Purtroppo non esiste ed io non sono capace di rispondere al tuo quesito.

In cambio posso offrirti un caffè al bar e mentre lo bevi  ti dico  qualcosa sulle bugie, che evocano i tratti caratteriali delle persone. 



Siamo tutti bugiardi. Siamo tutti Pinocchio. Siamo peccatori perché spesso modifichiamo la verità, anche a fin di bene.
Dipende dalle circostanze, dal contesto, dall’interlocutore. Se tutti mentono, ma non allo stesso modo,  è cruciale capire le differenze tra bugia e bugia,  tra bugiardo e bugiardo.

Una distinzione abbastanza accreditata individua tre macro-categorie. Lo fa colorando le bugie di toni diversi: bianco, nero e blu, oppure soltanto bianco e nero. E identifica i bugiardi secondo le loro intenzioni e la propensione a mentire.

Per brevità mi limito alle bugie bianche e a quelle nere.

Ci sono le bugie bianche,  che vengono dette per gratificare l’interlocutore o per non offenderlo, oppure per non pregiudicare una relazione. Sono frequenti e vengono considerate socialmente accettabili per smussare gli "spigoli" e semplificarsi la vita. Magari, perfino per renderla più piacevole.

Con la bianca il bugiardo (la bugiarda) inganna dice una bugia per far piacere a chi inganna.

Alcuni esempi: le donne che dicono ad un’amica o conoscente che sta benissimo col nuovo taglio di capelli, invece non è vero. Mente per compiacere l’ingannata, dicendole parole che presumibilmente vuole sentirsi dire;

"Cara, stai benissimo con quel vestito" (invece non è vero);

oppure "Nooooo, non mi disturbi affatto" (invece abbiamo un impegno ed una persona ci telefona o ci fa l'improvvisata di una visita non gradita.

Sono bugie piccole, certo, bugie bianche... ma tali restano.

Invece chi dice bugie nere crede di non essere scoperto; si aspetta che la sua menzogna gli procuri un guadagno, un vantaggio immeritato a scapito  dell’ingannato, oppure per evitare una punizione.

La bugia nera viene stigmatizzata e considerata socialmente inaccettabile. Inoltre, può avere conseguenze penali.
 
Nella quotidianità le persone  dicono maggiormente bugie bianche. 

È evidente che nei due casi l’inganno nasce da motivazioni differenti. Ma è poi vero che le bugie bianche siano così desiderabili e prive di conseguenze negative?

Le persone  a volte dicono le bugie bianche  per migliorare la relazione interpersonale, invece provocano un danno, come nel mio caso. Numerose donne tra il serio e il faceto mi dicono ti amo, vorrei vivere per sempre con te; qualcuna  ne è convinta, crede a quel che dice :blank:

Questa mia affermazione è verità o bugia ? Se è bugia è bianca o nera ?  :)

Narcisismo, sentimento di superiorità, egocentrismo, manipolazione e assenza di ogni senso di colpa sono caratteristiche dei bugiardi patologici.
« Ultima modifica: Dicembre 03, 2020, 19:10:12 da Doxa »

sole_ines

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Re:cambiamenti
« Risposta #4 il: Dicembre 03, 2020, 11:52:08 »
Ines ha scritto:
Citazione
La mia domanda era: quanto secondo voi ci possiamo discostare da questa canzone oppure secondo voi non abbiamo nessuna canzone di sottofondo e possiamo essere tutto o niente? La mia era una semplice voglia di confrontarmi su questo.

Buongiorno Soledad la tua domanda non è semplice e necessita di uno strumento psicologico: il “misurometro” !  Purtroppo non esiste ed io non sono capace di rispondere al tuo quesito.

In cambio posso offrirti un caffè al bar e mentre lo bevi  ti dico  qualcosa sulle bugie, che evocano i tratti caratteriali delle persone. 



Siamo tutti bugiardi. Siamo tutti Pinocchio. Siamo peccatori perché spesso modifichiamo la verità, anche a fin di bene.
Dipende dalle circostanze, dal contesto, dall’interlocutore. Se tutti mentono, ma non allo stesso modo,  è cruciale capire le differenze tra bugia e bugia,  tra bugiardo e bugiardo.

Una distinzione abbastanza accreditata individua tre macro-categorie. Lo fa colorando le bugie di toni diversi: bianco, nero e blu, oppure soltanto bianco e nero. E identifica i bugiardi secondo le loro intenzioni e la propensione a mentire.

Per brevità mi limito alle bugie bianche e a quelle nere.

Ci sono le bugie bianche,  che vengono dette per gratificare l’interlocutore o per non offenderlo, oppure per non pregiudicare una relazione. Sono frequenti e vengono considerate socialmente accettabili per smussare gli "spigoli" e semplificarsi la vita. Magari, perfino per renderla più piacevole.

Con la bianca il bugiardo (la bugiarda) inganna dice una bugia per far piacere a chi inganna.

Alcuni esempi: le donne che dicono ad un’amica o conoscente che sta benissimo col nuovo taglio di capelli, invece non è vero. Mente per compiacere l’ingannata, dicendole parole che presumibilmente vuole sentirsi dire;

"Cara, stai benissimo con quel vestito" (invece non è vero);

oppure "Nooooo, non mi disturbi affatto" (invece abbiamo un impegno ed una persona ci telefona o ci fa l'improvvisata di una visita non gradita.

Sono bugie piccole, certo, bugie bianche... ma tali restano.

Invece chi dice bugie nere crede di non essere scoperto; si aspetta che la sua menzogna gli procuri un guadagno, un vantaggio immeritato a scapito  dell’ingannato, oppure per evitare una punizione.

La bugia nera viene stigmatizzata e considerata socialmente inaccettabile. Inoltre, può avere conseguenze penali.
 
Nella quotidianità le persone  dicono maggiormente bugie bianche. 

È evidente che nei due casi l’inganno nasce da motivazioni differenti. Ma è poi vero che le bugie bianche siano così desiderabili e prive di conseguenze negative?

Le persone  a volte dicono le bugie bianche  per migliorare la relazione interpersonale, invece provocano un danno, come nel mio caso. Numerose donne tra il serio e il faceto mi dicono ti amo, vorrei vivere per sempre con te; qualcuna  ne è convinta, crede a quel che dice :blank:

Questa mia affermazione è verità o bugia ? Se è bugia è bianca o nera ?  :)

Narcisismo, sentimento di superiorità, egocentrismo, manipolazione e assenza di ogni senso di colpa sono caratteristiche dei bugiardi patologici.

Mi piace molto questo tuo arcobaleno a 2 colori sulle bugie basato sul socialmente tollerabile. Una cosa che ho scoperto con il tempo è che io non tollero nessuna delle due, non sempre è necessario dire tutto, preferirei l'omissione alla bugia anche se bianca, quello sarebbe per me il male minore :D credo che anche le bianche abbiano delle conseguenze, così come le omissioni.
Credo comunque che ci sia un concorso di colpa anche nelle bugie socialmente tollerabili, chi è ingannato secondo me spesso si accorge dell'ingannatore, mettiamola così, probabilmente dovremmo lavorare su noi stessi per essere disposti a vedere la realtà e ad accettare la verità. Infondo se entrassimo nell'ottica che la verità oggettiva nelle relazioni interpersonali non esiste ma è mediata da chi guarda e non vedessimo in tutto un giudizio personale ci alleggeriremmo la vita e vivremmo senza avere la paura della verità altrui. Ma è tanto lavoro e faticoso, vale la pena farlo? Dipende da come si vuole vivere e da chi si vuole essere probabilmente.
C'è poi un'altra cosa interessante che hai introdotto, e cioè che alcune persone che dicono bugie ci credono o vogliono convincersene, e anche questo probabilmente l'abbiamo fatto un po' tutti, per dare una giustificazione ai nostri comportamenti o per dare una sorta di valore a quello che stiamo facendo anche se non ne siamo pienamente convinti. Mi piacciono molto i tuoi spunti, mettono in luce alcune questioni su cui spesso mi sono soffermata a riflettere ma che non ho mai messo per iscritto :)

Doxa

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Re:cambiamenti
« Risposta #5 il: Dicembre 03, 2020, 16:04:59 »
Cos’è una bugia ? E’ un’affermazione intenzionalmente contraria alla verità. Può essere espressa per vari motivi, ad esempio, per non offendere, per negare un tradimento, per risparmiare un dispiacere ad un’altra persona.

Secondo alcuni ricercatori per saper mentire in modo efficace occorre un'ottima memoria e grande fantasia per elaborare la menzogna.

Ci sono individui che mentono per “divertimento”, senza rimorsi e con convinzione, specie nelle relazioni amorose a breve termine.

Ma le bugie in amore sono proprio necessarie? Secondo alcuni studiosi esse rappresentano una sorta di autodifesa e vengono elaborate quando non si ha il coraggio di svelare al proprio partner un segreto, oppure non si vuol fare del male all’altro. Dire "lo faccio per lui/lei" è una sorta di auto-inganno e serve solo a nascondere la paura di essere lasciati o comunque che il rapporto possa cambiare.

Nella coppia spesso succede che chi dice le bugie neghi anche di fronte all’evidenza.

"Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito! perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l'appunto è di quelle che hanno il naso lungo”, dice la fata turchina a Pinocchio, nel capitolo 17 della favola.

Carlo Lorenzini, detto Collodi, scrisse “Le avventure di Pinocchio” per narrare la storia di un burattino di legno, il cui nome e la sua fantastica vicenda è stata utilizzata dagli psicologi per il neologismo “sindrome di Pinocchio”, riferita ai bugiardi  seriali che perdono il contatto con la realtà, credono alle menzogne che dicono e non riescono ad evitare di dirle.

Avere a che fare con un bugiardo seriale non è facile, perché ci si sente traditi e manipolati, soprattutto se si tratta del proprio partner.

Studi effettuati da ricercatori dall'Università di Milano-Bicocca,  Cnr, Università di Parma e Università della California, evidenziano che il bugiardo mitomane lo si capisce subito, specie nelle relazioni sentimentali e amicali. Ma quando
entrano in gioco i sentimenti è difficile avere la  capacità di capire se si ha a che fare con un bugiardo manipolatore, di solito seduttivo e disinibito,  capace di attrarre nella sua "rete". Per evitare di soffrire e di farsi manovrare è importante comprendere come agiscono e perché lo fanno.

Per chi soffre della sindrome di Pinocchio dire bugie è una malattia, un disturbo psicologico che fa diventare la menzogna un' abitudine quotidiana, una routine di cui non può fare a meno, qualcosa di incontrollabile e di non gestibile. Preferisce distorcere la realtà, dice la bugia gonfiandola nei dettagli, per renderla più credibile.

Differenza tra il bugiardo compulsivo e il bugiardo patologico.

Il bugiardo compulsivo dice bugie con uno scopo preciso, e perché lo fanno "star bene". Ha difficoltà ad essere sincero, racconta fandonie, e la bugia diventa una risposta automatica e compulsiva.

Il bugiardo patologico, invece, dice bugie in continuazione  e con un fine manipolatorio. Nega la realtà dei fatti. Mentire per lui è un’abitudine che ha imparato durante l'infanzia come meccanismo di difesa per affrontare la quotidianità. Spesso è anche narcisista o una personalità borderline.

Per difendersi dal “bugiardo patologico” gli esperti consigliano di  smascherare le sue bugie, senza indulgenza. E’ l’unico modo per convincerlo a recarsi da un/a psicoterapeuta. Se rifiuta di farsi curare è meglio minacciarlo d’interrompere i rapporti.

I bugiardi patologici sono persone alle quali non è stato insegnato ad amarsi. Per scarsa autostima hanno iniziato fin da piccoli a dire bugie.

La sindrome di Pinocchio è collegata con l'affettività e con le relazioni interpersonali. 

Dal punto di vista clinico il bugiardo patologico può essere affetto da disturbo istrionico di personalità, caratterizzato dalla ricerca di attenzione verso di lui.

Per difendersi dai bugiardi seriali gli esperti  consigliano di fargli/le raccontare la storia una seconda volta. Anche se è un professionista della menzogna, il bugiardo cronico detesta ripeterla per timore di sbagliare. E quando sbaglia se gli viene fatto notare, si difende dicendo: “Sai che non mi ricordo”. Se le sue false amnesie  gli accadono frequentemente,  è un segnale del bugiardo patologico.

Fa spesso la “vittima”. Non è mai colpa sua. Se fa tardi è perché lo hanno incastrato all’ultimo minuto in una lunga telefonata. Oppure si è dimenticato dell’anniversario perché era sommerso di lavoro e il capo lo sta stressando. Tutte le bugie che racconta per giustificare le sue mancanze e ritardi sono dovute ai comportamenti degli altri e non per sua colpa.

Vuole essere sempre al centro dell’attenzione. Un bugiardo patologico ha bisogno di sentirsi sotto i riflettori e nel tempo ha capito come manipolare gli altri per ricevere attenzioni.

È  sempre sulla difensiva. Per paura di essere attaccato, preferisce avere un atteggiamento aggressivo per evitare domande scomode.




« Ultima modifica: Dicembre 03, 2020, 17:13:45 da Doxa »

presenzadiritorno

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Re:cambiamenti
« Risposta #6 il: Dicembre 03, 2020, 16:23:43 »
Il cambiamento avviene solo e se c'è un fatto traumatico. E dunque il bugiardo, l'infedele, il pauroso cambieranno di fronte ad una forza maggiore altrimenti come dice tua madre moriranno bugiardi, infedeli, paurosi. E chissà l'Universo cosa vede per loro!

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Re:cambiamenti
« Risposta #7 il: Dicembre 04, 2020, 12:51:56 »

Ma le bugie in amore sono proprio necessarie? Secondo alcuni studiosi esse rappresentano una sorta di autodifesa e vengono elaborate quando non si ha il coraggio di svelare al proprio partner un segreto, oppure non si vuol fare del male all’altro. Dire "lo faccio per lui/lei" è una sorta di auto-inganno e serve solo a nascondere la paura di essere lasciati o comunque che il rapporto possa cambiare.


Un mio amico una volta mi ha dato un'analisi delle dinamiche relazionali che mi ha fatto pensare molto: secondo lui le store d'amore ( ma anche le amicali) per continuare ad esistere hanno bisogno di maschere, alla fine ci si trova a vivere un vero e proprio spettacolo teatrale in cui nessuno si mostra davvero e totalmente per quello che è. La prima cosa che ho pensato è stata : che tristezza!!! devo ammetterlo, forse giudicavo eheheh

Poi mi sono chiesta altre due cose:
1. che significa che una coppia funziona? quali sono gli indicatori che lo stabiliscono: durata della coppia, appagamento, fedeltà?
2. supponiamo sia vero: si può essere veramente felici così?

Poi ho pensato ad un'altra cosa e cioè che probabilmente per i piccoli modificatori della realtà, per le bugie bianche insomma, ci si deve affidare alla sua buona fede presumendo una grande consapevolezza dell'altra persona, una piena coscienza di sé. Ma è un'ipotesi di fondo parecchio ambiziosa.

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Re:cambiamenti
« Risposta #8 il: Dicembre 04, 2020, 13:00:43 »
Il cambiamento avviene solo e se c'è un fatto traumatico. E dunque il bugiardo, l'infedele, il pauroso cambieranno di fronte ad una forza maggiore altrimenti come dice tua madre moriranno bugiardi, infedeli, paurosi. E chissà l'Universo cosa vede per loro!

Sarebbe interessante capire da cosa non si può scappare, credo che moltissime persone scappino o si distraggano per non affrontare o per non cambiare, o per non pensare, per non capire. 

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Re:cambiamenti
« Risposta #9 il: Dicembre 04, 2020, 13:27:27 »
Non si può scappare da se stessi, solo che non tutti vogliono ammettere questo sé implacabile e dunque rimangono in superficie o adducono la responsabilità di tutto all'esterno.
A proposito... ho riflettuto un altro pochetto e aggiungo che sì il cambiamento avviene da una spinta traumatica, ma quella si presenta al momento a cogliere chi dentro di sé sta già cambiando.

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Re:cambiamenti
« Risposta #10 il: Dicembre 04, 2020, 14:14:24 »
Non si può scappare da se stessi, solo che non tutti vogliono ammettere questo sé implacabile e dunque rimangono in superficie o adducono la responsabilità di tutto all'esterno.
A proposito... ho riflettuto un altro pochetto e aggiungo che sì il cambiamento avviene da una spinta traumatica, ma quella si presenta al momento a cogliere chi dentro di sé sta già cambiando.

Credo che tu abbia ragione, per un cambiamento deve esserci una propensione al cambiamento o comunque un terreno fertile. Se non c'è è impossibile imparare dalle esperienze, e quindi si fanno le stesse cose mille volte, si sfascia e si ricomincia da un'altra parte cercando fuori quella comfort zone che ci permette di restare dove e come siamo. Infondo cambiare è doloroso e faticoso in ordine cronologico, su questo non credo ci siano dubbi.

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Re:cambiamenti
« Risposta #11 il: Dicembre 04, 2020, 16:31:49 »


Se ho capito bene dal dialogo tra Ines e Presenza il problema è la “crisi di coppia”. 

Nella coppia in crisi nasce spontanea ad entrambi la domanda: ma ancora l’amo ? Oppure, mi ama ancora ?

Nel momento in cui ti domandi se  ancora l’ami forse non l’ami più.

Dire che la “coppia è in crisi” significa che tra i partner ci sono problemi relazionali rispetto alle condizioni iniziali. Le modalità non sono più adeguate o non sono più accettate da uno o da entrambi.

Il sostantivo "crisi" deriva dal greco "krìsis" e significa "separazione, scelta".  :'(


Suona il metaforico campanello d'allarme. Fa capire che è il momento di dare una svolta alla propria vita.

Il matrimonio, la convivenza, il tempo che passa,  la solita vita quotidiana a volte inducono a riflettere sul proprio  rapporto di coppia, creano turbamenti, voglia di cambiamento, motivano a delle scelte, ad evolvere  verso ciò che si vuol essere: l’autorealizzazione, se è consapevole di ciò che vuole e con quale determinazione lo vuole. Sono poche le persone che sanno veramente ciò che vogliono.

Nell'ambito della psicologia il sostantivo crisi viene usato per indicare nel rapporto di coppia il divario tra ciò che si vorrebbe e la realtà in un momento decisivo. Scegliere un nuova vita o rimanere ancorati allo status quo che può indurre il/la partner al rancore, alla depressione, all’insoddisfazione. Proprio per evitare il malessere è necessaria una decisione, una svolta alla propria vita. Può rappresentare l’opportunità per una scelta che magari non siamo disposti a fare o che pensiamo di non essere in grado di fare.

La crisi comporta la rottura temporanea dell’equilibrio in cui vive la coppia, per giungere poi ad una diversa organizzazione o ad un nuovo adattamento del ménage, oppure alla separazione ed al divorzio se il cambiamento non basta o non è desiderato.

La crisi si conclude quando si prende la decisione.

Si sceglie per autorealizzarsi o per restare dove si è, insieme ai rimorsi ed ai rimpianti.

Per la relazione duratura è determinante   l’impegno di entrambi per vitalizzare il rapporto.

Finché tiene il sistema di riferimento dei valori condivisi, dei valori inerenti la vita comune (lavoro, famiglia, diritti) le crisi sono congiunturali: cambia l’equilibrio interno, ma tiene il quadro generale dei valori.
Quando il quadro dei valori condivisi entra in crisi, cadono le strutture che tengono unita una coppia perché ritenute inadeguate.

Nel tempo del cambiamento che caratterizza la crisi, emerge l’esigenza di una scelta per trovare altri valori di riferimento.


« Ultima modifica: Dicembre 04, 2020, 18:09:52 da Doxa »

Doxa

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Re:cambiamenti
« Risposta #12 il: Dicembre 04, 2020, 17:46:43 »



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Re:cambiamenti
« Risposta #13 il: Dicembre 04, 2020, 20:02:05 »



Doxa stai introducendo ulteriori argomenti interessanti :) Ultimamente ho cercato di andare a fondo su questa questione: se siamo diversi con persone diverse. La differenza tra carattere e atteggiamento sembrerebbe dare una risposta. Ma mi chiedo una cosa: carattere e atteggiamento sono davvero così indipendenti? Probabilmente no, un certo atteggiamento è sempre frutto di qualcosa che viene da come siamo fatti, da un certo nostro mood nell'affrontare alcune situazioni piuttosto che altre.